Articolo di Giovanni Falcone Bari 28 dicembre 2004
Con il Rinvio a giudizio di 14 persone imputate di “Truffa”, si è conclusa la fase delle Indagini Preliminari presso uno dei tanti Uffici Giudiziari della Repubblica contro la Dirigenza della prestigiosa ex Banca Salentina.
Volendo tentare di interpretare questo primo importante provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica di Brindisi, come cittadino comune, senza alcuna conoscenza approfondita della specifica legislazione, avuto riguardo alle numerose norme violate, rimango quantomeno sconcertato. Alla preliminare iscrizione nel Registro degli Indagati di circa 60 persone, ivi compresi i vertici dell’Istituto (Consiglio di Amministrazione e Collegio Sindacale), tutta l’inchiesta risulta decisamente ridimensionata.
L’intera vicenda ha avuto origine, come è noto, dalla vendita di prodotti finanziari così detti strutturati (Action 2001, CTZ Action 2002, BTP Tel, BTP equity, CTZ Equity, Bot Strike 2002, BTP Index, ecc), sia i piani finanziari MyWay-4You e simili.
A leggere le sigle di questo mercatino finanziario, si comprende subito che l’unica cosa che non è mancata è stata la fantasia creativa, con particolare riferimento agli acronimi in tutto simili a quelli utilizzati dai “Titoli pubblici” e quindi risultati fatali al piccolo risparmiatore.
Il reato di Truffa, sembra essere stato contestato alla responsabile dell'Ufficio "Divisione Privati e Finanza", al responsabile dell'Ufficio di Vigilanza sui servizi d'investimento, al Responsabile della Divisione "Coordinamento Filiali" ed al responsabile della "Rete Indiretta", ad alcuni promotori finanziari e dipendenti della ex Banca 121.
Dal contenuto della stessa imputazione si legge: "perché con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in concorso fra loro, con artifici e raggiri consistenti nel predisporre e commercializzare l'operazione finanziaria complessa, variamente denominata ma sempre riconducibile all'operazione derivata, denominata "opzione put", prospettando alla clientela circostanze non veritiere, quali la garanzia di restituzione integrale del capitale investito, ed utilizzando moduli contrattuali con clausole inintelligibili, nonché non evidenziando adeguatamente nelle condizioni generali di contratto che trattavasi di operazione ad altissimo rischio di perdita integrale del capitale investito, né l'esistenza di un conflitto di interessi tra clientela e banca, nonché gli effettivi rischi dell'operazione (in violazione dell'art. 21 lett. b) e c) T.U.F. 27, co. 3 e 28 let. a) Reg. CONSOB) utilizzando, peraltro, per l'operazione acronimi idonei a trarre in inganno".
Pur aspettando fiduciosi l’esito finale del processo a questo ennesimo e grave scandalo finanziario, mi chiedo: “CHI HA PIANIFICATO E DECISO L’INTERA ATTIVITA’? E’ CREDIBILE CHE IL VERTICE AZIENDALE FOSSE ALL’OSCURO DI TALI INGEGNOSI FANTASIOSI PROGETTI CHE TANTA RACCOLTA DI DENARO HA DETERMINATO, CON CONSEGUENZE SIGNIFICATIVE IN TERMINI PATRIMONIALI SUI CONTI ECONOMICI DI DIVERSI ESERCIZI FINANZIARI?”
Lo sconcerto è totale. La mia fiducia nel prossimo e, prima ancora nella Giustizia, subisce un colpo. Spero di riprendermi.
Nel frattempo mi torna in mente il vecchio detto: “Se le cose si mettono male, la responsabilità non è mai di chi ha pianificato, ordinato e deciso, ma solo di chi ha bovinamente eseguito”.
In attesa della prossima puntata, di un altro scandalo finanziario, per il momento, come uomo qualunque rispettoso delle norme, che paga le tasse, che non ha mai truffato nessuno, che ha paura di tutto…mi chiedo: “”A chi giova tutto questo?”.
Bari, 28 dicembre 2004
Giovanni Falcone
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Falcone Consulting Srl
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