I vini e la pasta: come abbinarli
Un piatto di spaghetti abbinato a un vino capace di valorizzarlo risulta ancora più gustoso. Per arrivare a effettuare un buon mariage tra bicchiere e piatto, bisogna prendere in considerazione non tanto il sapore della pasta, quanto quello del sugo. Risulta, infatti, evidente che gli spaghetti alle vongole veraci e le pappardelle alla lepre richiedono due vini completamente diversi, ma non per la differenza di sapore che esiste tra pasta fresca e secca, bensì per la diversa sapidità che caratterizza i rispettivi condimenti.
Il sugo per la pasta può essere di gran delicatezza o di penetrante intensità, pertanto, in fase di abbinamento, interessa un ventaglio di etichette che va dai bianchi più gentili sino ad arrivare ai rossi corposi.
Per semplificare, i primi piatti di pasta si possono ridurre a tre tipologie a seconda che siano accompagnati da condimenti a base di verdure, di pesce o di carne. Le paste insaporite con ortaggi o funghi sono le più delicate, e conseguentemente vanno accompagnate con vini leggeri. Alcune di queste preparazioni, come le paste con funghi, fiori di zucchina oppure un pesto leggero, sono paragonata, per intensità di sapore, agli antipasti più delicati, e quindi possono richiedere lo stesso genere di vino come, per esempio, la Ribolla Gialla dei Colli Orientali del Friuli. Sono inoltre da provare anche con la Nosiola del Trentino, dal colore giallo paglierino con riflessi verdini; il profumo è delicato, con sfumature leggermente fruttate; il sapore è secco, piacevolmente fresco, pieno e armonioso. Si distingue per il gusto vellutato con fondo amarognolo. E' un vino che, grazie alla gradevole leggerezza, si presta ad essere servito come aperitivo.
Un altro bianco che bene armonizza con preparazioni accompagnate da sughi leggeri alla verdure è il Colli di Luni Vermentino, dotato di colore giallo paglierino intenso; il profumo è ampio con ricordi di fiori, tra cui la camomilla, e di frutti, si riconoscono la pera e la pesca; possiede inoltre note resinate. Il sapore è secco, intenso, dotato di piacevole freschezza. Anche con i primi piatti a base di pesce come le pappardelle e i bigoli è preferibile scegliere vini bianchi, ma a condizione che siano forniti di buona corposità, come per esempio il Pigato della Riviera Ligure di Ponente, dotato di colore giallo paglierino più o meno carico; l'odore è intenso, leggermente aromatico, con possibili sentori di pesca maura e di fiori di campo freschi; il sapore è asciutto, pieno, con fondo di mandorla e, anche dopo averlo gustato, lascia al palato un ricordo della propria fragranza. Un altro bianco ben strutturato è il Greco di Tufo, definito dal colore paglierino più o meno carico, con possibili riflessi dorati; il profumo è di buona intensità, evoluto, armonico, con nitida presenza fruttata; il sapore è secco, pieno, ricco di spessore ed equilibrio.
Infine con i primi piatti conditi con sughi molto saporiti, come i cannelloni di carne e i tagliolini al cioccolato con ragù di cinghiale e porcini, preferite vini rossi di bona corposità come il Dolcetto di Dogliani, che esprime al meglio il suo carattere con l'invecchiamento. E' definito dal colore rosso rubino tendente al violaceo; ha un profumo fragrante, gradevole, talvolta con ricordi di marasca; il sapore è asciutto, pieno, armonico.
Un altro vino da destinare a questi piatti è il Morellino di Scansano, rosso rubino con sfumature color granato; il profumo è intenso, con possibili sentori di viola mammola; il sapore è asciutto, equilibrato, piacevole.
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