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favola 2

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Di , 21-02-2013 alle 11:16 (489 Visite)
La Tartaruga stregata

C’era una volta…etc...

C’era una volta un imperatore con tre figli. Giunta l’età giusta per sposarsi, l’imperatore disse:
“Bambini miei, siete diventati grandi, è tempo di andare a cercare le vostre promesse spose e così anche voi farete parte del mondo degli adulti!”
“ Le tue parole sono sante come una icona” risposero i figli.
Dopo aver baciato la mano del padre andarono a preparasi per la partenza.
Il primogenito indossò i migliori vestiti che aveva, prese con se molto denaro e accompagnato da un piccolo esercito si diresse all’Est. Arrivò al castello dell’ imperatore dell’Est che aveva una figlia unica. La chiese in sposa e la risposta fu positiva.
Anche il secondo figlio che era partito verso Ovest ed aveva fatto tutto come il fratello maggiore: tornò fidanzato con la figlia dell’imperatore di Ovest.
Il terzo fratello non aveva voglia di fidanzamenti ma visto che il padre insisteva tanto partì anche lui, ma senza sapere dove andava, un poco di qua, un poco di là. Non mise vestiti speciali ma quelli che indossava normalmente. Camminava in modo svogliato mettendo un piede di fronte all’altro, tanto per dire che si muoveva…
Il sentiero che seguiva lo portò in riva ad un laghetto. Tanto per fare qualcosa raccolse un rametto poi si sedette. Cominciò a muovere il bastoncino nell’acqua creando sulla superficie del laghetto delle onde a forma di cerchio. Guardava i cerchi che si allargavano sempre più fino a sparire del tutto.
Dall’acqua spuntò una tartaruga che lo guardava teneramente. Egli continuò a fare cerchi nell’acqua e la tartaruga era lì ma sprofondato nei suoi pensieri non la vide. Finalmente si accorse che una tartaruga seguiva la punta del suo bastone e la guardò.
Sentì una strana sensazione come se il cuore gli dicesse qualcosa. Dimenticandosi della ricerca della sposa tornò al laghetto nei due giorni successivi. Il terzo giorno si ricordò finalmente perché si trovava in viaggio!
Quando decise ormai di partire la tartaruga saltando fuori dall’acqua gli lancio uno sguardo profondo. Voleva partire ma le gambe non rispondevano…era bloccato.
”Sarebbe questa la mia fidanzata?!” disse a voce alta.
“Ti ringrazio amore mio” rispose la tartaruga. “Le tue parole hanno rotto l’incantesimo che mi teneva incatenata. Tu sei il mio promesso sposo e ti seguirò finché vivrò."
Il giovane si spaventò a sentire la tartaruga parlare e sarebbe scappato via se la voce non fosse stata dolce come il miele. La tartaruga si capovolse tre volte e diventò una stupenda e delicatissima fata.
Il ragazzo se ne innamorò perdutamente ma non si mosse per paura di non far svanire la straordinaria apparizione.
Si misero a parlare e neanche loro sapevano cosa stessero dicendo… Qui cominciava una cosa, là veniva dimenticata un’altra…finché si accorsero che era calata la sera.
Visto che l’indomani i due fratelli maggiori avevano l’intenzione di presentare a corte le loro fidanzate, il giovane disse che sarebbe tornato al palazzo per avvisare l’imperatore che anche lui aveva trovata la sua futura sposa.
La tartaruga tornò nel laghetto e il principe si diresse al castello di suo padre.
Mentre camminava gli sembrava che qualcuno lo tirasse per la giacca all’indietro. Egli si girava ma non vedeva niente.
Quando giunse trovò tutti riuniti da suo padre. Lui racconto la sua avventura ma quando disse di aver rivolto alla tartaruga le parole: “tu sarai la mia fidanzata” scoppio una risata fragorosa e cominciarono a prenderlo in giro. Lui pensò: “ridete pure, vediamo chi ride per ultimo.”
L’indomani ogni ragazzo andò a cercare la propria ragazza e l’imperatore ordinò di adornare il palazzo a festa. Tutto il popolo era venuto al castello per vedere le principesse.
Arrivarono l’uno, poi l’altro i due fratelli maggiori con le loro fidanzate. Per dire il vero anche loro erano bellissime. I vestiti stavano loro a pennello. Portavano tesori come dote: schiavi, cavalli, carri forzieri.
L’imperatore le ricevette così come un imperatore deve ricevere i figli di imperatori.
Quando furono tutti presenti tornarono a parlare della tartaruga e a sparlare del fratello più giovane. L’imperatore era addolorato poiché amava tutti figli e non voleva che il più giovane fosse preso in giro dai fratelli. Di fronte al padre i due grandi non osavano ma quando il padre non era presente lo deridevano allegramente.
Anche il minore era andato a prendere la sua fidanzata, la tartaruga. Uscita dall’acqua dopo essersi capovolta per tre volte tornò umana. Parlarono molto poi lui le disse di prepararsi per andare.
Lei rispose: “Carissimo fidanzato, sappi che pure io sono figlia di un grande imperatore ricco e potente ma il nostro regno è stato stregato: il nostro palazzo ricoperto dall’acqua sporca del lago e l’impero portato via dai nemici.”
La sua voce dolce, le cose che diceva avevano completamente fatto girar la testa al principe.
Riscuotendosi egli disse: “Sarai la mia sposa e non ha importanza quel che dice la gente, Vai a vestirti per partire, ci aspettano mio padre, i fratelli e le cognate.”
La fata aggiunse:“Si usa fare il bagno prima delle nozze!”
“Lo faremmo al castello di mio padre”
“Perché disturbare lì?” e facendo un segno con la mano le acque si ritirarono e al loro posto si poterono vedere dei palazzi meravigliosi coperti d’ oro luccicanti al sole del mattino.
La fata lo prese per mano ed entrarono nel palazzo.
Egli era sbalordito della bellezza e la ricchezza dei luoghi. Il principe aveva timore di calpestare i pavimenti fatti con marmi preziosi. Finito il bagno uscirono nel giardino immerso in un atmosfera ricca di profumi inebrianti. La principessa fece portare all’ingresso una carrozza tempestata di gemme preziose con struttura in oro.
Sedettero nella carrozza e fra i capelli della ragazza si accesero le luci di mille stelle. I loro vestiti erano fatti con meravigliosi tessuti.
I cavalli si mossero: sembravano volare…In un attimo giunsero al castello del padre che già si preoccupava per il ritardo.
Quando li videro, tutti capirono che la sposa veniva da un mondo di favola e si affrettarono a congratularsi con lo sposo. Nessuno aveva mai visto riunite tanta bellezza e ricchezza.
I fratelli maggiori si pentirono delle loro risate. L’imperatore non stava più nella pelle dalla felicità.
La fata dimostrò amicizia e bontà con tutti. I presenti vedevano e ascoltavano solo lei. I fratelli maggiori consigliarono alle loro spose di imparare i modi della loro cognata.
L’imperatore vedeva esaudito il suo desiderio di far sposare i tre figli tutti nello stesso giorno.
Usciti dalla chiesa cominciò la musica e tutti ballarono ma nessuno era bravo come la sposa del figlio minore.
La sera l’imperatore dette un gran banchetto per tutti: dai nobili all’ultimo popolano.

Ero anch'io da quelle parti. Visto che ho avuto anch'io un osso da spolpare, ho pensato di raccontarvi, vostri signori, cose che se credute, mi farebbero passare per bugiardo..... …



Petre Ispirescu traduzione dal Rumeno di Avian

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