IL SOLE
sorge 06:37 tramonta 19:41Durata del giorno 13:04 LA LUNA
sorge 18:47 tramonta 04:30
Sono nati:
Amadeus-1962
Amadeus, pseudonimo di Amedeo Umberto Rita Sebastiani (Ravenna, 4 settembre1962), è un conduttore televisivo, conduttore radiofonico, showman ed ex disc jockeyitaliano.Nato a Ravenna da Antonella e Corrado Sebastiani (di origine siciliana)[1], si trasferisce quasi subito con la famiglia a Verona per motivi lavorativi del padre: quest'ultimo, così come il fratello e lo zio, è un cavallerizzo. Proprio grazie al mestiere del padre, Amedeo matura la passione per l'equitazione.[2] Dopo la scuola dell'obbligo lavora nei bar e nelle discoteche come disc jockey. Presta il servizio militare a San Giorgio a Cremano.Proprio a Verona inizia a frequentare la radio locale Radio Verona e all'Arena si propone a Claudio Cecchetto dicendo di vivere a Milano e di far il doppiatore, di fatto mentendo. Il talent scout decide di dargli una chance e lo fa debuttare su Radio Deejay, accompagnando la costante crescita, da locale a nazionale, dell'emittente, insieme ai suoi grandi amici di lunga data Fiorello, Jovanotti e Marco Baldini. Lavora nell'emittente sin dalla sua nascita, per poi abbandonarla nel 1994. Così nel biennio successivo è tra gli speaker di punta di Radio Capital Music Network, dove conduce diversi programmi con Luca Laurenti, Digei Angelo e Stefano Tacconi. Anche Gerry Scotti esordisce insieme a loro. Successivamente, per un lungo periodo, lascia il mondo della radio. Vi fa ritorno dopo dodici anni nel 2008 a RTL 102.5, dove lavora tuttora.Debutta in tv insieme al cast di Radio Deejay conducendo il programma musicale DeeJay Television su Italia 1, al fianco degli amici di lunga data Jovanotti e Fiorello, ottenendo grande popolarità. Nelle estati del 1989 e 1990 conduce inoltre Deejay Beach, insieme a Fiorello e Leonardo Pieraccioni.Dopo la fortunata esperienza con DeeJay Television, nel 1993 viene chiamato da Vittorio Salvetti a condurre il Festivalbar insieme a Claudio Cecchetto, Fiorello e Federica Panicucci su Italia 1.[3][4] L'edizione di quell'anno ha un enorme successo, permettendogli di essere ancora il padrone di casa della manifestazione anche per l'anno successivo. Nell'estate del 1995 conduce per la terza volta il Festivalbar, che lascia definitivamente dopo l'edizione del 1997. Nello stesso periodo presenta, insieme a Federica Panicucci, The look of the year.Nella stagione 1995/1996 subentra insieme a Claudio Lippi al fianco di Lorella Cuccarini nella conduzione di Buona Domenica. Sempre insieme alla Cuccarini partecipa nel 1995 a un'edizione dell'evento benefico Trenta ore per la vita. Questo sodalizio si ripeterà nella primavera 1996, quando insieme conducono la prima edizione del talent Campioni di ballo[5], che ottiene un buon successo e viene riproposto per altre due edizioni nel 1996 e nel 1997 con la conduzione dello stesso Amadeus e di Natalia Estrada. Nel 1998 presenta l'ultima edizione de Il Quizzone su Italia 1, programma ereditato da Gerry Scotti assieme a Laura Freddi.[6] Dal 10 marzo 1998 conduce la prima edizione di Matricole, trasmesso nel sabato sera di Italia 1, coadiuvato da Simona Ventura, terminata il 7 aprile 1998.[7] A novembre conduce sempre su Italia 1 la prima edizione di Meteore con Gene Gnocchi e Alessia Merz.Nel gennaio 1999 approda in Rai dove ha condotto in prima serata su Rai 2Festa di classe[8]. Nello stesso periodo fa parte della giuria di qualità del Festival di Sanremo, condotto da Fabio Fazio. A settembre 1999 Amadeus sbarca su Rai 1 per condurre il più famoso e longevo contenitore domenicale italiano Domenica in per l'edizione 1999/2000. Ben presto però diventa il "signore del pre-serale": dapprima nell'estate 2000 conduce l'ultima edizione di In bocca al lupo!, programma ereditato da Carlo Conti. Successivamente conduce il nuovo game-show di Rai 1Quiz Show[9]. Il gioco è andato in onda con successo per due edizioni fino al 2002[10]. Nel 2001 è ospite nell'ultima puntata del programma Stasera pago io, condotto dall'amico Fiorello. Il 4 gennaio 2002 conduce una serata speciale su Canale 5 dal titolo Come sorelle[11][12]. Nel luglio 2002, alla scadenza del contratto con la RAI, si parla di un possibile ritorno di Amadeus in Mediaset per guidare la prima edizione di Come sorelle, dopo il successo della puntata pilota, ma alla fine il conduttore ravennate resta in RAI con un contratto di due anni.[13] Nell'estate del 2002 conduce la prima edizione del quiz Azzardo su Rai 1.[14]Nella successiva stagione ha portato al debutto il gioco L'eredità, ideato da lui stesso con Stefano Santucci[15] in onda su Rai 1 sempre nella fascia pre-serale, portandolo ad un successo clamoroso ed inaspettato, riuscendo spesso ad oltrepassare gli 8 milioni di telespettatori e garantendo alla RAI il predominio di quella fascia oraria. Dal gennaio 2003 il quiz è andato in onda anche in prima serata con puntate speciali[16]. Nella stagione 2003/2004 ha condotto alcuni eventi in prima serata su Rai 1, come Miss Italia nel mondo[17] il Premio Barocco, e il Festival di Castrocaro Terme.[18] Nel 2004 Amadeus sembra di nuovo ad un passo da Mediaset:[19] si torna a parlare di lui per un nuovo pre-serale su Canale 5 in sostituzione di Passaparola condotto da Gerry Scotti, ma l'accordo sfuma nuovamente per motivi politici interni all'azienda, e il conduttore ravennate resta così alla Rai per altri due anni. Nella primavera 2004 conduce la prima edizione del reality show di Rai 2Music Farm, andato in onda con successo dal 16 aprile 2004, e passato l'anno successivo nelle mani di Simona Ventura[20]. Inoltre nel 2003 e nel 2005 ha condotto il Premio TV - Premio regia televisiva, affiancando Daniele Piombi. Nel marzo 2006 il manager di Amadeus, Lucio Presta afferma che sono iniziate le trattative tra il conduttore e Pier Silvio Berlusconi, per un suo ritorno sulle reti del biscione. Nonostante il fatto che la RAI faccia tutto il possibile per convincere il conduttore a rimanere nell'azienda, il 17 aprile 2006 è lo stesso Amadeus a dichiarare di essere vicinissimo all'accordo con Mediaset[21].Notevole successo suscita, nel mondo di Internet, il video di un suo screzio avvenuto durante una puntata de L'eredità con un concorrente di nome Giampietro "Pedro" Valti. Pedro supera in maniera abbastanza fortuita le fasi iniziali del gioco, giungendo alla fase in cui bisogna rispondere correttamente ed in prima persona alle domande del conduttore, fronteggiandosi contro un altro concorrente. Durante questa fase non sa rispondere a nessuna domanda che gli viene posta e inizia a rispondere in maniera ilare e incoerente, suscitando il nervosismo di Amadeus che più volte lo richiama alla correttezza. Pedro non termina la puntata in quanto Amadeus, dapprima innervosito, poi visibilmente seccato, finsce per chiedergli di abbandonare lo studio, cosa che fa senza rimpianti. La risposta più celebre di Pedro, "Per me è la cipolla", è una frase divenuta col tempo un vero e proprio meme di internet. Durante il periodo di conduzione di L'eredità viene più volte parodiato da Max Tortora, negli sketch de "Amadeus e il signor Giovanni", fatti insieme a Roberto Andreucci.Il 19 maggio 2006 viene ufficializzato il suo passaggio dalla Rai a Mediaset, con un contratto milionario che lo terrà legato all'azienda di Cologno Monzese per due anni: dal 1º settembre 2006 al 31 agosto 2008[22].https://it.wikipedia.org/wiki/Amadeu...re_televisivo)
Sono morti:
2007-Gigi Sabani, conduttore televisivo, imitatore e cantante italiano
1999 – A Bujnaksk, in Daghestan, un'autobomba distrugge una palazzina di cinque piani facendo 64 morti (di cui 23 bambini) e 146 feriti.
Si celebra: La Chiesa ricorda:
Santa Rosalia
Rosalia de' Sinibaldi (Palermo, 1130 – Palermo, 4 settembre1170) è venerata come santa vergine dalla Chiesa cattolica; secondo la tradizione, appartenne alla nobile famiglia dei Sinibaldi/Berardi del XII secolo.Rosalia de' Sinibaldi (o di Sinibaldo) nasce a Palermo nel Medioevo, nella prima metà del XII secolo, intorno al 1130. La tradizione narra che nel 1128, mentre osservava il tramonto dal Palazzo Reale con sua moglie, la contessa Elvira, una figura apparve al signore normanno di Sicilia Ruggero II d'Altavilla dicendogli: «Ruggero, io ti annuncio che, per volere di Dio, nascerà nella casa di Sinibaldo, tuo congiunto, una rosa senza spine». Per questo motivo pare che, poco tempo dopo, quando nacque, la bambina venne chiamata Rosalia (da un'etimologia popolarelatina secondo cui il nome Rosalia sarebbe composto da rosa e lilium, ovvero rosa e giglio). Esiste un'altra tradizione che vede spettatori della visione Guglielmo I e sua moglie Margherita, ma ciò non sarebbe possibile: il 1130, presunta data di nascita di Rosalia, non coincide col regno di Guglielmo, che va dalla morte del padre Ruggero II nel 1154 alla propria nel 1166. Nel 1128 siamo a due anni dell'incoronazione di Ruggero II, la Sicilia è ancora una Contea e Palermo sta per diventare capitale del Regno Normanno dell'Italia meridionale.Suo padre, il conte Sinibaldo de' Sinibaldi, signore della Quisquina e del monte delle Rose (attuali territori di Santo Stefano di Quisquina e Bivona, siti in provincia di Agrigento), faceva discendere la sua famiglia da Carlo Magno e dai Conti Marsi. Sua madre, Maria Guiscardi, era a sua volta di nobili origini e imparentata con la corte normanna (alcuni pensano che Maria fosse nipote dello stesso Ruggero II). Da giovane Rosalia visse in ricchezza presso la corte di Ruggero II, ma anche presso la villa paterna, che doveva trovarsi nell'attuale quartiere dell'Olivella. Rosalia, educata a corte, per la sua bellezza e gentilezza nel 1149 divenne anche damigella d'onore della regina Sibilla, seconda moglie di Ruggero (secondo un'altra tradizione, divenne damigella nel 1150 della principessa Margherita). Un giorno il conte (o secondo altri principe) Baldovino (erroneamente identificato con Baldovino III di Gerusalemme) salvò il re Ruggero da un animale selvaggio, un leone secondo la leggenda, che lo stava attaccando; il re allora volle ricambiarlo con un dono e Baldovino chiese in sposa Rosalia[1]. Il giorno antecedente le nozze, Rosalia, mentre si specchiava, vide riflessa nello specchio l'effige di Gesù Cristo. La ragazza, il giorno seguente, si presentò alla corte con le bionde trecce tagliate declinando l'offerta e preferì abbracciare la fede, cui si era già dedicata da fanciulla. A quindici anni abbandonò quindi il Palazzo Reale, il ruolo di damigella e la casa paterna e si rifugiò presso il monastero basiliano del SS. Salvatore a Palermo, ma ben presto anche quel luogo fu troppo stretto a causa delle continue visite dei genitori e del promesso sposo che cercavano di dissuaderla dal suo intento. Dopo aver scritto una lettera in greco e aver lasciato una croce di legno e averli dati alle monache, decise quindi di trovare rifugio presso una grotta nei possedimenti del padre, che aveva visitato da fanciulla, presso Bivona. La sua fama intanto si diffuse presto e la grotta divenne luogo di pellegrinaggio. All'ingresso della grotta Rosalia scrisse un'epigrafe in latino prima di fuggire. Un giorno la grotta fu trovata vuota e successivamente si venne a sapere che aveva deciso di tornare a Palermo occupando un'altra grotta, dove cominciarono le continue tentazioni da parte del demonio. Il 4 settembre1170 morì in pace e solitudine, dormendo.Nel 1625 la Santa salvò Palermo dalla peste e ne divenne la patrona[6], esautorando, difatti, gli altri patroni della città, tra cui Cristina, Oliva, Ninfa e Agata. Mentre infuriava una terribile epidemia arrivata in città il 7 maggio 1624 da una nave proveniente da Tunisi (antica "Barbaria"), la Santa apparve a un povero 'saponaro', Vincenzo Bonelli (abitante dell'antico quartiere della "Panneria"), che viveva barattando mobili vecchi. era il 13 febbraio 1625 e il Bonelli, avendo perso la giovane consorte quindicenne a causa della peste nera, era salito sul Monte Pellegrino sul far della sera con l'intento di gettarsi giù dal precipizio prospiciente il mare (zona Addaura) per farla finita, causa la sua disperazione per la prematura scomparsa della giovane moglie.Al momento di mettere in atto il suo triste intento, gli apparve innanzi una splendida figura di giovane donna pellegrina, bella e di grande splendore, che lo dissuase dal suo proposito, portandolo giù con sé al fine di mostrargli la sua grotta; infatti, lo condusse nei pressi dell'antica Chiesa di S. Rosolea, già allora esistente e dove la si venerava da antica data, nei pressi della famosa grotta che ella gli indicò come la sua "cella pellegrina". Scese con lui dalla cosiddetta "Valle del Porco" verso la città, esortandolo a pentirsi; lo invitò a informare, dopo aver fatto ciò, il Cardinale Giannettino Doria, Arcivescovo della città di Palermo, che le ossa già in precedenza rinvenute dalla giovane Girolama La Gattuta grazie a un'apparizione in quella grotta incastonate nella roccia e che si presumeva potessero essere della Santa eremita (di cui si coltivava in quel luogo la memoria) ma delle quali non era certa l'origine e che erano già state raccolte e venivano custodite nella cappella personale del Cardinale, erano veramente sue; inoltre, che non si facessero più "dispute e dubbii" e che, infine, venissero portate in processione per Palermo, poiché lei, Rosalia, aveva già ottenuto la certezza, dalla gloriosa Vergine Madre di Dio, che, al passaggio delle sue ossa e al momento preciso del canto del Te Deum Laudamus, la peste si sarebbe fermata.Rosalia gli disse inoltre: "E per segno della verità, tu, in arrivare a Palermo, cascherai ammalato di questa infermità [la peste] e ne morrai, dopo aver riferito tutto ciò al Cardinale: da ciò egli trarrà fede a quanto gli riferirai". Tutto questo il povero "saponaro" Bonelli lo raccontò al suo confessore, padre Don Pietro Lo Monaco, parroco della Chiesa monumentale di Sant'Ippolito Martire al Capo, che glielo fece riferire subito al Cardinale di Palermo, il quale - constatando che realmente il Bonelli si era improvvisamente ammalato di peste e ne stava di lì a breve morendo - gli diede credito e, il 9 giugno 1625 fece fare una solenne processione con le reliquie ritrovate l'anno prima, liberando immediatamente durante la processione delle sante reliquie di Rosalia la città di Palermo dalla peste[7].Il culto della Santa è tuttavia attestato da documenti (Codice di Costanza d'Altavilla depositato presso la Biblioteca Regionale di Palermo e antica tavola lignea del XIII secolo che la rappresenta in veste di monaca basiliana e oggi custodita presso il Museo Diocesano di Palermo) a partire dal 1196, ed era diffuso già nel XIII secolo (antichissimo altare a lei dedicato nell'antica cattedrale gualtieriana). La si pregava inoltre con la frase "Sancta Rosalia ora pro nobis", le erano state costruite due chiese, o cappelle, a Palermo: una sul Monte Pellegrino, chiamata di "Chiesa di S. Rosolea", vicino o davanti la grotta stessa, l'altra nell'attuale quartiere dell'Olivella, dove sorgeva la casa del padre di Rosalia, Sinibaldo; della suddetta casa oggi rimane solo l'antico pozzo, internato nel pavimento del cortile del seicentesco Oratorio di Santa Caterina d'Alessandria all'Olivella, che a sua volta sorge dove vi era l'antica chiesa di Rosalia. Vi sono anche numerosissimi dipinti medievali che la raffigurano insieme ad altri santi oppure come soggetto unico, una statua marmorea di Antonello Gagini, una volta posta all'interno della Tribuna della Cattedrale, realizzata dallo stesso Antonello, e oggi denominata "Santa Caterina da Bologna", e infine una statuetta reliquiaria cinquecentesca di Scuola Gaginiana che la raffigura in abiti francescani (anche se la Santa non appartenne al suddetto ordine - successivo alla sua morte - ma bensì all'antico ordine che seguiva la Regola di San Basilio Magno, appunto basiliano), che oggi si trova al Palazzo Abatellis. Poiché la memoria della Santa palermitana nel 1600 lasciava ancora qualche residuo nelle litànie (si narra infatti che, durante una delle processioni che invocavano i vari santi per liberare la città dal contagio, due diaconi pronunciassero il nome di Santa Rosalia contemporaneamente, segno che fece riaffiorare l'interesse in città per il suo culto "sòpito"), la riscoperta del suo corpo glorioso sul Monte Pellegrino incastonato in un involucro di roccia cristallina (che poco dopo si scoprì essere calcarenite) e la successiva rivelazione al Card. Doria del racconto del povero Bonelli con la conseguente liberazione della città dall'epidemia, ne sancì il definitivo e popolare patrocinio, ratificato a Roma sotto il pontificato di Papa Urbano VIIIBarberini.Il culto è particolarmente vivo a Palermo, dove ogni anno, il 14 e il 15 luglio, si ripete il tradizionale "Festino" che culmina nello spettacolo pirotecnico del 14 notte e nella processione in suo onore il 15. Il 4 settembre invece la tradizionale acchianata ("salita" in lingua siciliana) a Monte Pellegrino conduce i devoti al Santuario in circa un'ora di scalata a piedi. Nella città metropolitana di Palermo il culto è presente a Campofelice di Roccella, in quanto importato dal principe palermitano fondatore dell'abitato attuale nel 1699, mentre in altri centri delle Madonie se ne trovano invece solo scarse tracce. A Bisacquino, feudo dell'arcivescovo di Monreale, il culto deriva da una reliquia della santa donata nel 1626 dall'Arcivescovo di Palermo.In Sicilia il culto è attestato inoltre a Bivona e Santo Stefano Quisquina, dove secondo la tradizione la santa visse per dodici anni in eremitaggio e dove esso fu probabilmente introdotto dai Chiaramonte, signori feudali delle due località nella seconda metà del XIV secolo. A Bivona le prime notizie documentate della chiesa e della confraternita di Santa Rosalia risalgono al 1494. La santa era particolarmente invocata, insieme a San Rocco, contro la peste: durante le epidemie del 1575 e del 1624 i bambini battezzati coi nomi dei due santi furono la quasi totalità dei nati, come risulta documentato nei registri di battesimo.Inoltre in Sicilia è venerata ad Alia (PA), Novara di Sicilia, Mazara del Vallo (TP), Capaci (PA) e quasi in tutta l'isola. Santa Rosalia è patrona anche di Santa Margherita Belice. Alessandro I Filangeri, signore di Santa Margherita, fece costruire la chiesa madre nella seconda metà del XVII secolo, dedicandola alla vergine Rosalia. Negli ultimi anni viene portato in processione, il 4 settembre, un busto della santa in argento con reliquiario, appartenente alla chiesa madre. Inoltre è Patrona di Lentiscosa (SA), Delia (CL), Gravina di Catania, Santa Croce Camerina (RG) e Rina frazione di Savoca (ME).Un bassorilievo di Santa Rosalia si trova anche in Repubblica Ceca, a Praga, al nº 3 della centralissima Via Karlova (Casa Al Pozzo d'oro), in piena città vecchia, a poca distanza dal Ponte Carlo e dalla Staroměstské náměstí. Fu installata nella facciata del bel palazzo di un'antica famiglia, i coniugi Wesser i quali, colpiti dalla peste, vollero così esprimere la loro gratitudine alla Santa di Palermo, la cui fama era arrivata sin laggiù, per averne favorito la guarigione.https://it.wikipedia.org/wiki/Santa_Rosalia
Il nome:
Rosalia II nome deriva dal provenzale Rocelin latinizzato in Rosàlia e significa "corona di rose". Caratteristiche: Rosalia è una persona determinata, che ha una grande autostima di se stessa. Con gli altri è molto diretta e sincera. Segno corrispondente: Cancro
Numero fortunato: 6
Colore: Verde
Pietra: Smeraldo
Metallo: Argento
Sei nato oggi:
La serenità fa di te una persona molto piacevole. Sarai sempre circondato da affetto ed amicizia e avrai a fianco un unico, importantissimo amore. Sei attratto dall'arte, dalla medicina alternativa, dagli studi filosofici e spirituali: tutti campi dove puoi conseguire buoni risultati.
Proverbio:
"Ben principiato, mezzo guadagnato"
Aforisma:
L'uomo non troverà la pace interiore finché non imparerà ad estendere la propria compassione a tutti gli esseri viventi. [Albert Schweitzer]
Eureka:
Comunicazioni
Nessuno è profeta in patria. A sperimentare di persona la veridicità di questo detto, anche l'italiano Guglielmo Marconi. Dopo aver compiuto nel settembre del 1895 i primi esperimenti del telegrafo senza fili, Marconi è infatti costretto a portare la sua invenzione in Inghilterra, dove la brevetterà il 2 giugno 1896, a seguito del rifiuto del ministro italiano delle Poste e Telegrafi cui l'aveva offerta gratuitamente. La prima memorabile trasmissione a distanza "via etere" era avvenuta a Pontecchio, presso Bologna.
Poppea si sposta verso Est, il tempo tende a migliorare ovunque ma permangono condizioni instabili al Centro-Nord e sulla Sardegna.
NORD Qualche addensamento al Nordest, con isolati fenomeni instabili; temporali e schiarite tra Genovesato e Savonese. Altrove, più nubi ma senza piogge.
CENTRO e SARDEGNA Nuvolosità irregolare specie su aree tirreniche; sulla Sardegna nord-occidentale, occasionali temporali.
SUD e SICILIA Nubi e schiarite su gran parte delle regioni, ma senza piogge.
“Ci sono giorni pieni di vento, ci sono giorni pieni di rabbia, ci sono giorni pieni di lacrime, e poi ci sono giorni pieni d’amore che ti danno il coraggio di andare avanti per tutti gli altri giorni.”Romano Battaglia
Segnalibri