ciao ale, sono sandra e di casini che fanno soffrire noi e i genitori ne ho fatti anch'io, per cui non ti sentire l'unica stupida nell'universo, stai tranquilla per questo.
adesso, però, il problema non sono i tuoi genitori, ma tu e il tuo malessere verso il tuo compagno, e parlo di compagno non di ragazzo, perché quando vivi da tre anni con una persona, quella persona non può più essere solo il tuo ragazzo, ma deve essere il tuo compagno, altrimenti non ha senso, secondo me. scusami, scritto così sembra un rimprovero, in realtà volevo solo aiutarti a vedere le cose in una nuova prospettiva. cerco di spiegarmi meglio: tu parli di una persona con cui vivi tutti i giorni, come con un marito, con parole che useresti per un fidanzato. sicuramente, questa differenza che ho notato è dovuta anche alla differenza di età tra me e te, perché io ho 51 anni, ma credo che sia importante lo stesso che tu rifletta su cosa è lui per te.
parli di differenze caratteriali e culturali. quelle possono essere un arricchimento o un ostacolo, dipende da voi, dal vostro amore costruito giorno per giorno, dal dialogo continuo tra voi, da come vi comportate l'uno verso l'altro ogni giorno, dal rispetto che avete per l'altra persona e per voi stessi.
dalle tue parole, sembra di percepire anche una scarsa stima verso te stessa, e, se è così, guarda che non è giusto, tutti sbagliamo, l'importante è andare avanti con coraggio, senza farci sconfiggere dai nostri errori (sono fuori casa, altrimenti ti posterei la poesia "Se..." di Kipling). non devi pensare ai tuoi sbagli passati, altrimenti ti mancherà la lucidità per valutare il presente.
un mio carissimo amico, molto più giovane di me, quest'anno ha interrotto la sua convivenza di quasi 2 anni (dopo un fidanzamento di 8), perché, mi ha detto, si era reso conto che non se la sentiva di fare un figlio con quella compagna.
ecco, prova a pensare anche a questo: l'uomo che hai accanto, lo vedi come padre dei tuoi figli? hai abbastanza fiducia in lui e stima, da affidargli quel ruolo?
ma, sopratutto, hai parlato con lui delle tue difficoltà, dei tuoi dubbi, della tua insofferenza?
e, se non lo hai fatto, perché non lo hai fatto?
non devi rispondere a me, ma a te stessa, perché nessuno può dirti cosa devi fare meglio di te stessa.
scusami per la lungaggine, quando scrivo sono logorroica. un abbraccio e scrivi ancora, se ti va, sandra
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