Sippe Sköll
1. Caratteristiche Generali
Dimora: Palazzo Eclisse (Foresta Nera)
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Capofamiglia: (attuale)
Simbolo: un disco nero di cui metà è contornato da raggi gocciolanti sangue.
2. Storia
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3. Consuetudini
La Sippe Skoll è legata alla leggendaria figura del lupo che, secondo le leggende nordiche, insegue costantemente Sól, la Dea Sole, con l'intenzione di divorarla. Il suo nome significa "inganno".
Feroci e taciturni, gli Skoll sono i detentori di Álfröðull, "Gloria degli Elfi". La spada è uno dei quattro tesori forgiati su Pulpito all'Epoca della Grande Guerra e usati per sconfiggere il gigante Nergal dal Re Lupo; sinora mai un combattimento è stato perduto da chi ha avuto l'onore di impugnarla.
Accaniti sostenitori dell'endogamia, raramente hanno permesso ad altre Sippe di mischiare il sangue al proprio, con tutto l'intento di generare guerrieri "puri e devoti all'antica religione".
Ogni Skoll viene esaminato e benedetto dalla nascita con l'incisione corporale: i simboli delle dieci divinità vengono impresse lungo la colonna vertebrale del neonato attraverso la lama di un coltello arroventato.
Vivono all'interno di un villaggio quasi perennemente ammantato dalle tenebre gettate dalla Foresta Nera che li circonda e hanno pertanto sviluppato una capacità di percezione sensoriale superiore alla norma in condizioni sfavorevoli come il buio o l'accecamento (talento annesso).
Non conoscono concetti come "onore" o "giustizia" e tutto ciò che viene fatto al di là della vista dei Fenrir per loro è legalizzato. Sono i cani sciolti del Branco, mandati a distruggere accampamento, ammazzare bambini e gravide e compiere le infamie più bieche, e necessarie, a vincere le guerre.
Il loro detto è "Quando il Sole si spegnerà, combatteremo nell'ombra".
- Alleati
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- Nemici
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Sippe Hati
1. Caratteristiche Generali
Dimora: Falce di Luna (Grande Inverno)
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Capofamiglia: (attuale)
Simbolo: un disco nero macchiato da uno spicchio d'argento.
2. Storia
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3. Consuetudini
La Sippe Hati è legata al lupo delle leggende che porta medesimo nome, raffigurato nel perenne intento di inseguire Máni, il dio che guida il carro che trasporta la Luna; il giorno che si compirà il destino del mondo lo raggiungerà, divorandolo. Il suo nome significa "pieno di odio".
Sono generalmente i più provati nel fisico; custodiscono Mjöllnir, "il Frantumatore", un martello che si dice abbia la proprietà di essere l'unica arma a poter rompere il cranio di un Gigante. Riproduzioni di tale martello e delle sue incisioni runiche ormai quasi illeggibili sono molto popolari in tutto il regno e utilizzate nei Blót (sacrificio pagano) e in altre cerimonie sacre, come ad esempio i matrimoni. Un martello viene infatti posto sul letto degli sposi novelli per portare fertilità alla nuova famiglia.
I figli di Hati vengono segnati dalla mezzaluna, tatuata su entrambe le guance, ed educati con la privazione: imparano a sopportare la fame, con il digiuno forzato, imparano a sopportare il freddo, tanto che sono gli unici che anche con una temperatura che arrivi allo zero possono permettersi di lasciare in vista pelle scoperta senza morirne, imparano a sopportare il dolore fino a livelli quasi disumani (talento annesso).
Sono uomini che hanno fatto della forza bruta il proprio dogma, ma che non disdegnano di rimpolpare le proprie fila con bastardi e figli di schiavi e schiave o stranieri di altri regni, purché siano in grado di generare. Nel momento in cui la fertilità viene meno il matrimonio viene considerato sciolto senza alcun vincolo religioso.
Il loro detto è "Il lato oscuro della Luna trabocca di sangue".
- Alleati
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- Nemici
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Sippe Freke
1. Caratteristiche Generali
Dimora: Relitto Arenato (Onde Tempestose)
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Capofamiglia: (attuale)
Simbolo: un mezzo disco lunare riflesso sull'acqua, la "luna affogata".
2. Storia
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3. Consuetudini
La Sippe Freke deve il suo nome a uno dei due lupi gemelli al seguito del Dio della Guerra. Significa "ingordo". Così come l'animale mitico si nutre della carne dei mortali dalle mani del dio rischiando anche di modergli le dita, si vocifera che nel loro villaggio a Onde Tempestose i figli di Freke abbiano raccolto tutti i tesori delle navi affondate contro gli scogli vicini e che nascondano tutto gelosamente in una delle "tane di drago", ovvero le miniere. Esisterebbe anche una mappa di tale spropositata ricchezza, ormai andata perduta nei meandri dei secoli.
Falsari, truffatori, contrabbandieri e predoni stanno annidati nella loro cittadina, ben poco inclini al ficcanasare altrui nei propri affari. Vengono usati dai Fenrir come tramite per commerciare e comunicare con i pirati dell'Isola delle Sirene. Si dice che gli appetiti dei Freke siano proporzionali solo alla loro slealtà: ma così come alcuni sono fratricidi e dediti alle bassezze più spicciole, altri sono semplici navigatori costretti a sopravvivere a una società spietata e quasi senza regole.
L'ironia del destino ha posto nelle loro mani la pietra runica di Rök, "Rökstenen", prima testimonianza di lingua scritta del popolo del nord, incisa dal Re Lupo per tre motivi: onorare il Gigante morto con l'inclusione dei passaggi mitici, convincere la Sippe a venerare anche il figlio morto nell'impresa e infine aumentare la propria fama presso colo che passassero sulla costa. Giace infatti sulla sommità degli scogli come monito ad ogni nave che tenti di attraccare. Si dice un giorno rivelerà la propria magia e che nella notte della morte di Nergal, ogni anno, le rune si riempiano di sangue scuro come la morte.
I figli di Freke vengono educati alla navigazione e alla contrattazione. Di fatto sono i più esperti sulla gestione economica e posseggono una flotta di drakkar e knarr ormeggiate alla Baia dei Serpenti. Non hanno alcun segno riconoscibile che non sia una moneta di rame traforata che portano all'orecchio destro quando vogliono farsi riconoscere; su una faccia della moneta è impressa la runa Ingwaz, sull'altra il simbolo della Dea del Mare.
Il loro detto è "Insidiosi quanto l'abisso".
- Alleati
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- Nemici
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Sippe Gere
1. Caratteristiche Generali
Dimora: Porta d'Oro (Valico Arcobaleno)
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Capofamiglia: (attuale)
Simbolo: un disco d'oro macchiato da una goccia di sangue.
2. Storia
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3. Consuetudini
La Sippe Gere, infine, deve il proprio nome a uno dei due lupi gemelli al seguito del Dio della Guerra. Significa "avaro", e tenta perennemente di nutrirsi del cibo elargito a Freke. I Gere gestiscono i dazi di ogni passaggio terrestre che porti nel regno del nord, hanno avamposti sulle montagne e sono incaricati di accendere i fuochi in caso di pericolo o necessità.Sono i più ricchi di tutti, grazie anche al fatto di essere i più confinanti con il regno centrale e di avere la possibilità di coltivare avena nell epianure a valle.
In accordo con la tradizione al centro della loro sala dell'idromele, la Porta d'Oro,si può ammirare il leggendario calderone che il Re Lupo avrebbe raccolto ai piedi dell'arcobaleno; viene usato nei rituali ufficiali dalle veggenti per prepare il miscuglio di droghe e sangue umano che avrebbe la proprietà di rendere invincibili Bersekir e Ulfhedinn in battaglia. Il mito della "pozione magica" è dilagato in tutto il continente ed è oggetto dei canti degli skaldi e dei bardi.
I figli di Gere, come la maggior parte dei nordici, non sanno dare un reale valore all'oro, tant'è vero che con quello raccolto dall'ultima guerra hanno ricoperto il salone, che luccica e nei giorni sereni è visibile persino dalle città del regno centrale. Abituati ad assurgere al compito di doganieri e guardiani del confine sono esperti nelle armi d'assedio e da tiro, che usano per difendersi da qualsiasi tipo di attacco abbiano dovuto subire dai fanatici che definiscono, a ragione, Valico Arcobaleno come la mitica "Città dell'Oro".
Sono gelosi della loro eredità ed elargiscono tributi assai ingenti che sostengono gran parte dell'economia del regno; sono frequenti i matrimoni con le genti del regno centrale, cosa che li rende i meno considerati dalla Sippe Fenrir, che di fatto li chiama "sangue sporco".
Il loro detto è "L'oro uccide".
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