Mi fa piacere Maria che tutto sia chiarito e ti do ufficialmente in benvenuto in questo nostro spazio.
Vedi, il lavoro a maglia può essere essenzialmente due cose: 1 tradizione 2 "fenomeno" sociale e le due cose sono veramente differenti.
Io preferisco di gran lunga la prima definizione. E' vero sono una "privilegiata" perchè ho avuto delle maestre d'eccezione ma ti posso assicurare che nella maglia di nuovo c'è davvero pochissimo. Tu giustamente dici che non ci sono modelli di maglia in Italiano nel web e forse è anche vero come è vero però che, chi come me lavora a maglia da quarant'anni, ha la casa piena di riviste con modelli ancora molto ma molto attuali. Anch'io ogni tanto guardo i modelli di Raverly, spesso mi diverto pure nel vedere vecchie cose riproposte come "novità" solo per mancanza di conoscenze ma lo stesso risultato l'otterei sfogliando le mie riviste di Mani di fata, moda maglia e uncinetto, Benissimo, Rakam maglia, Susanna maglia, Milleidee maglia e molte altre ancora.
Questo per farti capire che non esiste un modo umile o sofisticato di vedere la maglia, ma un modo tradizionale e uno moderno.
Nessuno condanna chi preferisce il secondo al primo, in genere sono le giovani leve, quelle che si avvicinano a questa tecnica in questi ultimi anni e che ignorano quella parte della maglia, la tradizione appunto, che invece, a parer mio dovrebbero imparare a conoscere.
Ti ho chiesto di usare un linguaggio semplice e comprensibile e ora forse avrai capito il perchè. La tradizione è più semplice da tramandare e storpiare il linguaggio è un pò come riscrivere la Divina Commedia in inglese. E' vero in molti avrebbero la possibilità di conoscerla ma perderebbe senza alcun dubbio tutta la sua bellezza.
Un abbraccio, Giulietta
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