marinasmn (02-02-2011)
Come fare la lana cotta (follatura in lavatrice)
Scritto da sesa Hobby e Bricolage, In Evidenza 22 dicembre 2010
Nel post su come fare lepalline di feltro, ho fatto un po’ il punto della situazione riguardo il complesso mondo di lana cardata, lana filata, lana cotta, feltro e pannolenci, spiegandovi a grandi linee le differenze.
Riassumendo brevemente, dalla lana cardata, ossia la lana appena tosata, che viene lavata e poi pettinata districando le fibre e mettendole tutte nella stessa direzione, si ottengono il feltro e il pannolenci (che è un feltro più sottile e morbido perché composto da lana cardata di pecora e pelo di capra mohair) attraverso un processo di infeltrimento, mentre dalla lana filata (ossia lana cardata sottoposta a filatura, che la trasforma, appunto, in filato) e lavorata a maglia, si ottiene la lana cotta, in seguito ad un processo di follatura.
Dunque:
lana cardata —-> infeltrimento —-> feltro/pannolenci
lana filata lavorata a maglia —-> follatura —-> lana cotta
Ovviamente, la lana filata lavorata a maglia altro non è che i nostri capi in lana, quindi maglioni, cappelli, sciarpe e la follatura è semplicemente il risultato di un lavaggio sbagliato. Follare la lana è infatti fin troppo facile, sarà infatti capitato a tutti di lavare per errore dei capi di lana insieme ad altri indumenti che richiedevano un ciclo di lavaggio più energico o una temperatura più elevata di quanto consigliato per la lana, e tirar fuori dalla lavatrice, vostro malgrado, una cosa ristretta e rigida, che una volta era il vostro maglione.
Esiste però anche una follatura consapevole, ossia quella che ci consente di riciclare i capi in lana che non mettiamo più e convertirli in tessuti compatti, pesanti e di grosso spessore che si possono tagliare, cucire o incollare per creare decorazioni o accessori.
Vediamo quindi insieme come ottenere dell’ottima lana cotta, attraverso la follatura in lavatrice:
Come vi dicevo all’inizio del post, la lana cotta così ottenuta può essere tagliata, incollata, cucita per modellarla come più vi piace.
- per avere un risultato ottimale, scegliete dei capi che siano costituiti almeno per il 60% da lana, per garantire un restringimento significativo dell’indumento
- mettete il tutto in lavatrice e impostate un lavaggio energico a temperatura piuttosto alta, almeno 60°
- secondo alcuni consigli scovati in rete, i capi in lana andrebbero inseriti in una federa per cuscini, che poi va chiusa con la zip (o i bottoni), in modo che non si “disperdano” dentro al cestello, nel quale si dovrebbe aggiungere anche altra roba, come vecchi jeans o scarpe da ginnastica rovinate, insomma tutto ciò che, sfregando e sbattendo contro la federa, possa stimolare la follatura
- fatto il primo lavaggio, fatene un altro ma con acqua fredda, per bloccare, tramite lo shock termico, il processo di restringimento
- di solito è più che sufficiente l’acqua ma, se volete, potete aggiungere del detersivo per piatti
- se non siete soddisfatti del grado di follatura della vostra lana, ripetete il processo tutte le volte che ritenete necessarie
- considerate che, alla fine del trattamento, la lana ritirerà tra il 25% e il 35% rispetto alla dimensione originale
- quando avrete ottenuto il risultato desiderato, lasciate asciugare la vostra lana cotta, non appesa ma appoggiata su un piano, magari con sotto un asciugamano, dandole già un po’ la forma desiderata
Se vi trovate a dover lavare le vostre realizzazioni, non fate l’errore di pensare che, visto che il materiale di cui sono fatte è stato ottenuto ad alte temperature, di non dover far troppa attenzione al lavaggio! Sbagliatissimo, per evitare di rovinarle e di farle ulteriormente restringere, vi conviene sempre lavarle a mano con un detergente delicato e a basse temperature.
Quindi, non buttate via i vostri incidenti di percorso, ma sottoponeteli a questo trattamento e darete loro una nuova vita…che ne direste, ad esempio, di una bella borsa?
Come fare la lana cotta (follatura in lavatrice) - Come Fare
marinasmn (02-02-2011)
Per fare la lana cotta basta buttare in lavatrice i vostri vecchi maglioni di pura lana filata, ovvero intrecciata a maglia o all'uncinetto, e fargli fare un giro ad alte temperature. Tutto qui: avete messo in pratica la tecnica della cosiddetta "follatura", il cui know-how appartiene in specifico alla cultura alpina, in area austriaca, dove viene impiegata per confezionare pantofole o giacche (avete presente quelle tipiche tirolesi con i bottoni in metallo tipo moneta?).
Il processo per ottenere il feltro è altrettanto semplice, non occorre altro che acqua calda, sapone di Marsiglia ed una lunga manipolazione manuale che consente di controllare il processo ed ottenere gli effetti desiderati. Tradizionalmente il feltro viene usato soprattutto per confezionare cappelli o pantofole ma in alcune aree come la Scandinavia o la Siberia si vive circondati dal feltro: tappeti, borse, stivali ma anche addirittura, fra le popolazioni nomadi della Mongolia o in alcune regioni della Turchia, abitazioni.
Con il feltro o la lana cotta così facilmente ottenuti potrete dar libero sfogo alla vostra fantasia, dando vita ad accessori, monili, gioielli, pupazzi, centri tavola, rivestire cornici, cuscini, modellare spille e fermacapelli..., qui vi segnaliamo però una creazione piuttosto particolare benché di semplice realizzazione che impazza sul web: stivali e pantofole hand-eco-friendly-made nate come risposta alternativa, economica, popolare e naturale alle costose, industriali e tanto di moda Ugg Boot australiane. Le alternative proposte sono due: pantofole e scarpette da casa o stivali street-style, caldi, "rinnovabili", unici e totalmente all'insegna del recupero e del riciclo creativo.
Scarpette da casa e pantofole fai-da-te
Per le vostre scarpette da casa dovrete munirvi di un foglio di carta, una matita, forbici, ago e filo (meglio se disponete di una macchina da cucire) ed ovviamente di un vecchio maglione.
Sul foglio di carta disegnate l'impronta del vostro piede e ritagliatela. Questo è il modello che faciliterà il taglio del vostro panno di lana nelle giuste dimensioni. Ricordate che se optate per il feltro dovrete considerare nell'impronta anche lo spazio necessario per modellarne i bordi e tenere presente che in qualche modo infeltrendo la lana tende a ritirasi, mentre se volete "follarle" o non ricorrere a nessun trattamento (in questo caso il modello dovrà essere leggermente più piccolo dell'impronta poiché la lana tende ad allargarsi) dovrete ritagliare due modelli, uno per la "suola", l'altro per la parte superiore ricordandovi di praticare un'apertura per il collo del piede. Ottenuti i due elementi basterà cucirli assieme avendo l'accortezza di assicurarne le estremità tagliate con qualche punto d'uncinetto per evitare che si sfilino. Su Craftsylish potete trovare il tutorial che spiega nel dettaglio tutti i passaggi. E' in inglese, ma le immagini sono molto esplicative.
Per gli stivali da strada, ancora più semplici da ottenere vi occorreranno in più della colla (meglio se naturale), un vecchio paio di scarpe (vanno bene anche sandali od infradito ma va ancora meglio riutilizzare vecchie scarpe da ginnastica), pezzi di lana dal vostro golf da buttare (meglio le maniche che hanno già una forma adatta allo scopo).
Tagliate via le maniche del vostro maglione (o create dei tubolari dal panno di lana e cucitelo) e, infilandole al polpaccio, prendete la misura della larghezza di quello che sarà il gambale del vostro stivale, cucendone all'interno l'eccedenza. Stendete uno strato di colla lungo le vostre vecchie scarpe appena sopra la tomaia. Fate una piega all'estremità del vostro gambale di circa un centimetro verso l'interno e, in questo modo, al rovescio, attaccatela alla scarpa. Lasciate asciugare. Potete rendere i vostri eco-stivali ancora più glamour impreziosendoli con piegone, bottoni o decorazioni. (guarda il tutorial)
Un'idea carina e semplice per evitare sprechi, economizzare e rendersi originalmente testimoni di un impegno attivo per la salvaguardia dell'ambiente.
http://www.greenme.it/consumare/mode...ecchi-maglioni
Ultima modifica di Nick-name; 01-02-2011 alle 21:23 Motivo: ins. link
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