Ma12ri (02-10-2015)
In Sardegna, sprofondato tra i monti, esiste un paese dove le case sanno di pane appena cotto, i bambini succhiano il latte come capretti che leccano il sale, e i vecchi vivono fino a cent’anni, perché le accabadore si dimenticano di passare. Qui, come «una taschedda di patate scaricata sull’uscio», è nato Ninnìu, il secondo figlio maschio in casa Mele. «A cent’anni, bambino, non come me che voglio vivere poco» è l’augurio di Graziano, il fratello balente, un bandito amato dalle donne, un eroe destinato a perdere, che della morte non ha nessuna paura. Neanche quando la famiglia dei Corrias, con cui c’è una faida antica come le pietre nuragiche, gli si rivolta contro, per infliggergli la peggiore delle punizioni. Sotto lo sguardo puro e incantato di Ninnìu si consuma la lotta di Graziano per una giustizia che solo lui capisce, e la vendetta contro i Corrias che hanno mangiato l’anima della sua famiglia. Ad accompagnare un’esistenza breve e violenta sono gli occhi neri e il cuore ardente di Marietta, la cugina bellissima e disgraziata, promessa in sposa a un altro. Il loro amore potrà splendere solo un momento, come una stella cadente nel cielo del Campidano. E sarà Ninnìu, l’unico a non essersi macchiato di sangue, a vendicare quell’amore, trovando il coraggio di spezzare il cerchio dell’odio.
In una Sardegna fatata, animata da mille voci e sussurri, Anna Melis tesse un appassionante intreccio di storie, raccontandoci vent’anni di solitudine, odi feroci e struggenti amori. E riuscendo, con pennellate sicure, piene di meraviglia e di forza, a narrare una storia che commuove e lascia senza fiato.
ciao aimiy
Ma12ri (02-10-2015)
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