Sonia lo hai letto? me lo consigli?
“I segreti di Juniper Lane” di Cammie McGovern, edito Garzanti, è uno di quei romanzi “diversi”, particolari al punto da sconcertare il lettore, soprattutto all’inizio, trasportandolo in un’altra dimensione: pervaso dall’inizio alla fine dall’atmosfera rarefatta di un sogno, è un libro denso, ricco di colpi di scena, in cui nulla accade per caso e ogni evento, anche il più insignificante, possiede un significato simbolico. Si tratta fondamentalmente di un giallo, in cui anche il lettore più arguto dovrà faticare per venire a capo dell’intricata vicenda, ma non soltanto di un giallo, poiché “I segreti di Juniper Lane” possiede più anime: complesso romanzo d’introspezione ed efficace affresco della società contemporanea, è evidente che ciò che importa all’autrice (e al lettore) non è tanto l’identità dell’assassino, bensì tracciare un’immagine, per quanto vaga e imprecisa, dell’identità umana tout court, di quella macchina complessa e imprevedibile che è l’essere umano. Ne “I segreti di Juniper Lane”, infatti, sfila una lunga galleria di personaggi a tutto tondo, incomprensibili, unici e contraddittori come sanno essere gli uomini e le donne reali, quelli che incontriamo tutti i giorni, quelli come noi e allo stesso tempo diversissimi da noi; la McGovern aspira a creare un microcosmo che rappresenta una realtà esasperata, portata all’eccesso per ingigantirla come sotto l’effetto di una lente d’ingrandimento, e a mio parere ci riesce a meraviglia.
A Juniper Lane, idilliaco quartiere suburbano che ricorda il più famoso “Wisteria Lane” – la cittadina immaginaria in cui vivono le casalinghe disperate del famosissimo telefilm americano – le villette sono tutte dipinte nella stessa tonalità di beige, perfettamente allineate e abitate da gente cordiale e affettuosa, che saluta i nuovi vicini portando loro torte fatte in casa. Ma i sorrisi reciproci e l’apparente serenità celano una buona dose d’ipocrisia: lo sa bene Betsy Treading, che ritorna a Juniper Lane dopo aver scontato una pena di dodici anni di carcere per l’assassinio della sua vicina di casa, l’attraente quanto antipatica Linda Sue. Scarcerata per non aver commesso il fatto, Betsy è ben decisa a fare chiarezza su quello che successe quella notte di tanti anni prima. Gli anni sono passati, la maggior parte dei vicini si è ormai trasferita altrove, ma nessuno è cambiato poi tanto: numerosi sono i segreti che ognuno nasconde e, come Betsy non tarda a scoprire, anche le bugie raccontate durante quella fatidica notte che cambiò per sempre la sua vita… In un crescendo di tensione e colpi di scena, la narrazione corre verso un finale che prevedibilmente lascia l’amaro in bocca, portando il lettore a interrogarsi sul significato di concetti come giustizia e patologia, nonché sull’abusato stereotipo dell’amore come forza salvifica.
È un romanzo che merita d’esser letto, anche solo come semplice giallo: l’autrice, infatti, dimostra una straordinaria propensione per il genere, dosando con astuzia le cose da svelare e quelle da nascondere, e la lettura scorre agevole e veloce, facilitata da un’ottima scrittura.
Recensione a cura di Rossella Martielli, scrittrice
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Fonte: Ultime uscite in libreria: novità libri
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Slumps are like a soft bed. they're easy to get into and hard to get out of.
I miei lavori____I Miei Schemi_____Il mio blog___Il mio Uncinetto
Dare troppa fiducia ad una persona equivale a legare una parte di se stessi ad essa... e quando questa persona ci deluderà, questa parte di noi verrà strappata via... però forse è meglio che sia andata così... ci siamo resi conto di come è realmente!!!
Ciau
Questo non l'ho letto, sembrerebbe caruccio...
Son quasi alla fine con L'ombra del re, dopodiché devo scegliere su cosa buttarmi
Tu stai leggendo qualcosa ora?
ho appena finito di leggere "La ragazza senza volto di JO NESBO" e sono in cerca di qualcosa da leggere questo mi ispira molto
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