maril (20-04-2011)
Autore Chiara Palazzolo
Carla ha tutto per essere felice. Un marito con cui va d’accordo, tre figli che adora e una nuova casa, al limitare di un bosco. Il sogno di una vita. Certo, i ragazzi avrebbero preferito restarsene in città, più vicino agli amici, ma per lei la scelta di quella casa è stata quasi una necessità imprescindibile, un gradino in più nella scala sociale, il simbolo di un benessere raggiunto. Ma qualcosa viene a turbare la sua serenità, la morte in un misterioso incidente d’auto di Rita, l’amica di sempre, una donna vivace, una trascinatrice a cui Carla spesso si affidava nelle decisioni più difficili. E poi c’è Albertino, il suo figlio più piccolo, che la mette in allarme annunciandole di vedere spesso intorno alla casa una vecchia signora, una strega, come lui la chiama. È l’unico a scorgerla e Carla non gli dà peso, limitandosi a liquidare la cosa come un modo per attirare l’attenzione. Anche perché, nel frattempo è diventata amica di una donna che conta, Amanda Satriani, la padrona di tutta la collina, che la invita a far parte del suo circolo di burraco. E così Carla, che era sempre stata moglie e madre impeccabile e devota, comincia a trascurare la famiglia, presa dal nuovo gioco e soprattutto dalla frequentazione di Amanda. Si fa irrequieta, intollerante, ed è sempre più attratta dal bosco carico di presagi che le tocca attraversare per arrivare a casa dell’amica. Una vicenda inquietante, dove niente è quello che sembra e che, in un crescendo di suspense, ci lascia con il fiato sospeso fino al suo sorprendente snodo finale.
Autore Gerard ODonovan
Dublino. Jesica Salazar, la giovane figlia di un diplomatico spagnolo in vacanza studio in Irlanda, viene trovata in fin di vita dopo una serata in discoteca, il corpo martoriato dalle bruciature di un oggetto rovente. L’ispettore di polizia Mike Mulcahy, appena tornato dalla Spagna, viene chiamato a fare da interprete per la divisione Crimini Sessuali, che si occupa del caso. Mulcahy è un uomo in gamba, sa il fatto suo e ha molta esperienza con i crimini più efferati. Ma questo supera la sua immaginazione. Perché lo psicopatico che si aggira per le strade di Dublino è un angelo della morte, e la sua anima è nera come l’inferno. Si fa il segno della croce, poi colpisce, senza pietà. La sua è una vera e propria missione, e va fermata prima che sia troppo tardi. Prima che il crocifisso si abbatta come una vendetta divina su altre vittime innocenti...
Autore Christine Feehan
Il secondo capitolo della saga che ha rivoluzionato il fantasy. Oltre un milione di copie vendute nel mondo. In fuga sulle remote montagne dei Carpazi, inseguita da due feroci individui che le danno la caccia, la dottoressa Shea O’Halloran si imbatte in una grotta segreta. All’interno giace un uomo ferito, consumato dalla rabbia e dalla disperazione. La sua anima trema: Shea è convinta di averlo già visto in sogno, torturato e bruciato vivo. È certa che le abbia parlato di un tormento infi nito, di una fame insaziabile, di oscuri desideri. Ma se non fosse stato un sogno? Se Shea non fosse chi ha sempre creduto di essere? Decide comunque di prendersi cura di lui e a poco a poco il cuore di Jacques, da gelido e ostile che era, si fa pieno di passione. Ma chi è davvero Jacques? Chi sono gli strani amici che improvvisamente gli compaiono accanto? Sono ancora domande a cui Shea non può rispondere, anche se presto il mondo dei carpaziani e dei loro nemici le si svelerà, mostrandole un’alternativa all’universo umano e facendo riemergere in lei ricordi di un passato rimasto per tanto tempo incomprensibile. Quel che sa con certezza è che sta scoprendo in sé poteri che non ha mai pensato di avere, ma che le permettono di capire che un grave pericolo incombe su di loro. E più di tutto sente prepotente il fascino di Jacques: la porterà alla pazzia o alla scoperta dell’ unico, vero amore?
Autore Ricardo Piglia
Bersaglio notturno è un thriller letterario, appassionante e sofisticato, di uno dei più grandi narratori sudamericani contemporanei. I fatti si svolgono nel 1972, nella provincia di Buenos Aires, quella che Piglia chiama la “pampa umida”, un anno prima del ritorno di Perón in Argentina. Tony Durán, un dandy mulatto, un forestiero nato a Portorico ed educato come un nordamericano nel New Jersey, approda in una piccola cittadina di provincia. Il motivo apparente del suo arrivo è la sua relazione con Ada e Sofía Belladonna, sorelle gemelle, figlie di una delle principali famiglie del luogo. Durán le ha conosciute ad Atlantic City, lì hanno vissuto un felice ménage à trois, e le ha seguite in Argentina, dove poi viene trovato morto nella sua stanza d’albergo in circostanze misteriose. Incaricato dell’indagine è il vecchio commissario Croce, dotato di un intuito quasi sovrannaturale. Da Buenos Aires arriva anche Emilio Renzi, personaggio ricorrente nei romanzi di Piglia, come inviato speciale di un quotidiano per riferire degli avvenimenti delittuosi della cittadina. Situato nell’impassibile paesaggio della pianura argentina, Bersaglio notturno è un romanzo giallo ma anche un racconto che intreccia archeologie familiari, che narra la vita di uno di quei paesini di campagna, chiusi come pollai, isolati da tutto, dove la gente delira un po’ per non morire di noia.
Autore Claudio Fava
Teresa è in fuga. Da una terra – la Sicilia – che le ha strappato il padre, ammazzato dalla mafia perché ha osato ribellarsi al pizzo. Da un corpo in cui non sa abbandonarsi. Da un lavoro da precaria che annebbia ogni futuro. Trova riparo a Roma. L’amica Gisella le ha offerto un lavoro: tenere compagnia ai malati terminali. Teresa accetta, titubante. Scopre un’umanità vigorosa, uomini e donne feriti a morte ma capaci di sorprendenti impennate di vitalità, che lei aveva smarrito. Le cose cominciano a girare per il verso giusto – trova addirittura un ragazzo che sembra troppo perfetto per essere vero – ma il tarlo del passato, le ultime parole del padre gridate contro il suo assassino, la rabbia per un paese immobilizzato nel silenzio non le danno tregua e l’ansia di vendetta soffocata sino ad allora torna a chiedere spazio. Sono soltanto pensieri, quelli di Teresa, ma quando conosce il suo nuovo assistito – Libero Ferrari, un ruvido e scorbutico ex brigatista, condannato all’ergastolo per omicidio –, allora quei pensieri cominciano a farsi largo e diventano possibilità. È il punto di non ritorno. Teresa ruba la pistola e torna in Sicilia, decisa a vendicarsi del padre.
Autore Manel Loureiro
Sono rimasti in quattro: Viktor Pritchenko, l’indomito pilota d’elicotteri ucraino; suor Cecilia, la tenace e abile infermiera; Lucía, la bellissima e impulsiva adolescente; e lui, il giovane avvocato che ha raccontato l’Apocalisse Z su Internet. Almeno fino a quando c’è stata Internet. Adesso, mentre sorvolano la Spagna e l’Africa settentrionale, hanno la prova che la civiltà, come la conoscevano, è davvero finita. Ovunque. L’unica speranza sono le Canarie che, in base alle poche notizie disponibili, sono state risparmiate dall’epidemia che ha trasformato gli uomini in zombie. Ma, quando arrivano a Tenerife, i quattro sopravvissuti scoprono che il cosiddetto «Punto Sicuro» è in realtà un inferno: le isole sono sovraffollate; mancano cibo, acqua e soprattutto medicinali, indispensabili per l’ultimo ospedale ancora operativo. Ecco perché ai due uomini viene immediatamente ordinato di partecipare a una missione rischiosissima: recuperare le scorte di farmaci dell’Hospital La Paz di Madrid, uno dei primi Punti Sicuri a cadere sotto la pressione inarrestabile degli zombie. Il gruppo è quindi costretto a dividersi e, mentre Vicktor e l’avvocato si avventurano in una capitale spettrale e irriconoscibile, Lucía e suor Cecilia rimangono sull’isola, dove scopriranno che esistono creature ancora più pericolose dei morti: i vivi...
Autore Unni Lindell
Una nuova serie di thriller scandinavi che ha venduto tre milioni di copie in tutto il mondo e ha per protagonisti l’ispettore Cato Isaksen e la sua impulsiva collega Marian Dahle. È un caldo giorno di giugno, persino in Norvegia. Come ogni lunedì, il furgone che vende i gelati passa per il suo solito giro in un quartiere residenziale alla periferia di Oslo. In quel pomeriggio, mentre tutti i bambini si accalcano intorno al camioncino per comprarsi un cono, il piccolo Patrik Øye scompare improvvisamente nel nulla. L’ultima persona ad averlo visto è la vecchia signora che abita nella casa marrone in fondo alla strada. A distanza di una settimana, Elna Druzika, giovane immigrata lettone, viene investita da un’auto all’uscita dal lavoro. Dell’incidente si sa poco, solo che il corpo della ragazza presentava delle ferite precedenti all’impatto letale con una macchina di colore rosso. I due casi non sembrano avere alcun nesso, fino a quando la squadra investigativa capitanata da Cato Isaksen non scoprirà un particolare inquietante: Wiggo Nyman, l’autista del furgone dei gelati in servizio il giorno in cui è sparito Patrik, era anche il fidanzato di Elna. Spetterà all’ispettore e alla sua collega Marian Dahle appurare quali connessioni esistono tra le due vicende e quali terrificanti scenari si nascondono dietro l’apparente tranquillità della città scandinava.
Autore Aharon Appelfeld
Ernest ha settant’anni, Irena appena la metà. Lui, reduce da un’operazione, ha bisogno di assistenza, lei di prendersi cura di qualcuno dopo la morte dei genitori, di cui coltiva il ricordo e continua ad accudire con un’attenzione meticolosa gli oggetti, i vestiti, la casa. Due mondi, due solitudini, due generazioni incalzate dalla Storia e approdate in Israele quasi per caso, dopo lunghe peregrinazioni: Irena è nata a Francoforte dopo la Liberazione, in un campo di smistamento; Ernest, abbandonata Czernowitz al seguito dell’Armata rossa, è riuscito ad arrivare in Italia e da lì a imbarcarsi su una nave che raccoglieva profughi, ma ha lasciato dietro di sé tutta la sua famiglia. Inatteso e improbabile, l’amore muta nel profondo le loro esistenze: in quella di Irena porta parole, le parole che Ernest cerca strenuamente nella sua lotta quotidiana con la scrittura; in quella di Ernest la luce, l’armonia che irradiano da lei, dalla sua fede semplice e dai suoi gesti premurosi. Attenzioni che, come le pietanze leggere e nutrienti che Irena gli prepara, riescono a sottrarlo alla cupezza che talvolta lo assale, e lo riconciliano a poco a poco con il proprio passato: i genitori respinti e abbandonati troppo presto, i nonni e l’atmosfera incantata dei Carpazi, il Dio dei padri. Per Ernest la presenza di Irena diventa una porta verso la vita nella sua concretezza; grazie a lei riuscirà a conquistare quella prosa limpida ed essenziale, fatta di parole «contate» come quelle della Torah, che «si possano porgere come una fetta di pane o una brocca di latte», e a diventare finalmente uno scrittore.
Autore Louise Candlish
Saresti disposta a rinunciare a tutto per ritrovare il primo amore mai dimenticato? Olivia Lane non è tipo da farsi domande di questo genere: ormai sono passati vent'anni dall'ultima volta che ha visto Richie Briscoe, il suo grande amore di gioventù, che l'ha fatta soffrire abbandonandola senza una ragione, per poi scomparire nel nulla. Adesso Olivia vive a Londra, ha un marito e due figli, e a volte le sembra quasi di essere felice. Finché sua madre, la donna ossessiva e gelosa che le ha rovinato l'adolescenza, le fa avere - ormai in punto di morte - un biglietto, su cui sono scritti soltanto un nome e un indirizzo. Quelli di Richie. Incredula, Olivia ripiomba di colpo dentro il passato, chiedendosi perché mai la madre abbia scelto di lanciarle questa sfida, e quali segreti si nascondano dietro il suo gesto. L'unico modo per saperlo è partire. È un giorno d'estate quando raggiunge il fiabesco villaggio dove Richie vive con la figlioletta Wren. E fin dal primo, struggente incontro tra i due, Olivia troverà la conferma di quel che, in fondo al cuore, ha sempre saputo: che non ha mai dimenticato il suo primo amore. Ma adesso che lo ha ritrovato sarà in grado di afferrare al volo la sua ultima possibilità di essere felice? Non voglio dirti addio è un romanzo compiuto e delicato, un'esplorazione profonda e appassionata dei sentimenti di una donna sospesa tra l'amore che, senza saperlo, ha sempre cercato e le scelte che la vita troppo spesso obbliga a fare.
Autore Tom Clancy
Per Harlan DeVane, mente spietata del terrorismo internazionale, è giunto il momento della vendetta. L’obiettivo è Roger Gordian, il magnate delle telecomunicazioni fondatore della UpLink International, che già una volta ha mandato in fumo i suoi piani criminali. L’arma è un micidiale virus creato in laboratorio, una microscopica bomba a orologeria che, grazie a biotecnologie sofisticatissime, può eliminare singoli bersagli come decimare intere popolazioni, agendo con la precisione di un proiettile o con la furia devastante di un’epidemia. DeVane ne ha già testato la potenza distruttrice in un attentato con migliaia di vittime a Wall Street, cuore pulsante di New York. Ma non ha pace fino a quando non riesce a infettare Gordian con il virus. E mentre il capo della UpLink è sospeso tra la vita e la morte in una stanza d’ospedale, Tom Ricci e Rollie Thibodeau, i due migliori agenti della Sword – la divisione intelligence e sicurezza della UpLink – scoprono che è stata una talpa a tradire Gordian. La caccia all’uomo li metterà sulle tracce della più grande organizzazione di narcotrafficanti del Sudamerica, per poi condurli fin nell’Ontario: è lì, nei laboratori segreti di DeVane, che è stato sintetizzato il terribile B-virus, ed è lì che viene custodito l’antidoto. Per la Sword l’unica possibilità di salvare Gordian, e insieme di scongiurare la feroce dittatura mondiale che è il fine ultimo di DeVane, è passare all’attacco: affrontare il nemico sul suo terreno e sconfiggerlo, una volta per tutte. Con B-virus, Tom Clancy e Jerome Preisler ci consegnano il quarto episodio della serie Giochi di potere: un thriller ad altissima tensione in cui ogni mossa può cambiare le sorti dell’umanità.
Autore Silvia Bergero
Quando il gioco si fa duro le cinquantenni cominciano a giocare. E si divertono parecchio. Le feste esclusive in terrazza e le vendite private di moda, le prime a teatro e le aste d’arte: Milano è come il salotto di casa per loro. Sono cinque, sono donne, belle e cinquantenni. Al terrore delle coetanee per l’età che avanza rispondono a modo loro: combattono le rughe uscendo con amanti più giovani; consultano la “luminare luminosa” che sostiene che la menopausa non esiste; all’ingratitudine dei f igli, alle lamentele dei genitori anziani e all’egoismo degli uomini reagiscono con una buona dose di cinismo e un’energia esplosiva; la crisi e la disoccupazione non le abbattono perché sanno sempre reinventarsi. Le galline sembrano invincibili, eppure la sintonia tra le amiche si incrina quando molti sconcertanti segreti vengono a galla... Con una pungente ironia che tiene incollati alla pagina, Silvia Bergero racconta una storia brillante, intensa, irresistibile, e svela ciò che le donne si conf idano in privato ma che nessuno aveva mai avuto il coraggio di mettere nero su bianco. Finora.
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Fonte: http://www.qlibri.it/recensioni/tag/...e/Aprile+2011/
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maril (20-04-2011)
Autore Alain Elkann
“Era la storia di un uomo che ricercava l’amore come unica via d’uscita dalla disperazione.
Per Michael l’amore era al di sopra di ogni cosa: delle guerre, della politica, dei soldi.” Con Hotel Locarno, Alain Elkann ci consegna un romanzo ambizioso e personale, un’intensa storia d’amore e un punto di vista originale su cosa siano la scrittura e la felicità. Convinto di aver perso la libertà e l’ispirazione, un autore riflette con il suo analista sul romanzo che vorrebbe scrivere. Il protagonista del romanzo è Michael Dufay, un celebre critico d’arte, infelice perché consapevole di non aver mai trovato la donna perfetta, da lui sempre rincorsa. Negli anni, ha lasciato scivolare la bellissima Gabriela, avventuriera argentina erotica e affascinante, e la moglie Daisy, dolce ma irrisolta nella sua ricerca del successo. Michael però non si arrende, ossessionato dal desiderio di un’ultima possibile felicità. E se la felicità fosse Gloria, una donna inglese che il destino gli invia come un messaggio in una bottiglia, sotto forma di un annuncio sulle pagine del “Financial Times”? L’annuncio suscita in Michael un sentimento dimenticato da tempo, ma lui sa di non avere più il coraggio di sbagliare. Svicola quindi, fuggendo verso Napoli, che si scoprirà risolutrice di un equivoco. Lì un colpo di teatro verrà a sparigliare le carte... Infine, l’autore del romanzo ritrova l’ispirazione, la storia è conclusa e l’analista comprende che il suo paziente lo ha aiutato, in un ribaltamento di ruoli, a mettere a fuoco i segreti della sua vita.
Autore Hans Keilson
La pubblicazione di questo libro segna la scoperta di uno scrittore ancora inedito in Italia, ma altrove considerato uno dei più grandi del Novecento. Un autore che il “New York Times”, appena un anno fa, non ha esitato a definire un “genio”. E di cui il “Time” ha scritto: “Ciò che fa di Keilson un autore unico fra quanti si sono occupati del nazismo è la profondità con cui riesce a penetrare sia nella mente del persecutore che in quella del perseguitato”. Niente di più vero. Dopo aver letto questo libro, chiunque si renderà conto di essersi confrontato con una pietra miliare della letteratura mondiale, e di non aver mai letto prima un romanzo capace di raccontare con tanta lucidità e tanto vigore narrativo la duplice, contraddittoria, ambigua reazione degli ebrei all’avvento del nazismo. Scritto da Keilson mentre viveva in clandestinità in Olanda e pubblicato per la prima volta nel 1947, La morte dell’avvversario è l’autoritratto di un giovane che sente di non potersi sottrarre al fascino di un anonimo avversario che sta conquistando il potere nella Germania degli anni Trenta. È un sentimento che avverte nascere dentro di sé dal momento in cui, ancora ragazzo, ascolta di nascosto le preoccupate conversazioni dei genitori su un controverso leader politico chiamato B. che ha iniziato la sua scalata al potere. Convinto che avere un nemico è indispensabile alla propria sopravvivenza, quando finalmente ascolta i discorsi di B. il protagonista, ormai adulto, rimane abbagliato da quelle parole e comincia a capire chi è davvero il suo avversario. Capisce soprattutto che B. ha bisogno di lui tanto quanto lui ha bisogno di B. Ci sono odio e disprezzo, nel suo animo, ma anche un forte senso di superiorità e una sinistra fascinazione.
Autore Simonetta Agnello Hornby
Memoria familiare, nostalgia dell’infanzia, romanzo autobiografico. “Un filo d’olio” è tutto questo. E anche un ritratto della Sicilia anni Cinquanta in una famiglia dell’aristocrazia terriera. Simonetta Agnello Hornby ha raccontato la Sicilia con storie forti e personaggi leggendari, dalla Mennulara, alla zia marchesa, alla monaca Agata, attraversando l’Otto e il Novecento. Ora è il ricordo autobiografico che si fa protagonista in uno scenario, quello della casa di campagna, dove l’autrice ha trascorso le estati della sua infanzia e giovinezza. Si chiama Mosè il luogo dell’anima di Simonetta Agnello, nome biblico derivante dal primo proprietario - un’opera pia - della antica masseria che ha resistito alla guerra. A pochi chilometri dai templi dorici dell’antica Akragas Mosè accoglie da maggio a ottobre la famiglia Agnello. Simonetta rivive e racconta quelle estati, i riti del viaggio, l’arrivo - ogni volta una emozione rivedere l’enorme gelso, le aie assolate, gli ulivi argentati, le stanze fresche, cercare i nidi tra le persiane, attendere gli ospiti, le visite, i cugini. I giochi, gli svaghi che si ripetono sempre uguali. E nel racconto affiora il lessico familiare, i parenti e le loro mille storie, i contadini, la servitù, figure che si sono impresse nella memoria dell’autrice e da cui ha tratto spunto per i romanzi in cui storia e tradizione si combinano con una intensità evocativa tale da far pensare ad alcuni classici della letteratura siciliana. Fra i ricordi più vivi quelli legati ai riti del cibo e della sua preparazione, piatti legati alla tradizione familiare, agli aromi pungenti della campagna, alle verdure spontanee e ai segreti mai svelati. E sono le ricette della sorella Chiara - inseparabile compagna al Mosè - che incorniciano ogni capitolo di questo affresco, dal caffè dal profumo speziato, riservato alle occasioni speciali, alla tuma tiepida e croccante.
Autore Folco Quilici
Una valle prealpina, aprile 1945: Guido, quindicenne, e sua madre sono rifugiati a Villa Alta, sotto l'imponente maniero della Dogana del Vento. Lì vivono i giorni dell'avanzare degli Alleati dal Sud, in un drammatico clima di speranza e tensione, e lì, al rugginoso cancello di Villa Alta, si presenta un soldato delle forze occupanti, diverso da quelli visti e temuti sino a quel momento: Pjotr, di poco più vecchio di lui, gli sorride. È un cosacco. Tra le tante vicende drammatiche che si incrociarono negli anni del Secondo conflitto mondiale, poco nota ancora oggi è quella dei circa ventimila cosacchi - soldati con le loro donne, vecchi e bambini, e con maestosi cavalli - che, fieramente antibolscevichi, combatterono volontari accanto ai tedeschi e agli italiani. All'approssimarsi della fine del conflitto, i cosacchi cercarono un accordo con i vincitori ma - a seguito della conferenza di Jalta - furono rimpatriati con la forza o con l'inganno e, condannati per tradimento, finirono davanti ai plotoni d'esecuzione o nei gulag siberiani. Guido, il protagonista di questo romanzo, conosce del popolo cosacco un volto diverso: quello orgoglioso e affascinante di una indomita comunità guerriera, quello dolce e leale di un ragazzo come lui, giovane e pieno di speranze. Con la fine delle ostilità Guido perde le tracce di Pjotr, ed è tormentato dal sospetto che, insieme ai suoi, abbia fatto una fine crudele... Passano gli anni, quei mesi trepidanti e terribili sbiadiscono nel ricordo, quando d'improvviso una strana coincidenza riaccende in Guido il desiderio di conoscere la vera sorte dell'amico perduto: di una giovane promessa del calcio italiano i giornali scrivono che è figlio di un cosacco fuggiasco. Guido si mette sulle tracce di Erminia, la donna che anni prima ha amato un cosacco al punto da concepire un figlio con lui e che forse potrà rivelargli qualcosa sul destino di Pjotr. Il rapporto che stabilisce con lei è alimentato dal legame di entrambi con quel cosacco di cui si sono perse le tracce. E proprio facendo i conti con il passato Guido ed Erminia potranno aprirsi a un futuro carico di sorprese... Capace di trasformare in immagini e parole grandi avventure e vicende umane diverse da ogni altra, Folco Quilici ci regala questo racconto insieme emozionante e delicatissimo. Attingendo a memorie autobiografiche che rendono queste pagine intensamente vibranti, punta un fascio di luce su un episodio della Seconda guerra mondiale rimasto finora nell'ombra, illuminandone anche gli aspetti più oscuri. Nell'intreccio dei grandi sentimenti d'amicizia e d'amore.
Autore Antonio Tabucchi
Dalla suggestione di un’immagine, soprattutto dalla pittura, nascono questi racconti di Tabucchi. Ma a sua volta il racconto sembra catturare in un’altra dimensione le figure che lo provocarono: è quella contea fantastica dove, come scrisse Leopardi, «l’anima immagina quello che non vede». Così le figure sembrano risvegliarsi dalla loro immobilità, acquistano vita, da immagini diventano personaggi e interpreti delle loro storie. Suddiviso come un ideale spartito musicale (l’Adagio dove prevale la chiave della malinconia, l’Andante con brio per un’atmosfera più giocosa, le Ariette laddove il motivo è solo accennato e non eseguito) questo libro polifonico è anche il puro piacere del testo, un fuoco d’artificio narrativo, lo stupefacente cromatismo di un maestro riconosciuto del racconto.
Autore Jonas Jonasson
Il titolo più venduto in Svezia nella corsa stagione. Allan Karlsson compie cento anni e per l'occasione la casa di riposo dove vive intende festeggiare l'evento: Allan, però, è di un'altra idea e decide di punto in bianco di scappare. Con le pantofole ai piedi scavalca la finestra e si dirige alla stazione degli autobus. Lì ruba la valigia a un giovane biondo dall'aria feroce, sale sul primo autobus che gli capita e inizia così, sbarcando in uno sperduto villaggio svedese sconosciuto, una serie esilarante di equivoci e di incontri, anzitutto con Julius Jonsson - un settantenne ladro e truffatore. I due dovranno sfuggire al biondo che li insegue, e finiranno col farlo fuori dandogli una botta in testa con un asse. Poi, aprendo la valigia rubata, scopriranno che è piena di 52 milioni di corone svedesi, e inizieranno quindi la loro fuga dalla polizia e da una gang criminale che vuole recuperare il denaro, in un viaggio rocambolesco tra Mercedes, camion e donne fatali. Finiranno nell'esotica Bali, dove Allan troverà l'amore: l'ottantenne Amanda.
Autore Lee Child
New York, due di notte. Un vagone della metropolitana corre semivuoto sotto la città. A bordo, sei figure stanche, una delle quali è Jack Reacher, l’eroe solitario che ha scelto una vita da vagabondo per le strade d’America. Mentre cerca di ammazzare la noia, Reacher nota qualcosa di strano in uno dei suoi compagni di viaggio, una donna seduta in fondo al vagone. Tutto nel suo comportamento sembra corrispondere alle caratteristiche contenute nell’elenco stilato dai servizi segreti israeliani per individuare un terrorista suicida. Fiutato il pericolo, Reacher le si avvicina e si qualifica, mentendo, come poliziotto; ma quando le chiede di togliere lentamente la mano dalla borsa che tiene in grembo, la donna, al posto del pulsante di un detonatore, estrae una pistola e si suicida. Questa morte assurda e inspiegabile, l’intervento immediato di uomini del New York Police Department e dell’FBI, nonché la scoperta che la donna, Susan Mark, era un’impiegata del Pentagono, spingono Reacher, come sempre testardo e solo contro tutti, a addentrarsi nel mistero per poter vederci chiaro...
Autore Orhan Pamuk
Nel discorso tenuto nel 2006 davanti all'Accademia svedese in occasione del Nobel per la Letteratura, Orhan Pamuk ricorda un episodio avvenuto molti anni prima: «Pieno di trepidazione avevo consegnato a mio padre il dattiloscritto del mio primo romanzo perché lo leggesse e mi desse un parere». Era il 1974 e Pamuk aveva solo ventidue anni quando decise che sarebbe diventato uno scrittore (abbandonando gli studi di architettura e le ambizioni da pittore) e, come lui stesso dice, si chiuse in una stanza per portare a termine il suo primo romanzo: Il signor Cevdet e i suoi figli, un'ambiziosa saga che attraverso la storia intima di una famiglia di Istanbul ripercorre un secolo di storia turca, dal disfacimento dell'Impero ottomano alla rivoluzione kemalista di Atatürk, dalla nascita della Repubblica fino ai colpi di stato militari degli anni Settanta. Tutti i personaggi dei libri di Pamuk sono alla ricerca disperata di un'identità, una conquista che coincide con il libro stesso e che quasi mai si conclude senza ambiguità: i protagonisti del Signor Cevdet e i suoi figli non fanno eccezione, anzi ne sono in un certo senso il modello. A cominciare ovviamente dal fondatore della dinastia Cevdet, umile bottegaio della Istanbul di inizio secolo che, inconsapevole vettore di modernità, tenta di imporsi come commerciante musulmano in una città che limitava il commercio alle minoranze etniche e religiose; per passare ai suoi figli e ai loro amici, esempi di una generazione spaesata, ostinatamente in cerca di uno scopo per vivere in un paese sospeso tra residui della tradizione e un'occidentalizzazione allo stesso tempo agognata e imposta dall'alto; fino ad Ahmet, l'ultimo nipote, che negli anni Settanta partecipa, riluttante, ai movimenti studenteschi. Tra questi personaggi che lottano per essere fedeli alla propria vocazione, si potrebbe arruolare lo stesso giovane autore: eccolo allora confrontarsi - ma è un confronto pieno d'amore - con la grande tradizione europea del romanzo, da Balzac a Zola, da Dostoevskij a Tolstoj, da Hölderlin a Thomas Mann, per elaborare (ed è un lavoro che il lettore del Signor Cevdet ha il privilegio di veder svolgersi sotto i propri occhi) una lingua personale. Quando il padre di un giovane, incerto e dubbioso Pamuk lesse il manoscritto del figlio ne fu ammirato: «Pronunciò parole che mi apparvero esagerate per esprimere la fiducia che riponeva in me e nel mio romanzo: mi disse che un giorno avrei vinto il Nobel».
Autore Andrea Cisi
In una Genova cupa e tentacolare, dove bande di ladruncoli si dividono tra il borseggio nei vicoli e mirabolanti sfide a biglie sopra i tetti della città vecchia, Mimì Maresco è la campionessa del suo Carruggio. Ma il giorno del suo tredicesimo compleanno Mimì perde il titolo, distratta da una voce insistente che l'attira in modo irresistibile verso una grata: è il passaggio per Meterra, luogo incantato abitato da razze stupefacenti, dove un tempo - prima che i malefici Zerf portassero la discordia - fra Umani, Diafani e Bleurl regnava l'armonia. Il contatto tra Meterra e il nostro mondo è ormai affidato solo alle scale di vento e nubi di Nebula, che Mimì percorrerà per scendere fra le sue genti. Perché a Meterra scoprirà di essere una discendente delle fate, la "rifugiata" che tutti aspettano, l'unica in grado di riportare la pace. E, proprio per questo, anche la nemica che gli Zerf intendono a ogni costo eliminare. Tra fughe disperate, scontri all'ultimo sangue e incredibili sfide a biglie, prende vita un romanzo d'avventura e formazione che ci parla di amicizia, di armonia fra i popoli e del lungo, difficile cammino di una bambina che desidera tornare a casa.
Autore Manil Suri
Manil Suri ritorna a narrarci gli incanti e le contraddizioni di quel Paese sempre affascinante e multiforme che è l'India. Questa volta lo fa seguendo la storia di Meera, che nel 1955, a soli diciassette anni, è costretta a sposare l'aspirante cantante Dev Arora per volere di suo padre. Assistendo alle frustrazioni di Meera per quel matrimonio combinato, alle lotte per ottenere un'educazione e, successivamente, alle sue preoccupazioni di madre, partecipiamo contemporaneamente ai fatti salienti della politica indiana, alle crescenti tensioni tra hindu e musulmani, fino alla guerra tra India e Pakistan. Le due famiglie tra cui si trova divisa Meera appartengono a schieramenti politici opposti: da una parte suo padre, sostenitore di Indira Ghandi, dall'altra il fratello del marito, impegnato in un gruppo di estrema destra che si batte per il ritorno ai valori hindu e per la restaurazione di una nuova "era di Shiva". Soltanto dopo la nascita del figlio, Meera comincia a immaginare una vita diversa, fatta di realizzazione e appagamento, ma ripone nel piccolo Ashvin un amore così profondo e così potente che non sarà più in grado di valutare le conseguenze delle sue azioni...
Autore Alessandro Perissinotto
Forse è stato il caso o forse l’amore a condurre Giacomo Musso, maestro di trentacinque anni, al Braccio 6, nel reparto di massima sicurezza di un carcere del Nord Italia. Sulle labbra, la dichiarazione di innocenza; tra le mani, il giornale che ritrae in prima pagina il corpo senza vita di sua moglie. Su consiglio del proprio avvocato, Giacomo decide di raccontare la propria vicenda, l’inevitabile serie di eventi che lo ha condotto in quella cella. E così torna all’epoca in cui, per riuscire a sopravvivere a Parigi, alternava il lavoro di curatore di mostre per bambini, a quello di cameriere.Era in quel periodo che aveva conosciuto Shirin. Non l’aveva trovata subito bella, almeno non nel senso consueto del termine; era stato attratto piuttosto dalla storia che i suoi occhi sembravano celare, da quel profondo distacco verso chi le stava accanto, come se per lei la vita vera fosse altrove. Ci sono amori che iniziano all’improvviso, con notti memorabili, il loro invece era nato con la lentezza inesorabile delle cose fatte per durare. L’innamoramento, il matrimonio e poi la decisione che avrebbe cambiato le loro vite per sempre: lasciare Parigi per trasferirsi a Molini, sulle montagne piemontesi, nel paese dove lui era nato. Lontano dalla frenesia della Capitale, tra le vecchie case di pietra e i rituali semplici di un posto che pareva essere rimasto indenne al trascorrere del tempo, Giacomo aveva rinsaldato il legame con la propria tradizione e Shirin aveva trovato una terra in cui far crescere quelle radici che le erano sempre mancate, quelle radici che i suoi genitori avevano reciso fuggendo dall’Iran e dalla rivoluzione islamica. Ma nessun luogo è al riparo dal vento dell’odio, dal fanatismo delle religioni, dall’arroganza del potere,dall’intolleranza strisciante. Così il paradiso aveva cominciato a scivolare verso l’inferno, prima piano, poi sempre più rapidamente, fino ad arrestarsi lì, in quella cella, con il tormento del ricordo d’un amore reso perfetto dalla morte.
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Fonte: Libri Aprile 2011 - Recensioni
io devo comprare appena riesco ad uscire da casa il principe vampiro e i giorni oscuri.....saranno delle belle letture
Slumps are like a soft bed. they're easy to get into and hard to get out of.
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Dare troppa fiducia ad una persona equivale a legare una parte di se stessi ad essa... e quando questa persona ci deluderà, questa parte di noi verrà strappata via... però forse è meglio che sia andata così... ci siamo resi conto di come è realmente!!!
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