"Avevo tredici anni quando fui mandato ad Auschwitz con mia madre. Era la fine di giugno del 1943. Poiché dimostravo più della mia età, ebbi la fortuna di essere considerato abile al lavoro. I bambini sotto i quindici anni erano inviati direttamente alla camera a gas. A parte un altro ragazzo, uno zingaro di nome Jendros, allora ero il più giovane dei 18000 internati nel campo di Auschwitz I. Avevo il numero di matricola 127003. Mia madre fu mandata a Birkenau e lavorava alla fabbrica "Union". Purtroppo non sopravvisse. Dopo l’evacuazione di Auschwitz sono stato nel campo di Gross-Rosen, nel gennaio del 1945, e poi a Buchenwald, dove sono stato liberato l’11 aprile 1945. Prima di quel giorno non avevo mai conosciuto la libertà".
“E’ una storia vera senza morale che comincia dalle mie forbici e finisce sull’acrilico fiore di tutte le maglie fortunate”
C’è una credenza ben radicata secondo la quale le donne dopo la gravidanza risulterebbero assenti sia per quanto riguarda il lavoro che per quanto riguarda le quotidiane attività domestiche. Secondo questa teoria, le donne sarebbero meno produttive e meno concentrate e non riuscirebbero più a portare avanti le loro attività con la stessa energia che avevano sfruttato prima della gravidanza.....
In "E bussammo alla porta del lupo", si immagina che, in una vecchia chiesa, diroccata e sconsacrata, siano state trovate lettere e frammenti di lettere, di cui alcune hanno la forma di liriche. Tutte raccontano varie storie, episodi reali o immaginati, vissuti con accenti tali che portano a scoprire e riflettere sull’odissea della vita. Si decide di pubblicarle in questa opera, di cui il titolo richiama, nel lupo, la paura dell’altro da sé, vissuto come diverso e minaccioso, ma, come dice l’autrice, "l’altro, il lupo, non è il diverso, il simile, l’uomo nero, il vicario buono o cattivo che si oppone a noi, l’altro siamo noi". La struttura dell’opera vede raggruppate le lettere, i frammenti e le poesie secondo tre fili tematici.
Eccoci a tornare, con questo libro, all’inizio di tutto. I fratelli Salvatore, prima di diventare vampiri, avevano una loro vita conforme ai signorotti della loro epoca. Per saperne di più dobbiamo tornare molto indietro nel tempo... Quando Elena trova il diario di Stefan, l’uomo, pardon, il vampiro che ama (di più), non sa resistere a questo viaggio a ritroso. Nella Mystic Falls ottocentesca due giovani di ottima famiglia fanno un incontro che scuoterà la loro esistenza per sempre: conosceranno Katherine. La bellezza e il carisma di lei sono innegabili e ineludibili. Ben presto...
In libreria dal 13 gennaio 2011 - "Credi alla apparenze? Credi di essere al sicuro? Conosci veramente chi ti è vicino? La verità deve venire a galla..." Un romanzo che dà una scossa alle coscienze.
Segnalibri