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Discussione: Mostre in Veneto

  1. #1
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    APRILE


    Dov’eri il 26 aprile 1986?

    Dal 23 Aprile al 21 Maggio 2011

    Young Photo Gallery
    riviera Tito Livio 35 Padova

    Note: Mostra fotografica personale di Emanuele Salvagno.
    La mostra vuole ricordare la tragedia di Chernobyl a 25 anni esatti dal suo verificarsi.


    L'Ottocento elegante - Arte in Italia nel segno di Fortuny 1860-1890

    Dal 29 Gennaio al 12 Giugno 2011

    Palazzo Roverella
    via Giuseppe Laurenti 8 Rovigo

    Note: Un mostra per rivivere l’Ottocento vitale ed elegante dei grandi salotti à la page, delle corse, dei balli e dei ricevimenti.
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  2. #2
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    MAGGIO - GIUGNO

    Proseguono:

    Dov’eri il 26 aprile 1986?


    L'Ottocento elegante - Arte in Italia nel segno di Fortuny 1860-1890


    Vedi Aprile 2011

    ************************************************** ****

    Permanently Becoming. Julian Schnabel and the Architecture of seeing

    Dal 04 Giugno 2011 al 27 Novembre 2011

    Museo Correr
    piazza San Marco 52 - Venezia

    Note: Importante rassegna dedicata a Julian Schnabel, celebre artista newyorkese dal poliedrico spirito creativo.
    Il percorso espositivo, a cura di Norman Rosenthal, presenta oltre quaranta opere che ripercorrono la carriera artistica di Julian Schnabel dagli Anni ‘70 ad oggi offrendo l’opportunità di ammirare dipinti e sculture di un grande creativo considerato un fenomeno americano a tutto tondo. La retrospettiva illustra la sua poetica fortemente ispirata a Jackson Pollock e Cy Twombly, ma basata anche sulla tradizione europea e mediterranea che ricorda lo stile dei vecchi maestri spagnoli e italiani - come El Greco e Tintoretto - e che interpreta rimandi letterari e culturali, antichi e moderni da Omero a Eschilo, all’arte dei grandi maestri, da Giotto a Goya, da Antoni Gaudí a Pablo Picasso.
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  3. #3
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    LUGLIO - AGOSTO

    Prosegue:

    Permanently Becoming. Julian Schnabel and the Architecture of seeing

    ************************************************** *****

    Fausto Pirandello. I nudi

    Dal 03 Luglio al 27 Novembre 2011

    Palazzo Grimani

    Ramo Grimani 4858 - Venezia

    Note: Un tema di grande fascino, coltivato da Fausto Pirandello in tutta la sua produzione, è il nudo del corpo femminile. La mostra racconta, con oltre venti dipinti, tra cui sei pastelli inediti, i corpi “spogliati”, prorompenti, incombenti e tormentati, concepiti secondo un’intuizione che raffigura il peso del corpo nel tormento del pensiero e della psiche umana. Un’occasione unica per ammirare dunque tutti questi nudi di Fausto Pirandello, tra cui tre mai esposti a Venezia prima d’ora: Nudo in prospettiva del 1923 che apre il percorso espositivo, la brillante Composizione con nudi e pantofole gialle del 1923 circa e il prorompente Nudo su fondo bianco del 1928 che tanto sarebbe piaciuto nella sua grossa coscia a Lucien Freud.
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  4. #4
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    SETTEMBRE - OTTOBRE


    Venezia e l'Egitto

    Dal 01 Ottobre 2011 al 22 Gennaio 2012

    Palazzo Ducale - Presso la Sala degli Scrutini

    piazza San Marco 1 Venezia

    Note:.
    La mostra illustra i rapporti tra “Venezia e l’Egitto” nel corso di quasi due millenni: dai ritrovamenti archeologici che documentano relazioni in età classica, fino all’apertura del canale di Suez, un’iniziativa proposta dal governo marciano già nel primo ‘500 e realizzata solo nel 1869 su progetto dell’ingegnere trentino Negrelli, all’epoca capo delle ferrovie del Lombardo-Veneto.
    Nel mezzo stanno figure ed eventi spesso eccezionali, lungo un filo rosso storico finora mai dipanato nel suo insieme.
    Dal trafugamento del corpo di San Marco ad Alessandria nell’828, alle avventure ottocentesche di esploratori come Giambattista Belzoni, uno dei padri dell’archeologia italiana, e Giovanni Miani; dalle peripezie di mercanti e diplomatici all’inseguimento di merci, tesori e terre, alle curiosità di umanisti e scienziati alle prese con i misteri dei geroglifici, delle piramidi e dell’antica scienza dei faraoni.
    Il tutto accompagnato da reperti preziosi, testi inediti e da opere d’arte che mostrano come i grandi Maestri veneziani – da Giorgione a Tiziano, da Tintoretto a Tiepolo, da Amigoni a Strozzi, da Piranesi a Caffi – immaginarono l’Egitto.
    Una vicenda culturale dunque complessa e articolata raccontata in una mostra che saprà sorprendere, per i risultati delle ricerche condotte e per l’eccezionalità di molte delle oltre 300 opere riunite in questa occasione.

    Il simbolismo in Italia

    Dal 01 Ottobre 2011 al12 Febbraio 2012

    Palazzo Zabarella

    via degli Zabarella 14 , Padova

    Note: Il tema e l’ambito sono ben noti: a cavallo tra Otto e Novecento, l’inconscio irrompe nell’arte e nulla sarà più come prima. È la scoperta di un mondo “altro”, affascinante, intrigante, di una nuova lente che vira la percezione di ogni realtà, si tratti di un paesaggio fisico e di un moto dell’anima. È la storia di un movimento che si estende velocemente su scala europea ma che qui viene compitamente – ed è la prima volta – indagato nella sua fondamentale vicenda italiana. Non senza proporre confronti oltre confine e in particolare con l’ambito austriaco del Simbolismo: valgano tra tutti la Giuditta – Salomè, di Gustav Klimt o Il Peccato, celebre capolavoro di Franz von Stuck: due opere che valgono da sole la visita alla mostra. Ma se i raffronti internazionali sono di assoluta qualità, ciò che di italiano offrono le otto sezioni di questa mostra, non è certo da meno.
    Sono opere che, nel loro insieme, ricostruiscono quel dibattito sulla missione dell’arte che infuocò quegli anni di decisive mutazioni sociali. Opere che evocano ciò che aleggiava negli ambienti letterari e filosofici di Gabriele D’Annunzio o di Angelo Conti o nei cenacoli musicali devoti a Wagner, mentre le Esposizioni portavano in Italia i fermenti dei movimenti europei.v
    Proprio con una esposizione, la Triennale di Brera del 1891, si apre l’itinerario della mostra che presenta affiancate Le due madri di Giovanni Segantini e Maternità di Gaetano Previati, quadri che segnano la sintesi fra divisionismo e contenuti simbolici. Segue una sezione dedicata ai ‘protagonisti’: gli artisti italiani e stranieri che parteciparono direttamente a quell’avventura poetica cresciuta intorno al Manifesto del 1886 di Jean Moréas e all’ "arte di pensiero" foriera della poetica degli stati d’animo.


    Manciù l'Ultimo Imperatore

    Dal 29 Ottobre 2011 al 13 maggio 2012

    Casa dei Carraresi

    via Palestro 33 Treviso

    Note: Le sale di Casa dei Carraresi si trasformeranno nella reggia del Celeste Impero ospitando sontuosi abiti di seta di imperatori, imperatrici e concubine, calzature, gioielli e straordinari fermagli per capelli d’oro con giade, pietre preziose e piume di martinpescatore oltre a numerosi oggetti di grande valore artistico, dai vasi di porcellana ai rotoli dipinti.
    L’esposizione abbraccia un arco temporale di 276 anni: dall’inizio della dinastia, 1644, quando avviene la presa del potere da parte delle armate dei Manciù, attraversando il Settecento, età d’oro della Cina, fino al declino che culminerà nel Novecento con l’ascesa al trono di un bambino di tre anni, Pu Yi, protagonista del film- capolavoro di Bernardo Bertolucci “L’Ultimo Imperatore”

  5. #5
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    NOVEMBRE - DICEMBRE


    Percorsi dipinti – Sguardi quotidiani su Treviso

    Dal 24 Settembre 2011 al 08 Gennaio 2012

    Museo Civico di Santa Caterina

    piazzetta Mario Botter 1 - Treviso

    Note: L'artista Paolo Del Giudice che, a quasi 15 anni dalla sua ultima mostra nella città natale, dedica al capoluogo della Marca una grande esposizione diffusa. Un centinaio di tele, in buona parte recenti e di grandi dimensioni, saranno collocate in una decina di spazi nel centro cittadino: dalla Sala Ipogea del complesso di Santa Caterina al Museo Diocesano di Arte Sacra, dal Palazzo Giacomelli alla biblioteca ex Gil, dal Battistero del Duomo alle chiese più importanti, fino allo spazio aperto della Loggia dei Cavalieri. Quando possibile i soggetti delle opere coincideranno coi luoghi che le ospitano.
    Le altre sedi della mostra:
    BASILICA DI SANTA MARIA MAGGIORE - Chiostro Piazza S. Maria Maggiore – 8-11.45 / 15-19.30

    PALAZZO GIACOMELLI Piazza Garibaldi - lun-ven 8.30-19 | tel. 0422/599401

    LOGGIA DEI CAVALIERI Via Martiri della Libertà – tutti i giorni

    CHIESA DI SAN FRANCESCO Piazza S. Francesco - 7-12 / 15-19

    BATTISTERO DEL DUOMO Piazza Duomo - mar-ven 16-19 / sab-dom 10-12.30 e 16-19

    MUSEO DIOCESANO DI ARTE SACRA Via Canoniche - mar-ven 9-13 / sab 16-19 (15-18 con ora solare) | Info: tel. 0422/416788

    BIBLIOTECA EX GIL Via Giacomelli - lun-ven 9-20 sab 9-13

    TEMPIO DI SAN NICOLO Via San Nicolò - 9-12 / 15.30-19



    The Princesses' Rusted Belt

    Dal 10 Dicembre 2011 al 18 Febbraio 2012

    Studio La Città

    lungadige Galtarossa 21 - Verona

    Note: Lavori di grandi e piccole dimensioni dell'indiana Hema Upadhyay - da poco in mostra anche al Centre Pompidou di Parigi - che presenterà per l'occasione una nuova installazione, opere a parete e sculture di ridotte dimensioni, insolite per l'artista. Hema Upadhyay vive e lavora a Mumbai, dopo un esordio presso Studio la Città, ha esposto a Parigi, Tokyo, Roma e in molti musei internazionali.
    L’installazione proposta, verrà presentata in Italia per la prima volta e sarà composta da circa 300 uccelli in creta decorati a mano, circondati da 6 pannelli dipinti, a parete.
    The Princesses' Rusted Belt, è anche il titolo dell’opera principale in mostra e trae spunto da una vicenda avvenuta in India nel 1960. Princess Mills infatti era il primo mulino tessile di Bombay, il primo di una lunga serie a chiudere in quegli anni. Questo processo fu probabilmente una delle principali cause dello sfollamento di massa e innescò in città una serie di movimenti sociali e politici. Ecco che il “ghetto”, come luogo angusto e sovrappopolato, e gli oggetti del desiderio dei suoi abitanti, diventano rappresentazioni simboliche e sono utilizzati come metafora nei dipinti di Hema.
    Piccoli uccelli fatti a mano in creta dipinta, saranno invece proposti su piccole mensole a muro in una diversa sala della galleria. Essi rappresentano, sottoforma di piccole sculture, il problema dell’immigrazione, molto presente in India. Gli uccelli proposti dall’artista sono infatti quasi tutti esemplari fluviali perché spesso, anche in passato, le migrazioni avvenivano nei pressi dei corsi d'acqua per permettere ai migranti di sfruttare le risorse idriche e la fertilità del terreno.
    E' stato osservato e segnalato come la gente cerchi di attaccarsi alla propria cultura per compensare la perdita di un ambiente conosciuto e per sentirsi più “al sicuro”. Si cerca di vivere insieme e formare colonie, di osservare le tradizioni spesso in un modo che risulta eccessivamente conservatore.
    Gli uccelli di Hema Upadhyay sono la testimonianza della difficoltà di adattamento dei migranti che, spesso, rende difficile anche il loro adattamento e genera gli stereotipi culturali del nostro tempo.


    Bernardo Bellotto, il Canaletto delle corti europee

    Dal 11 Novembre 2011 al 15 Aprile 2012

    Palazzo Sarcinelli

    via XX Settembre 132 -Conegliano Veneto, Treviso
    Note: L’esposizione, curata da Dario Succi, ripercorre, attraverso 70 opere, l’intera avventura artistica di uno dei massimi esponenti del vedutismo veneziano, capace di sfruttare genialmente le scoperte e le conquiste tecniche dello zio Antonio Canal detto Canaletto, nella cui bottega Bellotto entrò come apprendista nel 1736.
    Il percorso espositivo verrà completato da una ristretta, ma qualitativamente superba, selezione di opere dei grandi maestri del vedutismo - Canaletto, Carlevarijs, Marieschi, Francesco Guardi, Bernardo Canal - che con le loro innovazioni stilistiche hanno contribuito a diffondere universalmente il fenomeno del vedutismo e l’immagine di Venezia. La selezione mirerà a far comprendere l’ambiente culturale e artistico in cui si sviluppò la pittura di Bellotto e il suo modo di costruire equivalenze pittoriche della realtà, consentendo contemporaneamente al visitatore di cogliere l’evolversi della produzione vedutistica lungo l’arco del Settecento.

  6. #6
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    CAORLE (Venezia)



    TerredAcque per un'anteprima del Museo Nazionale di Archeologia del Mare

    Fino all' 08 dicembre 2012


    L'idea di programmare una mostra temporanea nella sede del centro civico "A. Bafile" nasce dalla volontà dell'Amministrazione Comunale, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, di approfondire la conoscenza di Caorle, rivisitando le tappe storico-archeologiche alla base della nascita della città (dal pliniano Portus Reatinum al moderno centro abitato).

    Gli spazi messi a disposizione ospitano e valorizzano un complesso di reperti - compresi tra l'età preistorica e contemporanea - fino ad oggi privi di idonea sede; si tratta, infatti, di materiali provenienti da scavi, ricognizioni o dalle collezioni dell'ex Museo Civico Caprulano e di associazioni locali, per la maggior parte conservati nei magazzini del Museo Nazionale Concordiese di Portogruaro e della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, e nei depositi comunali in località San Gaetano di Caorle.

    Il percorso espositivo è organizzato in cinque sale, nelle quali vengono presentati, anche secondo un criterio cronologico, i reperti più significativi d'età preistorica, romana, medievale e moderna, allo scopo di definire i tratti essenziali del contesto ambientale e storico-archeologico di riferimento.

    L'obiettivo, pertanto, è di predisporre una vera e propria "anteprima" di quanto verrà proposto nel Museo Nazionale di Archeologia del Mare, che sarà realizzato negli spazi dell'Ex Centro Aziendale Chiggiato, alle porte della città, ed il cui primo nucleo è attualmente in fase di realizzazione. In particolare, l'allestimento della Mostra permetterà di trattare preliminarmente alcuni temi caratterizzanti il futuro percorso scientifico del costituendo Museo, quali la storia della città di Caorle, il mare e le rotte commerciali dall'antichità all'età moderna.

    Caorle - Centro Culturale 'A. Bafile', via Roma -
    0421 - 81085

    Home - Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto



  7. #7
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    CONEGLIANO (Treviso)


    Bernardo Bellotto. Il Canaletto delle Corti Europee
    Palazzo Sarcinelli,
    11 novembre – 15 aprile 2012


    Attraverso un'accurata selezione di splendidi dipinti di Bellotto, Canaletto, Carlevarijs e Marieschi, la mostra rappresenta il momento culminante del vedutismo veneziano, il fenomeno artistico più innovativo e caratterizzante dell'arte europea del xviii secolo.

    Ripercorrendo la carriera artistica di Bernardo Bellotto che, dopo l'apprendistato veneziano nella bottega dello zio, il famosissimo Antonio Canal detto Canaletto, viaggiò a lungo, prima in Italia, poi all'estero al servizio delle maggiori corti europee (Dresda, Vienna, Monaco, Varsavia), è possibile rivivere nelle sale di Palazzo Sarcinelli l'esperienza del Grand Tour che consentiva ai nobili europei di conoscere e apprezzare l'arte e la vita delle grandi capitali europee.

    Grazie ai prestiti internazionali di importanti istituzioni museali, sarà possibile ammirare a Conegliano una serie di spettacolari vedute di città europee caratterizzate, oltre che dalle grandi dimensioni, da una eccezionale finitezza nei dettagli architettonici, dalla luce cristallina e dalla smagliante tavolozza cromatica.

    La capacità di Bellotto di ritrarre magistralmente gli aspetti delle città soffermandosi sui particolari più curiosi della vita quotidiana della nobiltà e della gente del popolo, permetterà al visitatore di immedesimarsi nell'esperienza delle corti europee, venendo a contatto visivo con i personaggi, i modi di vestire e le abitudini del tempo.

    Info: 800775083
    Web: Bernardo Bellotto, il Canaletto delle corti europee - Conegliano 11/11/2011 - 15/04/2012



  8. #8
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    CORTINA D’AMPEZZO


    La surreale cronistoria del reale - Giuseppe Veneziano

    26 dicembre 2011 - 15 aprile 2012

    Cortina d’Ampezzo, Galleria d’Arte Contini, via Roma 2

    www.continiarte.com








  9. #9
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    FRATTA POLESINE (Rovigo)

    Le ceramiche di Galileo Chini


    25 febbraio - 24 giugno 2012



    Nella splendida Villa Badoer a Fratta Polesine sono esposte le ceramiche di Galileo Chini (1873-1956) pittore, scenografo e soprattutto ceramista italiano protagonista indiscusso del rinnovamento dell’arte tra Ottocento e Novecento.

    Le eleganti inflessioni secessioniste, l’influenza della pittura preraffaellita, la sperimentazione della tecnica divisionista e del modernismo geometrizzante sono alcuni dei molteplici aspetti testimoniati dalle raffinate maiolichdell’artista.

    Un’esposizione di pregiate ceramiche che si configura come un viaggio alla scoperta delle principali correnti artistiche europee tra i due secoli: dal Liberty al Déco allo stile della Secessione viennese.


    Fratta Polesine: Villa Badoer Via G. Tasso n. 1


    Orari: feriali e festivi: 10.00-13.00; 14.00-19.00. Chiuso i lunedì non festivi.


    Sito Web: .: Mostra Divisionismo - Informazioni :.



  10. #10
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    PADOVA


    De Chirico, Fontana e i grandi maestri del Novecento

    24 marzo - 15 luglio 2012

    Capolavori di grande valore sono esposti per la prima volta a Padova: circa 120 opere fra le più belle e preziose dell’arte contemporanea italiana, appartenenti alla prestigiosa Collezione Mazzolini, costituiscono la mostra di maggiore interesse, per quest’anno, del Comune di Padova.

    Un secolo tra realtà e immaginario.

    Il Salone, lo spazio pensile più grande e affascinante d’Europa, diventa lo sfondo per dipinti e sculture di circa sessanta artisti, il cui enorme valore è riconosciuto a livello internazionale: tra questi, Giorgio De Chirico, Carlo Carrà, Ottone Rosai, Luigi Veronesi, Filippo De Pisis, Massimo Campigli, Mario Sironi, Giuseppe Capogrossi, Virgilio Guidi, Lucio Fontana, Ennio Morlotti, Giò Pomodoro, Piero Manzoni, Enrico Baj.

    Padova - Palazzo della Ragione, piazza delle Erbe


    Orario: 9-19; venerdì 9-23; lunedì chiuso

    Tel. 049 8205006

    caporellop@comune.padova.it

    http://padovacultura.padovanet.it





    OSPITI AL MUSEO. Maestri veneti dal XV al XVIII secolo tra conservazione pubblica e privata

    31 marzo - 17 giugno 2012

    Musei e antiquari. Due modi di tramandare e di valorizzare le opere d’arte.
    L’antiquariato non è solo mercato e gli antiquari non sono solo dei venditori: tale categoria ha ricoperto per secoli un’importante funzione storica, contribuendo a diffondere la cultura del nostro paese.

    Musei e antiquari sono pertanto accomunati dall’azione di recupero e di rivalutazione del passato allo scopo di farci riscoprire le nostre radici storico artistiche.
    In mostra si potrà ammirare una sessantina di pezzi di alta qualità tra dipinti, sculture e
    bronzetti, che coprono un arco cronologico dal Quattrocento al Settecento: sarà l’occasione per accostare lavori di uno stesso autore, di appartenenza diversa (pubblica e privata), e per confrontare qualità e conservazione di opere giunte ai nostri giorni secondo percorsi diversi.

    Fra gli artisti selezionati segnaliamo Andrea Briosco detto il Riccio, Paolo Veronese, Padovanino, Giovanni Bonazza, Francesco Guardi, Giuseppe Zais e Giuseppe Bernardino Bison, tutti nomi presenti nelle collezioni civiche e legati alla storia dell’arte della nostra città.
    Padova - Musei Civici agli Eremitani - piazza Eremitani 8

    Orario
    : 9 - 19, chiuso i lunedì non festivi, 1 maggio

    biglietto
    intero € 10, ridotto € 8, ridotto speciale € 6, scuole € 5
    Tel. 049 8204551

    musei@comune.padova.it

    http://padovacultura.padovanet.it



    RITRATTI IN MINIATURA DALLE COLLEZIONI DEI MUSEI CIVICI, MUSEO D’ARTE

    28 aprile - 24 giugno 2012


    Le miniature esposte, dovute principalmente ad artisti veneti, lombardi ed emiliani, coprono un arco cronologico che va dalla fine del Cinquecento all’Ottocento, come suggeriscono i dati stilistici e di costume degli effigiati.

    Si tratta di pezzi di particolare interesse per il loro carattere decorativo, per la cura dei dettagli dell’abbigliamento e dell’acconciatura dei personaggi e per la vivacità fisionomica. A partire dal Settecento si diffonde l’utilizzo dell’avorio quale supporto. Esso conoscerà una rinnovata fortuna agli inizi del secolo successivo, alla luce dell’estetica neoclassica.

    Tra i pezzi della raccolta si segnala un nucleo di rametti a olio, databili tra la fine del Seicento e i primi del Settecento, provenienti dal Convento padovano di San Giovanni di Verdara e raffiguranti ritratti di pittori.

    Padova - Palazzo Zuckermann, corso Garibaldi 33

    Orario 10 - 19, chiuso i lunedì, 1 maggio

    Tel. 049 8204551

    musei@comune.padova.it

    Padova Cultura
    Ultima modifica di Patrizia Auletta; 21-03-2012 alle 19:57



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