aimiy (25-02-2017), mordicchio (01-03-2017), zagor (10-05-2017)
C’era la casa in montagna dov’era nata mia nonna, e si passava là tutta la bella stagione, oltre alle vacanze estive e i fine settimana quando già andavo a scuola.
Il negozio più vicino era ad un paio di chilometri, un emporio in cui si trovava un po’ di tutto, ma anche se era grande non poteva avere un grosso assortimento di articoli, per cui i veri ambulanti, a giorni stabiliti, con un camioncino facevano il giro di tutte le borgate della vallata, fermandosi ad ogni gruppo di case un po’ numeroso.
Quelli abituali erano il verduriere, il droghiere e il merciaio, che arrivavano strombazzando.
Il verduriere portava frutta e verdura, il droghiere aveva cibo in scatola, detersivi e articoli da pulizia, il merciaio tutto quello che si poteva trovare in una merceria tradizionale.
A volte, a sorpresa, arrivava anche qualche venditore particolare, tipo quello che portava l’olio dal meridione, o il vasaio con le terrecotte e le pentole, o il ferramenta con attrezzi agricoli.
Ogni volta per noi bambini era una vera festa, e pure le donne uscivano tutte, non fosse altro che per andare a curiosare le “novità”, o per scambiare quattro chiacchiere, visto che i negozianti portavano anche notizie freschissime da una borgata all’altra.
Già allora il merciaio era quello che mi piaceva di più, con cassettine a scomparti piene di bottoni, pizzi, nastri, fettucce, fili colorati, gomitoli e matasse, qualche stoffa, pigiami e biancheria.
Se serviva qualcosa di diverso, lo si prenotava, e se possibile la settimana dopo arrivava (altroché Amazon... servizio capillare e personalizzato! )
Poi... poi c’erano le serate in cui si cuciva e lavorava a maglia... ma questo sarà un altro racconto...
Chi altro ha ricordi del genere, magari tra quelle più “anzianotte” che sicuramente hanno altri tempi da raccontare?
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Ciao!
Se si sa si fa, se non si sa si impara, se non c'è si inventa
aimiy (25-02-2017), mordicchio (01-03-2017), zagor (10-05-2017)
Gioiesfizi (26-02-2017)
Gioiesfizi (26-02-2017)
Che bel racconto...
Mi ci rivedo insieme a mia nonna.
Anch'io passavo le vacanze estive dai miei nonni in campagna. Avevano una casetta in una piccola frazione lontana diversi chilometri dal paese,così anche lì arrivavano questi furgoni ...in realtà era possibile trovare tutto il necessario.
oltre a quelli menzionati da Gioiesfizi ne veniva un altro ..portava il pane ,era un furgone che all'interno era tutto pieno di farina,che cadeva dalle ceste di pane fresco; vendeva le " campagnole",delle forme di pane grandi che duravano diversi giorni prima di diventare dure. Mi ricordo ancora il profumo che si sentiva quando venivano aperte le porte del furgone...così buono il profumo del pane!!!
Gioiesfizi (01-03-2017), zagor (10-05-2017)
Zitta, che come sento la parola pane mi viene l'acquolina... ne sono golosa, golosissima, ma di quello buono però!
Ora spesso compri pane che sa di cartone
Da me lo portava su tutte le mattine in negozio quello dell'emporio, che andava a prenderlo nel comune a qualche chilometro di distanza, ed era un pane super, da noi non esistevano ancora le ciabatte e le tante varietà di adesso, ma c'erano le "miche" e i "micòn" (pagnotte e pagnottone), i maggiolini, le biove e le rosette.
Ancora oggi nei negozi del comune ne hanno di ottimo, dorato senza bruciature e ben cotto, peccato che sia a una cinquantina di chilometri da dove abito adesso!
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Ciao!
Se si sa si fa, se non si sa si impara, se non c'è si inventa
Ho visto ora la discussione, mi piace, tutto quello che sono racconti della vita delle persone a me piace. Secondo me ognuno di noi potrebbe scrivere un libro sulla propria vita e ne uscirebbe sempre qualcosa di unico. adesso non ho tempo, ma passo senz'altro a raccontare i miei ricordi, visto che sono......anzianotta!!! Te la perdono per stavolta Goiesfizi.
Come ho detto, ora non ho tempo, ma vorrei aprire una discussione sul perché abbiamo il nome che ...abbiamo, ma lo farò presto.
Ciao intanto
I miei nonni paterni abitavano in una casetta fatta di paglia, fango e legno, era isolata in mezzo a 2 canali e un fossato, tutto intorno boschetti non curati come adesso am allo stato naturale. Avevano tutti gli animali che a quei tempi c'erano in tutte le case, galline, anatre, tacchini ( uno era tremendo ), oche, anche un'asino, un bel cortile con l'immancabile pompa dell'acqua. Davanti e dietro c'erano gli argini dei 2 canali dove si correva spesso a piedi nudi sull'erba tagliata di fresco, che a quei tempi si raccoglieva anche quel fieno per gli animali della stalla, c'erano peri, mele, susine ( che buone, pi mangiate di così ), pesche, fichi, ciliege che qui chiamiamo marinelle, venivano belle e buone senza usare pesticidi, senza contare qualche albero di pesche nato selvatico nei boschetti. E poi gli alberi tutto intorno dove mi arrampicavo assieme a mio fratello, l'acqua dei canali e del fossato limpidissima, si vedeva il fondo e i pesci che nuotavano. Mio nonno faceva il pescatore e mia nonna andava a venderlo con la cassettina dietro la bicicletta, più che soldi a quei tempi si faceva scambio, portava a casa biscotti olio uova che poi scambiava con altro, e i famosi biscottini fatti ad animaletti che noi aspettavamo con ansia. Il nonno aveva anche dei campi in gestione e aveva partecipato alla costruzione degli argini, i famosi scariolanti. Avevano 2 barche da pesca, quelle da canali, una era ormeggiata nel fossato vicino casa e noi ci salivamo sopra ad osservare i pesci e a cercare di pescare i pesciolini piccoli con una retina.
Davanti casa c'era un boschetto di acacie con un piccolo sentiero che passava in mezzo per andare nei campi, che spettacolo quando fiorivano e che profumo...certo ogni tanto ci pungevamo mani e piedi però....che meraviglia! Per arrivare a casa dei nonni si percorreva una lunga strada di campagna che passava in mezzo a 2 filari di more selvatiche, fiori e frutta anche lì...e profumo.
Mi fermo qui per il momento sennò non finisco più
Gioiesfizi (20-05-2017)
zagor (11-05-2017)
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