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Giorno I
Sono Ormai due Giorni che Sono qui sui monti, non ho ancora trovato segni di vita, ma in compenso ho visto molteplici segni di morte, tanti quante sono le stelle nel Cielo. L’altro giorno camminavo per la vallata quando una figura ammantata ha colpito la mia attenzione, era immobile, ferma in mezzo a un bivio come se fosse indecisa sul da farsi. Avvicinatomi le toccai una spalla, come per segnalare la mia presenza e, non appena lo toccai, il mantello cadde a terra, vuoto, come se ciò che lo riempiva fino a quel momento si fosse dissolto, in un attimo, nel nulla.
Giorno II
La Situazione non sembra migliorare, nei giorni passati ho avuto modo di esplorare un po’ i dintorni e oltre a cadaveri e nebbia non ho visto.
Man mano che mi avvicino a quello che una volta era il centro del paese è come se una strana aria venefica mi entri nelle ossa e mi renda stanco, è strano descriverla ma mi sembra di respirare ferro che si deposita nei miei polmoni e mi impedisce di respirare, mi sento oppresso e mi sembra che ci sia qualcuno che mi Spia.
Giorno III
Finalmente mi sono addentrato nel paese, di primo acchito mi sono imbattuto in un bivio, sapevo che salendo per i monti avrei incontrato difficoltà maggiori, perciò ho scelto la civiltà o per lo meno ciò che ne rimane, sono arrivato fino a quella che una volta era la piazza, come mi aspettavo non vi era alcuna traccia di vita, una strana nebbia aleggiava a fil di terra e in lontananza udivo strani versi, sembravano bestie feroci, ma di dimensioni esagerate, si avverte Odio e paura in questo piazzale,sembra di averlo sulla pelle, ti opprime e ti rende nervoso.
La presenza che sentivo nei giorni addietro si è fatta ancora più presente, qualche sera fa mi è sembrato di sentire qualcuno o qualcosa tra gli alberi, inizia a farsi più vicino.
Giorno IV
Ho deciso di lasciare il Centro del villaggio per esplorare le zone più esterne, non mi sentivo al sicuro lì in mezzo, l’ultima notte qualcosa di grosso mi è strisciato vicino mentre dormivo, so benissimo che il territorio è strapieno di demoni e la morte circola liberamente tra questi alti picchi.
Salendo verso i Monti oscuri sono passato per la tristemente famosa Piana dei Caduti, è un luogo orrendo, la puzza di putrefazione in quel posto è indicibile, le carcasse dei morti sono disseminate ovunque e strani demoni antropomorfi si cibano dei resti lasciati probabilmente dagli arcidemoni, innumerevoli teste sono impalate su picche sporche di sangue, sembra quasi essere un monito a chiunque tenti di addentrarsi più in fondo in quel campo dove la morte la fa da padrona, ho preferito fuggire da lì, se ci fossi rimasto avrei rigettato l’anima.
Giorno V
Scendendo dalla Piana mi sono imbattuto in qualcosa che mai avrei pensato esistesse, avevo sentito voci su questo luogo, ma pensavo fossero leggende, credevo che la gente ne parlasse la notte per spaventare i figli e tenerli lontani dai monti e invece è tutto reale, esiste veramente, l’altare dei Sacrifici, dove i demoni maggiori versano il sangue degli umani, esiste realmente. E’ un luogo tremendo, dove ogni sentimento buono si spegne, dove anche l’aria diventa mortale.
L’odore di morte e putrefazione che aleggia in quel luogo non l’ho mai avvertito da nessun’altra parte, il sangue secco incrosta tutti i simboli esoterici che costellano l’altare che sembra costituito da uno strano materiale Nero, sembra quasi pietra ma la superficie sembra ribollire, come se fosse liquida, anche i simboli arcani disegnati su essa sembrano muoversi, ogni volta che li si guarda mutano, cambiano forma e dimensione, come se fossero vivi.
E’ un luogo malvagio, mai nella mia vita avevo pensato potesse esistere tanto orrore così concentrato.
Giorno VI
Ho deciso di visitare un luogo più tranquillo, dopo qualche tempo di solitudine senza quell’ombra minacciosa che ha iniziato a seguirmi quando sono arrivato qui sono tornato costantemente teso e nervoso, l’altra notte qualcuno mi ha rubato una lampada di scorta che tenevo nello zaino, se penso che è arrivato così vicino mi viene la pelle d’oca, poteva uccidermi, ho deciso, da oggi rimarrò sveglio il più possibile.
Giorno VII
Questa notte ho finto di Dormire e proprio quando mi sono voltato ho sentito dei passi dietro le mie spalle, non era eccessivamente grosso e di sicuro camminava su due zampe, ha tentato di rubarmi il cibo che tenevo nascosto in un contenitore ma per mia fortuna non ce l’ha fatta, mi sono voltato all’improvviso e lui è fuggito. L’ho seguito fino alle miniere, a cui sono giunto che era già mattina inoltrata, ho deciso quindi di esplorarne almeno il perimetro e un po’ l’interno ma non vi ho trovato nulla, alcun segno di vita o di civiltà, sono semplici miniere da cui, presumibilmente, una volta si estraevano i minerali. Domani ho deciso che voglio salire verso i monti, leggende parlano di una grotta protetta da una roccia a forma di drago
Giorno IIX
Non riesco più a dormire. Era mattina, l’alba stava sorgendo quando ho sentito dei passi tra il fogliame, poco distante da me, era ancora lei, l’ombra, questa volta però correva, sembrava volersi avventare su di me, per fortuna che porto una daga sempre dietro e appena mi sono voltato con la lama sguainata gli occhi mi si sono riempiti di terrore, era un demone, l’ombra che mi segue è un demone, ha il volto contorto in un’espressione minacciosa, la pelle blu e due piccole corna che gli spuntano dal cranio, il corpo sembra essere quello di un umano, tranne per le gambe che paiono quelle di un toro o qualcosa del genere. Oltretutto la leggendaria Gola del drago è semplicemente una pietra a forma di testa di drago che sembra essere posta davanti a una parete rocciosa, degli spifferi d’aria provengono da dietro quella roccia, ma probabilmente si tratta solo di una caverna naturale.
Giorno IX
Ormai non dormo più, sento suoni ovunque e forse anche la sua voce, rumori orribili provengono dalle pendici dei monti, voglio andarmene da qui,ho paura e non riesco più ad orientarmi. Questa notte il demone è venuto ancora, mi sono addormentato, non ce la facevo più e ho chiuso gli occhi e proprio in quel frangente tutto il mio zaino è sparito, grazie agli Dei non mi ha ucciso ma ora mi trovo senza nulla per sopravvivere o orientarmi, devo tornare a casa, devo assolutamente tornare a casa.
Giorno X
Oggi è stata la giornata peggiore, mi sono perso, non so più dove sto andando e senza cibo inizio ad avere pure dei cali di forze notevoli.
Mentre camminavo mi è capitato di arrivare in un luogo strano, sembrava un piccolo tempio, tutto in pietra, si respirava un’aria strana in quel luogo, come se ci fosse un qualcosa di profondamente mistico e malvagio allo stesso tempo, se fosse stato di fattura umana poteva essere accostato a un singolare luogo di culto.
Avvicinandomi mi sono accorto che delle persone di tanto in tanto entravano dentro quel piccolo tempio, ma nessuno sembrava uscirne, quando ho fermato uno di quelli incappucciati che lentamente si inoltravano dentro quel luogo sacrilego il mio volto è sbiancato dal terrore, erano privi di occhi e la loro bocca era cucita e quello che portavano dentro al tempio erano ossa spolpate, tracce di sangue e carne erano ancora presenti ad indicare che quelle ossa erano “fresche”.
Senza ripensarci due volta sono fuggito prima che qualcuno potesse anche solo accorgersi della mia presenza, questo è l’inferno.
Giorno XI
Sento che morirò, il freddo si fa intenso e a parte una piccola lepre sono giorni che non mangio, il demone che mi insegue è sempre più determinato, ora gli agguati si susseguono anche durante il giorno, stavo camminando quando sento quei passi, i SUOI passi, dietro di me, mi volto e lo vedo correre in mezzo agli alberi per nascondersi, decido quindi di correre, ma per quanto andassi veloce lui era sempre dietro di me, pronto ad attaccarmi, infatti non ci è voluto molto prima che con i suoi artigli mi saltasse addosso e mi dilaniasse un braccio, sono riuscito poi a fuggire e ora mi sono medicato, ma di questo passo so che morirò.
Giorno XII
Sono giunto finalmente sui Monti, credevo che qui il demone non potesse seguirmi e invece eccolo, più forte che mai, stavo giusto per prendere in mano il diario, che conservo fedelmente vicino al cuore, quando sento il suo fiato sul mio collo, mi volto ed era lì a meno di un metro da me, era orrendo, la morte stessa deve avere quel volto. Dopo un’iniziale lotta impari io tento di fuggire, sanguinante e debole scappo verso i picchi dei monti, in quel luogo sembrava sparito, forse sono entrato in una zona consacrata, oppure qui lui non può arrivare, so solo che mi sento finalmente al sicuro, anche se su questi picchi fa freddo e una strana luce rossastra illumina la notte, ancora non ho visto un demone, domani andrò ad osservare cosa emana così tanta luce e soprattutto voglio capire perchè non l’avevo visto prima, mentre salivo.
La Pagina Successiva del diario è sporca di Sangue e strappata. Il Diario è stato ritrovato giù in vallata, intonso,come se non fosse mai uscito dalla giacca del proprietario, di quest’ultimo, però, non vi era alcuna traccia.
Giorno I
Sono Ormai due Giorni che Sono qui sui monti, non ho ancora trovato segni di vita, ma in compenso ho visto molteplici segni di morte, tanti quante sono le stelle nel Cielo. L’altro giorno camminavo per la vallata quando una figura ammantata ha colpito la mia attenzione, era immobile, ferma in mezzo a un bivio come se fosse indecisa sul da farsi. Avvicinatomi le toccai una spalla, come per segnalare la mia presenza e, non appena lo toccai, il mantello cadde a terra, vuoto, come se ciò che lo riempiva fino a quel momento si fosse dissolto, in un attimo, nel nulla.
Giorno II
La Situazione non sembra migliorare, nei giorni passati ho avuto modo di esplorare un po’ i dintorni e oltre a cadaveri e nebbia non ho visto.
Man mano che mi avvicino a quello che una volta era il centro del paese è come se una strana aria venefica mi entri nelle ossa e mi renda stanco, è strano descriverla ma mi sembra di respirare ferro che si deposita nei miei polmoni e mi impedisce di respirare, mi sento oppresso e mi sembra che ci sia qualcuno che mi Spia.
Giorno III
Finalmente mi sono addentrato nel paese, di primo acchito mi sono imbattuto in un bivio, sapevo che salendo per i monti avrei incontrato difficoltà maggiori, perciò ho scelto la civiltà o per lo meno ciò che ne rimane, sono arrivato fino a quella che una volta era la piazza, come mi aspettavo non vi era alcuna traccia di vita, una strana nebbia aleggiava a fil di terra e in lontananza udivo strani versi, sembravano bestie feroci, ma di dimensioni esagerate, si avverte Odio e paura in questo piazzale,sembra di averlo sulla pelle, ti opprime e ti rende nervoso.
La presenza che sentivo nei giorni addietro si è fatta ancora più presente, qualche sera fa mi è sembrato di sentire qualcuno o qualcosa tra gli alberi, inizia a farsi più vicino.
Giorno IV
Ho deciso di lasciare il Centro del villaggio per esplorare le zone più esterne, non mi sentivo al sicuro lì in mezzo, l’ultima notte qualcosa di grosso mi è strisciato vicino mentre dormivo, so benissimo che il territorio è strapieno di demoni e la morte circola liberamente tra questi alti picchi.
Salendo verso i Monti oscuri sono passato per la tristemente famosa Piana dei Caduti, è un luogo orrendo, la puzza di putrefazione in quel posto è indicibile, le carcasse dei morti sono disseminate ovunque e strani demoni antropomorfi si cibano dei resti lasciati probabilmente dagli arcidemoni, innumerevoli teste sono impalate su picche sporche di sangue, sembra quasi essere un monito a chiunque tenti di addentrarsi più in fondo in quel campo dove la morte la fa da padrona, ho preferito fuggire da lì, se ci fossi rimasto avrei rigettato l’anima.
Giorno V
Scendendo dalla Piana mi sono imbattuto in qualcosa che mai avrei pensato esistesse, avevo sentito voci su questo luogo, ma pensavo fossero leggende, credevo che la gente ne parlasse la notte per spaventare i figli e tenerli lontani dai monti e invece è tutto reale, esiste veramente, l’altare dei Sacrifici, dove i demoni maggiori versano il sangue degli umani, esiste realmente. E’ un luogo tremendo, dove ogni sentimento buono si spegne, dove anche l’aria diventa mortale.
L’odore di morte e putrefazione che aleggia in quel luogo non l’ho mai avvertito da nessun’altra parte, il sangue secco incrosta tutti i simboli esoterici che costellano l’altare che sembra costituito da uno strano materiale Nero, sembra quasi pietra ma la superficie sembra ribollire, come se fosse liquida, anche i simboli arcani disegnati su essa sembrano muoversi, ogni volta che li si guarda mutano, cambiano forma e dimensione, come se fossero vivi.
E’ un luogo malvagio, mai nella mia vita avevo pensato potesse esistere tanto orrore così concentrato.
Giorno VI
Ho deciso di visitare un luogo più tranquillo, dopo qualche tempo di solitudine senza quell’ombra minacciosa che ha iniziato a seguirmi quando sono arrivato qui sono tornato costantemente teso e nervoso, l’altra notte qualcuno mi ha rubato una lampada di scorta che tenevo nello zaino, se penso che è arrivato così vicino mi viene la pelle d’oca, poteva uccidermi, ho deciso, da oggi rimarrò sveglio il più possibile.
Giorno VII
Questa notte ho finto di Dormire e proprio quando mi sono voltato ho sentito dei passi dietro le mie spalle, non era eccessivamente grosso e di sicuro camminava su due zampe, ha tentato di rubarmi il cibo che tenevo nascosto in un contenitore ma per mia fortuna non ce l’ha fatta, mi sono voltato all’improvviso e lui è fuggito. L’ho seguito fino alle miniere, a cui sono giunto che era già mattina inoltrata, ho deciso quindi di esplorarne almeno il perimetro e un po’ l’interno ma non vi ho trovato nulla, alcun segno di vita o di civiltà, sono semplici miniere da cui, presumibilmente, una volta si estraevano i minerali. Domani ho deciso che voglio salire verso i monti, leggende parlano di una grotta protetta da una roccia a forma di drago
Giorno IIX
Non riesco più a dormire. Era mattina, l’alba stava sorgendo quando ho sentito dei passi tra il fogliame, poco distante da me, era ancora lei, l’ombra, questa volta però correva, sembrava volersi avventare su di me, per fortuna che porto una daga sempre dietro e appena mi sono voltato con la lama sguainata gli occhi mi si sono riempiti di terrore, era un demone, l’ombra che mi segue è un demone, ha il volto contorto in un’espressione minacciosa, la pelle blu e due piccole corna che gli spuntano dal cranio, il corpo sembra essere quello di un umano, tranne per le gambe che paiono quelle di un toro o qualcosa del genere. Oltretutto la leggendaria Gola del drago è semplicemente una pietra a forma di testa di drago che sembra essere posta davanti a una parete rocciosa, degli spifferi d’aria provengono da dietro quella roccia, ma probabilmente si tratta solo di una caverna naturale.
Giorno IX
Ormai non dormo più, sento suoni ovunque e forse anche la sua voce, rumori orribili provengono dalle pendici dei monti, voglio andarmene da qui,ho paura e non riesco più ad orientarmi. Questa notte il demone è venuto ancora, mi sono addormentato, non ce la facevo più e ho chiuso gli occhi e proprio in quel frangente tutto il mio zaino è sparito, grazie agli Dei non mi ha ucciso ma ora mi trovo senza nulla per sopravvivere o orientarmi, devo tornare a casa, devo assolutamente tornare a casa.
Giorno X
Oggi è stata la giornata peggiore, mi sono perso, non so più dove sto andando e senza cibo inizio ad avere pure dei cali di forze notevoli.
Mentre camminavo mi è capitato di arrivare in un luogo strano, sembrava un piccolo tempio, tutto in pietra, si respirava un’aria strana in quel luogo, come se ci fosse un qualcosa di profondamente mistico e malvagio allo stesso tempo, se fosse stato di fattura umana poteva essere accostato a un singolare luogo di culto.
Avvicinandomi mi sono accorto che delle persone di tanto in tanto entravano dentro quel piccolo tempio, ma nessuno sembrava uscirne, quando ho fermato uno di quelli incappucciati che lentamente si inoltravano dentro quel luogo sacrilego il mio volto è sbiancato dal terrore, erano privi di occhi e la loro bocca era cucita e quello che portavano dentro al tempio erano ossa spolpate, tracce di sangue e carne erano ancora presenti ad indicare che quelle ossa erano “fresche”.
Senza ripensarci due volta sono fuggito prima che qualcuno potesse anche solo accorgersi della mia presenza, questo è l’inferno.
Giorno XI
Sento che morirò, il freddo si fa intenso e a parte una piccola lepre sono giorni che non mangio, il demone che mi insegue è sempre più determinato, ora gli agguati si susseguono anche durante il giorno, stavo camminando quando sento quei passi, i SUOI passi, dietro di me, mi volto e lo vedo correre in mezzo agli alberi per nascondersi, decido quindi di correre, ma per quanto andassi veloce lui era sempre dietro di me, pronto ad attaccarmi, infatti non ci è voluto molto prima che con i suoi artigli mi saltasse addosso e mi dilaniasse un braccio, sono riuscito poi a fuggire e ora mi sono medicato, ma di questo passo so che morirò.
Giorno XII
Sono giunto finalmente sui Monti, credevo che qui il demone non potesse seguirmi e invece eccolo, più forte che mai, stavo giusto per prendere in mano il diario, che conservo fedelmente vicino al cuore, quando sento il suo fiato sul mio collo, mi volto ed era lì a meno di un metro da me, era orrendo, la morte stessa deve avere quel volto. Dopo un’iniziale lotta impari io tento di fuggire, sanguinante e debole scappo verso i picchi dei monti, in quel luogo sembrava sparito, forse sono entrato in una zona consacrata, oppure qui lui non può arrivare, so solo che mi sento finalmente al sicuro, anche se su questi picchi fa freddo e una strana luce rossastra illumina la notte, ancora non ho visto un demone, domani andrò ad osservare cosa emana così tanta luce e soprattutto voglio capire perchè non l’avevo visto prima, mentre salivo.
La Pagina Successiva del diario è sporca di Sangue e strappata. Il Diario è stato ritrovato giù in vallata, intonso,come se non fosse mai uscito dalla giacca del proprietario, di quest’ultimo, però, non vi era alcuna traccia.
Diario di un Avventore
Giorno I
Sono Ormai due Giorni che Sono qui sui monti, non ho ancora trovato segni di vita, ma in compenso ho visto molteplici segni di morte, tanti quante sono le stelle nel Cielo. L’altro giorno camminavo per la vallata quando una figura ammantata ha colpito la mia attenzione, era immobile, ferma in mezzo a un bivio come se fosse indecisa sul da farsi. Avvicinatomi le toccai una spalla, come per segnalare la mia presenza e, non appena lo toccai, il mantello cadde a terra, vuoto, come se ciò che lo riempiva fino a quel momento si fosse dissolto, in un attimo, nel nulla.
Giorno II
La Situazione non sembra migliorare, nei giorni passati ho avuto modo di esplorare un po’ i dintorni e oltre a cadaveri e nebbia non ho visto.
Man mano che mi avvicino a quello che una volta era il centro del paese è come se una strana aria venefica mi entri nelle ossa e mi renda stanco, è strano descriverla ma mi sembra di respirare ferro che si deposita nei miei polmoni e mi impedisce di respirare, mi sento oppresso e mi sembra che ci sia qualcuno che mi Spia.
Giorno III
Finalmente mi sono addentrato nel paese, di primo acchito mi sono imbattuto in un bivio, sapevo che salendo per i monti avrei incontrato difficoltà maggiori, perciò ho scelto la civiltà o per lo meno ciò che ne rimane, sono arrivato fino a quella che una volta era la piazza, come mi aspettavo non vi era alcuna traccia di vita, una strana nebbia aleggiava a fil di terra e in lontananza udivo strani versi, sembravano bestie feroci, ma di dimensioni esagerate, si avverte Odio e paura in questo piazzale,sembra di averlo sulla pelle, ti opprime e ti rende nervoso.
La presenza che sentivo nei giorni addietro si è fatta ancora più presente, qualche sera fa mi è sembrato di sentire qualcuno o qualcosa tra gli alberi, inizia a farsi più vicino.
Giorno IV
Ho deciso di lasciare il Centro del villaggio per esplorare le zone più esterne, non mi sentivo al sicuro lì in mezzo, l’ultima notte qualcosa di grosso mi è strisciato vicino mentre dormivo, so benissimo che il territorio è strapieno di demoni e la morte circola liberamente tra questi alti picchi.
Salendo verso i Monti oscuri sono passato per la tristemente famosa Piana dei Caduti, è un luogo orrendo, la puzza di putrefazione in quel posto è indicibile, le carcasse dei morti sono disseminate ovunque e strani demoni antropomorfi si cibano dei resti lasciati probabilmente dagli arcidemoni, innumerevoli teste sono impalate su picche sporche di sangue, sembra quasi essere un monito a chiunque tenti di addentrarsi più in fondo in quel campo dove la morte la fa da padrona, ho preferito fuggire da lì, se ci fossi rimasto avrei rigettato l’anima.
Giorno V
Scendendo dalla Piana mi sono imbattuto in qualcosa che mai avrei pensato esistesse, avevo sentito voci su questo luogo, ma pensavo fossero leggende, credevo che la gente ne parlasse la notte per spaventare i figli e tenerli lontani dai monti e invece è tutto reale, esiste veramente, l’altare dei Sacrifici, dove i demoni maggiori versano il sangue degli umani, esiste realmente. E’ un luogo tremendo, dove ogni sentimento buono si spegne, dove anche l’aria diventa mortale.
L’odore di morte e putrefazione che aleggia in quel luogo non l’ho mai avvertito da nessun’altra parte, il sangue secco incrosta tutti i simboli esoterici che costellano l’altare che sembra costituito da uno strano materiale Nero, sembra quasi pietra ma la superficie sembra ribollire, come se fosse liquida, anche i simboli arcani disegnati su essa sembrano muoversi, ogni volta che li si guarda mutano, cambiano forma e dimensione, come se fossero vivi.
E’ un luogo malvagio, mai nella mia vita avevo pensato potesse esistere tanto orrore così concentrato.
Giorno VI
Ho deciso di visitare un luogo più tranquillo, dopo qualche tempo di solitudine senza quell’ombra minacciosa che ha iniziato a seguirmi quando sono arrivato qui sono tornato costantemente teso e nervoso, l’altra notte qualcuno mi ha rubato una lampada di scorta che tenevo nello zaino, se penso che è arrivato così vicino mi viene la pelle d’oca, poteva uccidermi, ho deciso, da oggi rimarrò sveglio il più possibile.
Giorno VII
Questa notte ho finto di Dormire e proprio quando mi sono voltato ho sentito dei passi dietro le mie spalle, non era eccessivamente grosso e di sicuro camminava su due zampe, ha tentato di rubarmi il cibo che tenevo nascosto in un contenitore ma per mia fortuna non ce l’ha fatta, mi sono voltato all’improvviso e lui è fuggito. L’ho seguito fino alle miniere, a cui sono giunto che era già mattina inoltrata, ho deciso quindi di esplorarne almeno il perimetro e un po’ l’interno ma non vi ho trovato nulla, alcun segno di vita o di civiltà, sono semplici miniere da cui, presumibilmente, una volta si estraevano i minerali. Domani ho deciso che voglio salire verso i monti, leggende parlano di una grotta protetta da una roccia a forma di drago
Giorno IIX
Non riesco più a dormire. Era mattina, l’alba stava sorgendo quando ho sentito dei passi tra il fogliame, poco distante da me, era ancora lei, l’ombra, questa volta però correva, sembrava volersi avventare su di me, per fortuna che porto una daga sempre dietro e appena mi sono voltato con la lama sguainata gli occhi mi si sono riempiti di terrore, era un demone, l’ombra che mi segue è un demone, ha il volto contorto in un’espressione minacciosa, la pelle blu e due piccole corna che gli spuntano dal cranio, il corpo sembra essere quello di un umano, tranne per le gambe che paiono quelle di un toro o qualcosa del genere. Oltretutto la leggendaria Gola del drago è semplicemente una pietra a forma di testa di drago che sembra essere posta davanti a una parete rocciosa, degli spifferi d’aria provengono da dietro quella roccia, ma probabilmente si tratta solo di una caverna naturale.
Giorno IX
Ormai non dormo più, sento suoni ovunque e forse anche la sua voce, rumori orribili provengono dalle pendici dei monti, voglio andarmene da qui,ho paura e non riesco più ad orientarmi. Questa notte il demone è venuto ancora, mi sono addormentato, non ce la facevo più e ho chiuso gli occhi e proprio in quel frangente tutto il mio zaino è sparito, grazie agli Dei non mi ha ucciso ma ora mi trovo senza nulla per sopravvivere o orientarmi, devo tornare a casa, devo assolutamente tornare a casa.
Giorno X
Oggi è stata la giornata peggiore, mi sono perso, non so più dove sto andando e senza cibo inizio ad avere pure dei cali di forze notevoli.
Mentre camminavo mi è capitato di arrivare in un luogo strano, sembrava un piccolo tempio, tutto in pietra, si respirava un’aria strana in quel luogo, come se ci fosse un qualcosa di profondamente mistico e malvagio allo stesso tempo, se fosse stato di fattura umana poteva essere accostato a un singolare luogo di culto.
Avvicinandomi mi sono accorto che delle persone di tanto in tanto entravano dentro quel piccolo tempio, ma nessuno sembrava uscirne, quando ho fermato uno di quelli incappucciati che lentamente si inoltravano dentro quel luogo sacrilego il mio volto è sbiancato dal terrore, erano privi di occhi e la loro bocca era cucita e quello che portavano dentro al tempio erano ossa spolpate, tracce di sangue e carne erano ancora presenti ad indicare che quelle ossa erano “fresche”.
Senza ripensarci due volta sono fuggito prima che qualcuno potesse anche solo accorgersi della mia presenza, questo è l’inferno.
Giorno XI
Sento che morirò, il freddo si fa intenso e a parte una piccola lepre sono giorni che non mangio, il demone che mi insegue è sempre più determinato, ora gli agguati si susseguono anche durante il giorno, stavo camminando quando sento quei passi, i SUOI passi, dietro di me, mi volto e lo vedo correre in mezzo agli alberi per nascondersi, decido quindi di correre, ma per quanto andassi veloce lui era sempre dietro di me, pronto ad attaccarmi, infatti non ci è voluto molto prima che con i suoi artigli mi saltasse addosso e mi dilaniasse un braccio, sono riuscito poi a fuggire e ora mi sono medicato, ma di questo passo so che morirò.
Giorno XII
Sono giunto finalmente sui Monti, credevo che qui il demone non potesse seguirmi e invece eccolo, più forte che mai, stavo giusto per prendere in mano il diario, che conservo fedelmente vicino al cuore, quando sento il suo fiato sul mio collo, mi volto ed era lì a meno di un metro da me, era orrendo, la morte stessa deve avere quel volto. Dopo un’iniziale lotta impari io tento di fuggire, sanguinante e debole scappo verso i picchi dei monti, in quel luogo sembrava sparito, forse sono entrato in una zona consacrata, oppure qui lui non può arrivare, so solo che mi sento finalmente al sicuro, anche se su questi picchi fa freddo e una strana luce rossastra illumina la notte, ancora non ho visto un demone, domani andrò ad osservare cosa emana così tanta luce e soprattutto voglio capire perchè non l’avevo visto prima, mentre salivo.
La Pagina Successiva del diario è sporca di Sangue e strappata. Il Diario è stato ritrovato giù in vallata, intonso,come se non fosse mai uscito dalla giacca del proprietario, di quest’ultimo, però, non vi era alcuna traccia.