Corsi e ricorsi della storia


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Aegon

Terre Esterne Cittadino libero Nessuno

28-04-2008 22:00
Ci terrei a postarvi un pezzo di un brano, pubblicato dal Gazzettino di Venezia, che mi ha veramente colpito, volevo condividerlo con voi e, volendo, sentire che ne pensate. E' lunghetto, ma consiglio a chiunque abbia 2 minuti di leggerlo.

Premetto. Quanto andrò a riportare vuole essere un discorso generale, un'osservazione obiettiva, di cui si può discutere, anzi, ben venga. Ma potrebbe essere che a qualcuno venga la tentazione di tirare in ballo la politica (o antipolitica, per me è uguale)
Come da regolamento, guai a chi cedesse alla tentazione, gli cancello il post nell'immediato.





Atene 370 a.C.

«Quando la città retta a democrazia si ubriaca, con l'aiuto di cattivi coppieri, di libertà confondendola con la licenza, salvo a darne poi colpa ai capi accusandoli di essere loro i responsabili degli abusi e costringendoli a comprarsi l'impunità con dosi sempre più massicce d'indulgenza verso ogni sorta d'illegalità e di soperchieria; quando questa città si copre di fango accettando di farsi serva di uomini di fango per poter continuare a vivere e ad ingrassare nel fango; quando il padre si abbassa al livello del figlio e si mette, bamboleggiando, a copiarlo perchè ha paura del figlio; quando il figlio si mette alla pari del padre e, lungi dal rispettarlo, impara a disprezzarlo per la sua pavidità; quando il cittadino accetta che, di dovunque venga, chiunque gli capiti in casa possa acquistarvi gli stessi diritti di chi l'ha costruita e c'è nato; quando i capi tollerano tutto questo per guadagnare voti e consensi in nome di una libertà che divora e corrompe ogni regola ed ordine; c'è da meravigliarsi che l'arbitrio si estenda a tutto, e che dappertutto nasca l'anarchia e penetri nelle dimore private e perfino nelle stalle?

«In un ambiente siffatto, in cui il maestro teme ed adula gli scolari e gli scolari non tengono in alcun conto i maestri; in cui tutto si mescola e confonde; in cui chi comanda finge, per comandare sempre di più, di mettersi al servizio di chi è comandato e ne lusinga, per sfruttarli, tutti i vizi; in cui i rapporti fra gli uni e gli altri sono regolati soltanto dalle reciproche compiacenze nelle reciproche tolleranze; in cui la demagogia dell'uguaglianza rende impraticabile qualsiasi selezione, ed anzi costringe tutti a misurare il passo sulle gambe di chi le ha più corte; in cui l'unico rimedio contro il favoritismo consiste nella reciprocità e moltiplicazione dei favori; in cui tutto è concesso a tutti in modo che tutti ne diventino complici; in un ambiente siffatto, quando raggiunge il culmine dell'anarchia, e nessuno è più sicuro di nulla, e nessuno è più padrone di qualcosa perchè tutti lo sono, anche del suo letto e della sua madia a parità di diritti con lui, e i rifiuti si ammonticchiano nelle strade perchè nessuno può comandare a nessuno di sgombrarli; in un ambiente siffatto, dico, pensi tu che il cittadino accorrerebbe in armi a difendere la libertà, quella libertà, dal pericolo dell'autoritarismo?

«Ecco, secondo me, come nascono e donde nascono le tirannidi. Esse hanno due madri. Una è l'oligarchia quando degenera, per le sue lotte interne, in satrapia. L'altra è la democrazia quando, per sete di libertà e per l'inettitudine dei suoi capi, precipita nella corruzione e nella paralisi. Allora la gente si separa da coloro cui fa colpa di averla condotta a tanto disastro e si prepara a rinnegarla prima coi sarcasmi, poi con la violenza, che della tirannide è pronuba e levatrice.

«Così muore la democrazia: per abuso di se stessa. E prima che nel sangue, nel ridicolo».

Platone

«La Repubblica» cap. VIII

 
Tyranus

Terre Esterne Cittadino libero Nessuno

29-04-2008 19:14
l'avevo già letto, ottimo 3d Ale..

"quando il padre si abbassa al livello del figlio e si mette, bamboleggiando, a copiarlo perchè ha paura del figlio; quando il figlio si mette alla pari del padre e, lungi dal rispettarlo, impara a disprezzarlo per la sua pavidità;"

 
Alexdomi

Terre Esterne Cittadino libero Nessuno

29-04-2008 19:29
Mai letto, visto che sono un ignorantone.

Mi pare che questo brano sia proprio riferito alla politica.

Sono prontissimo a discutere, ma non ho capito su cosa (sempre per l'ignoranza di cui sopra che mi contraddistingue) se di politica non si può discutere.

Forse sul confronto tra la situazione attuale (generale, naturalmente) e quella descritta da Platone?




P.S. Perché non ci siano malintesi (visto che rileggendo ho capito che si potrebbe anche interpretare male): voglio solo capire di cosa si può parlare, per evitare di far chiudere un 3d che mi pare molto interessante.

 
Aegon

Terre Esterne Cittadino libero Nessuno

29-04-2008 20:36
in cui la demagogia dell'uguaglianza rende impraticabile qualsiasi selezione, ed anzi costringe tutti a misurare il passo sulle gambe di chi le ha più corte; in cui l'unico rimedio contro il favoritismo consiste nella reciprocità e moltiplicazione dei favori

E' a tratti terrificante questo brano. Coglie con una spietata accuratezza la realtà attuale meglio di quanto possano fare gli analisti moderni.

E' come se Platone avesse avuto una visione della realtà odierna, e il passo evidenziato mostra secondo me in maniera agghiacciante la democrazia malata nella sua essenza. Come in maniera altrettanto forte mi hanno impressionato tutti quegli accenni ad una realtà che è veramente vicinissima a quella attuale.


@Alex: il tema di discussione è ampio pur senza scadere nella politica, anche perchè, secondo me, la somiglianza non è con un "Italia rovinata dal governo A o dal governo B", ma con la società occidentale nel suo complesso. Certo, si può dire che il nostro paese ci assomiglia ancor di più. Ma che non si tirino in ballo, in questa sede, destra/sinistra/centro/blu/azzurri/rossi/neri/verdi e via dicendo ^_*

 
Alexdomi

Terre Esterne Cittadino libero Nessuno

29-04-2008 20:47
Perfettamente d'accordo con te sul fatto che coglie in pieno la situazione odierna.

La spiegazione che mi do io è semplice (non so se è vera, ma a me sembra la più logica, anche se forse è banale): in 2500 anni, la razza umana, nonostante i passi da gigante fatti nei vari campi della conoscenza, non è riuscita a farne nemmeno uno verso il "vero" progresso.

Nonostante le proclamazioni di uguaglianza che ci sono in quasi tutte le costituzioni delle democrazie moderne, io questa uguaglianza non la vedo.




Domani continuo e chiarisco meglio perché inizio ad avere sonno...

 
Tyranus

Terre Esterne Cittadino libero Nessuno

29-04-2008 23:19
a parte il fatto, Alex, che quando si parla di uomini si parla di popoli e non di razze..:)

comunque si concordo, a tratti Platone fa uno spaccato della società passata, ma sicuramente anche moderna, che è terrificante. Sono cose talmente moderne proprio perchè fondamentalmente l'uomo nel corso di 2500 anni si è mascherato, ma l'animo è rimasto sempre tale, capace di grandi opere così come di bassezze ignobili. C'è da dire anche che Platone scrive in un momento un po' particolare, in un momento in cui Atene è in ginocchio, lo stesso periodo in cui si vede portar via il maestro Socrate ucciso dalla "legge"... insomma Platone non crede più nelle autorità nè nel potere delle democrazia in quanto secondo lui non tutti si meritano il potere, non tutti sono in grado di poter dar giudizio, insomma a ognuno il posto suo.
Diciamo che Platone rincorre un'utopia, un sogno, non crede nella tirannia, non crede nell'oligarchia, non crede tantomeno nella democrazia. crede solo nella verità, in uno stato comandato dai migliori, migliori intesi come guerrieri e filosofi, in quanto solo loro perseguitano la verità.

Platone inoltre si scaglia contro i maestri che ingannano gli alunni, in quanto non trasmettono la verità ma un'ombra di questa, così come poeti e artisti che percorrono solo una loro visione del vero...platone eliminerebbe anche le famiglie in quanto portano a favoritismi interni. insomma..il mondo di platone è inattuabile, non saremmo uomini se no :)


la forza di Platone è quella di riuscir a dipingere non l'uomo della sua Atene, nè l'uomo moderno, ma l'uomo in generale(pur sempre filtrando un po' xkè non era proprio proprio così lucido e neutrale Platone).

 
Xale

Terre Esterne Cittadino libero Nessuno

30-04-2008 06:51
Chi custodirà i custodi?

 
Tabris Esimelor

Terre Esterne Cittadino libero Nessuno

30-04-2008 12:22
Agghiacciante sul serio, sembrerebbe scritto oggi.

Oltra ai riferimenti alla situazione politica odierna, ho rintracciato anche accenni a alla situazione rifiuti di napoli, ai casi di malaistruzione che serpeggiano su youtube (professori che non sono rispettati dagli alunnni, o sono palpeggiati) ed anche un tema che, forse, era più in voga qualche anno fa: i genitori che vogliono fare i giovani, così che nessuno vuole diventare adulto.


Alex che intendi per vero progresso?

 
Tyranus

Terre Esterne Cittadino libero Nessuno

30-04-2008 14:59
pienamente daccordo col tabbirs..

 
Seylin

Lunhart Officiante Complottista

30-04-2008 21:47
Raazzi, bisogna ricordare che Platone era un'utopista nell'anima. Voleva i filosofi al potere nella polis perchè pensava che fossero gli unici a poter gestire una città senza favoritismi di sorta.
Inoltre si scagliava contro i sofisti, che invece in quel periodo avevano invaso Atene. E tutti li seguivano ed effettivamente gli scolari non rispettavano i maestri perchè erano abbindolati dalle loro parole e i maestri prendevano solo in giro gli scolari per ottenere potere.

E a più di 2500 anni di distanza, la domanda rimane la stessa: Chi ha ragione? Chi ha torto? Dov'è il vero e il giusto?

Perchè vero e giusto non sono nelle leggi, che in fondo non sono altro che rappresentazione, più o meno, della morale comune.

Ricordiamoci che Platone credeva nella politica, credeva che questa potesse cambiare le cose, per lui era l'arte suprema. E vederla corrotta a causa di quattro scemi che sapevano mettere in fila le parole, gli doveva rodere assai XD

 
Mala

Terre Esterne Cittadino libero Nessuno

01-05-2008 08:49
Accidenti, ogni tanto il Gazzettino qualche cosa interessante la pubblica a parte i necrologi e le notiziole di quartiere ...

Buon estratto di Platone, che dá un'idea di quello che poi verrá sviluppato molti secoli più tardi: il materialismo storico e la ciclicitá della storia, secondo cui siamo costretti al ripetersi degli eventi poiché struttura economica e sovrastruttura entrano in contrasto con rapporti di produzione.

C'é chi ha ipotizzato una soluzione, che tuttavia non é ancora arrivata.

 
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