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Profilo del PG Alexdomi
Maschio Nessuno Terre Esterne |
Alexdomi |
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CARATTERE
E' molto gentile con tutti; in particolare con le donne. E' quasi sempre molto calmo e paziente. Tuttavia, a volte puù sembrare scorbutico e poco educato. Questo accade quando si è poco gentili con lui. E' un gran sognatore e, quindi, ha quasi sempre la testa fra le nuvole. Ama la giustizia e si batte con spirito e corpo per eliminare le vessazioni contro i deboli. Allineamento: Legale-Neutrale. STORIA Viene da un lontano villaggio in riva al mare ed è dovuto scappare da lù perché ha avuto dei problemi con dei crimini: qualcuno ha cercato di incastrarlo per aver commesso un furto e un omicidio in casa del Governatore(sua moglie fu uccisa). Cosa per lui inconcepibile, visto che il Governatore era suo zio. Quella notte era l'unico ospite nella residenza di suo zio e non è riuscito a discolparsi. Spesso è sbadato e non fa attenzione a quello che gli si dice, ma quando si parla di un argomento che gli interessa sa ascoltare e ricordare bene. Infatti, ha una memoria quasi infallibile che gli permette di ricordare anche le più insignificanti minuzie. Essendo molto grande, spesso nei suoi movimenti travolge ciù che gli sta intorno senza neanche accorgersene. Essendo, fin da piccolo, spesso a contatto con gli amici di suo zio è stato educato come se fosse figlio di un nobile. Tuttavia, tutte quelle persone non gli sono mai piaciute: quasi sempre falsi; dicono la verità solo quando, facendolo, possono turbarti; i più deboli e poveri sono disprezzati, come se fosse una loro colpa non essere nati ricchi. Questa è l'idea che si è fatto delle persone di alto rango. Pensa che l'unica cosa positiva che gli abbiano insegnato, sia tirare con l'arco. Da allora ha vagato per molte località e vorrebbe trovarne una dove stanziarsi definitivamente. Arrivato sull'isola, inizialmente, si era recato a Darchon poiché gli ricordava il suo paese d'origine. Ha subito fatto amicizia con l'oste della taverna Kalleidos, Antares. Ma non trovando nessun altro gentile e disponibile come lei, ha deciso di iniziare a cercare altrove un lavoro. Nerevar, a Sotminoa è stato colui che lo ha accolto con più favore. Grazie a lui è diventato guardia del villaggio. Un'altra persona che lo ha molto aiutato è stato Ravana. Prima di diventare guardia gli ha dato molte delucidazioni sul mestiere. E, dopo essere diventato suo collega, si fida ciecamente di lui. Sembra che le ostesse lo attraggano particolarmente: anche con Brethil, oste del Ratto Nero, ha stretto una forte amicizia. Infatti, quando ha saputo che lei si trasferiva a Darchon, ne è rimasto molto dispiaciuto. Nel loro ultimo incontro a Sotminoa, prima che partisse, sono stati un po' di tempo a parlare e ha capito quanto le volesse bene. Per i Luttuosi prova un profondo rispetto, ma i loro modi di fare, soprattutto con i credenti, lo infastidiscono assai. Anche lui vorrebbe diventare uno di loro, ma pensa di non essere in grado di comportarsi secondo le loro regole. Agli inizi del primo inverno trascorso a Sotminoa, una malattia sconosciuta si è diffusa sull'isola. Anche lui si è ammalato e, purtroppo, nonostante i tentativi di cura fatti insieme a Ryo Saeba e Delia (altre due persone di cui si ricorda con immenso piacere e con i quali, insieme anche ad Attila, aveva catturato uno strano esserino che, per loro, era la causa e anche la cura della malattia), è morto nel suo letto alla Sede delle Guardie. Ancora non sa che è morto. Anzi, pensa di essere guarito. Appena è stato in grado di alzarsi, ha ricominciato a fare il suo lavoro. Un incontro che lo ha assai turbato è stato quello fatto, poco tempo dopo, al Ratto Nero: uno dei predoni dei pirati (Rakshasa) ha letto lui le carte, facendolo riflettere molto, visto che molte delle risposte date dalle carte rispecchiavano la sua situazione. Durante l'assedio a Sotminoa da parte di Acquile e Dragoni ha preferito rimanere alla Magione Cragster, a dare una mano ai popolani lù riuniti. » Indietro « |