Immagine di evilgrin
Maschio
Nessuno Terre Esterne

Evilgrin

Forza
19
Esperienza
517
Mente
20
Monete
200
Resistenza
17
Schiavi
0
Spirito
17
Cibo
27
Agilità
11
Legna
0
Costituzione
13
Minerali
0
Carisma
16
Casato
-
Procura Cibo
21
Stato Civile
Nubile/Celibe
Raccolta Legna
21
Etnia
VolskGrad
Raccolta Minerali
17
Navigazione
11
Costruzione Edifici
10
Lavorazione Materiali
11

Iscritto dal 26-09-2005 12:40
**Cronache di vita di Evilgrin von Jaeger, figlio di Alexander von Jaeger, del Casato FrostWhisper di Fastingrad nelle terre dei Volskgrad; che per amor della libertà abbandonù amicizia, amore, famiglia e patria.**




I CAPITOLO: LO STRANIERO CHE DIVENNE VOCE DI UN DIO

Giunge sull'Isola molti anni orsono come naufrago ed esule politico dalle lontane Terre del Nord, nella fattispecie quelle dei VolskGrad della città di Fastingrad, fuggito perchè ricercato dalle truppe imperiali Asgard per atti di sabotaggio e aperta ribellione armata nei confronti di quelle stesse truppe imperiali che hanno occupato le loro terre.
In breve tempo dopo il suo arrivo ottiene lo status di Forestiero presso il Villaggio di Darchon.

In realtà rimarrà poco tempo presso questo loco, difatti addentratosi nell'entroterra scopre il Villaggio di Revaden che segnerà nel bene e nel male un largo tratto della sua storia personale sia pubblica che privata.
Difatti in questo loco dopo aver vagato diverse settimane nella più totale indifferenza altrui, incontra la manifestazione del Dio Khal, divinità antica e ora decaduta da tempo, il quale gli ordina di assumere la guida della sua Chiesa in terra con il titolo di *Voce di Khal*.

Il giovane ragazzo accetta e nel tempo la sua opera permette il rafforzamento del clero della Chiesa di Khal a Revaden; ma i tempi erano assai difficili, malgrado l'ottima guida del Generale Xante, l'Armata di Revaden subisce sconfitte solo attutite ogni tanto da incursioni vittoriose presso il villaggio nemico di Sotminoa situato sulle montagne ad Est.

La Voce del Dio Khal schiera i suoi confratelli in guerra contro il clero del Falso dio venerato dai montanari ma malgrado l'ottima combinazione effettuata con l'Armata, purtuttavia il braccio militare di Sotminoa, chiamato "I Luttuosi" e conosciuto come "La Valanga", è fin troppo potente e numeroso e la guerra termina in una umiliante resa che lo stesso giovane rappresentante di Khal deve stipulare inimicandosi l'Armata di Revaden che di lù a poco si scioglierà dopo il congedo del Generale Xante.


II CAPITOLO: LA RINASCITA DI REVADEN ED IL GOVERNO

Per diverso tempo vaga solo e disperato per la Foresta degli Eletti, a seguito della resa nei confronti di Sotminoa la popolazione di Revaden per la prima volta da millenni abbandona il Culto del Divino Binomio Khal/Gehl e dunque la Voce del Dio perde ogni suo potere cosù come il clero della Chiesa di Khal, in conseguenza della caduta del Dio.
Sorge in sostituzione la Confraternita dei Druidi di Gehl che recuperano l'aspetto di venerazione della natura dal precedente dio del Caos nel Divino Binomio.

Il ragazzo assiste impotente a tutto ciù rimpiangendo la scellerata resa stipulata da lui stesso che ebbe il duplice effetto di impoverire il Villaggio di Revaden e di far crollare il Culto.

Dopo molti mesi di anonimato lo *stregatto* Caspar, guida della Confraternita dei Druidi e voce più autorevole di Revaden lo propone come Rappresentante del Popolo, una sorta di Governatore del Villaggio con compiti esclusivamente civili e politici.
Evilgrin accetta di buon grado questa nuova impresa ma la situazione che trova è disperata, il Villaggio è nella più completa anarchia, il Tesoro è ridotto al minimo dalle continue "rapine legali" compiute da funzionari o altri Notabili di Revaden.

Si rimbocca dunque le maniche e come primo atto cerca un'intesa con il Generale Attila, a capo di un risorto esercito di Revaden, chiamato Armata del Rispetto, ma che apparte il nome è composto da mercenari della peggior risma, più abituati alle risse da taverna che alle battaglie.

Il rapporto si rivela assai difficile poichè Attila è fedele al Dio Senza Nome di Sotminoa ed essendo quest'ultima la principale avversaria di Revaden, la situazione risultava alquanto ambigua e potenzialmente pericolosa.
Seguono violente discussioni con il Generale fino a che l'Armata del Rispetto non viene sciolta dopo una rivolta di membri interni incitata dallo stesso Evilgrin per sbarazzarsi dell'avversario interno al Villaggio.

A seguire Attila fonda un gruppo mistico chiamato *I Monaci della Luna* ma i problemi precedenti risorgono sotto nuova forma, difatti acquisiti i poteri della Natura l'umano li utilizza a fini personali facendosi adorare come una divinità dai suoi sottoposti. Il giovane Governatore nello stesso periodo di affianca Mastro Miyavi come collega di Governo, ben conscio del carisma e dell'alta personalità di cui gode la donna a capo degli artigiani di Revaden.

E' un periodo di relativa calma in cui il Rappresentante del Popolo stende una costituzione per il Villaggio, riordina il catasto pubblico e rimpingua le finanze tra le vendite di lotti di terreno ed il commercio di schiavi. Stringe inoltre una cordiale intesa con il Villaggio di Darchon, presso la costa, divenendo buon amico del Profeta dell'Idillio Mcferr Aequanor, vera guida spirituale e morale del Villaggio in questione, l'accordo principalmente oltre a ribadire l'amicizia che da sempre lega le due comunità, ha anche una funzione di limitazione dello strapotere di cui gode Sotminoa nell'Isola, grazie al suo potente braccio armato dei Luttuosi.

Segue un secondo periodo di crisi interna quando Attila pretende di essere nominato membro del Governo, il giovane Governatore si rifiuta ben conoscendo le idee folli presenti nella mente del Monaco ma tuttavia sapendo bene di non potersi permettere una guerra civile con l'avversario che gode di maggiori forze, decide infine di affiancarsi al Governo Kharg, un giovane Monaco giunto da lui come ambasciatore di Attila.

Purtroppo la pace era dura da ottenere ed infatti quando Kharg venne espulso dai Monaci per essersi schierato contro Attila, Evilgrin perde non solo un ottimo collaboratore ma anche un fidato amico; la crisi viene evitata grazie all'intervento del giovane Governatore che avvedendosi di un parziale miglioramento delle idee di Attila, decide infine di portarlo al Governo.

Sempre in questo periodo Evilgrin perde anche il suo principale sostegno morale e collaborativo, ovvero Mastro Miyavi, che si allontana dal Villaggio con i suoi artigiani rinunciando malgrado le suplliche del giovane, alla carica di membro del Governo.

La perdita della donna viene in parte attutita dalla rinascita del *Clan dell'Aquila Nera*, un gruppo di formidabili guerrieri mistici che nella storia passata di Revaden si erano coperti di gloria nella difesa del Villaggio e della Foresta che lo circonda. Evilgrin coglie l'occasione per affiancarsi la loro guida, Thebrilas, al Governo.

In questo modo per la prima volta nella sua storia Revaden aveva al Governo una rappresentanza completa delle principali organizzazioni del Villaggio, la pace civile tanto agognata e ricercata dal Rappresentante del Popolo, era finalmente (ma purtroppo solo momentaneamente) raggiunta.

Venne dunque un periodo di relativa calma, la pace interna e l'alleanza con Darchon assicuravano alla rinata Revaden quel "posto al sole" tanto desiderato ma proprio in questo stesso periodo il giovane Governatore dovette allontanarsi dal Villaggio colto da una sorta di follia interiore che pensù dovesse derivare da una qualche maledizione lanciata su di lui.


III CAPITOLO: LA MASCHERA E DARCHON

Riemerge dalle tenebre della sua mente solo dopo diversi mesi; ormai a Revaden ben pochi si ricordano del fu Rappresentante del Popolo, e di quei pochi alcuni desidererebbero ancora vederlo con un cappio intorno al collo.
Per questa ragione, e per proteggere comunque la sua identità ancora traballante, il giovane decide di indossare una maschera che ne celi le fattezze del viso.

Per qualche giorno vaga per Revaden come girovago attore di strada ma solo ingiurie e prepotenza trova ad accoglierlo in quelli che fino a poco tempo prima erano i concittadini sotto la sua responsabilità.
Ferito da tanta ingratitudine, seppur non abbia ancora rivelato la sua identità, trova comunque la forza di andare avanti nella proposta fattagli dal vecchio amico McFerr Aequanor che conobbe come Profeta dell'Idillio e che era divenuto nel frattempo Gran Benefattore di Darchon, una sorta di Capo Villaggio; ebbene proprio quest'ultimo gli chiede di trasferirsi nel suo Villaggio di mare per assisterlo al Governo data la precedente esperienza del giovane alla guida di Revaden.

Non impiega molto ad accettare lasciandosi volentieri Revaden e la sua vecchia identità alle spalle, ma non rinuncia comunque alla maschera.

Riprende fin da subito la mano negli affari di governo ma con un piglio decisamente diverso dai tempi in cui era Governatore di Revaden.
Profondamente ferito dall'ingratitudine che aveva coronato la sua precedente esperienza ora si limita a svolgere le sue mansioni come un semplice funzionario e se puù rimane il più lontano possibile da quella che ai suoi occhi è marmaglia.

Dimostra le sue rinate abilità in una rappresaglia contro Sotminoa in cui assistito dal Gendarme Azel si reca nella Piazza pubblica della città dei Montanari dove erige due statue di letame raffigurani l'Esarca degli Stregoni e il Condottiero dei Luttuosi, accompagnate da una scritta ingiuriosa sul muro del Corpo di Guardia cittadino.

Per l'azione compiuta di grosso impatto popolare riceve dal Gran Benefattore, *Giustizia di Darch*, una delle due spade gemelle in dotazione ai governanti di Darchon.

Conosce dunque diverse personalità del Villaggio ma si mantiene il più possibile distaccato conscio che la Vendetta che persegue è al di sopra di ogni legame che puù crearsi. Nel mentre svolge le sue attività al meglio continuando a tessere trame contro l'eterna nemica Sotminoa.

Quest'ultima inoltre con un atto spudoratamente espansionistico prende il controllo di Revaden dopo aver sconfitto un esercito misto di Dragoni e membri del Clan dell'Aquila Nera.
Il Ministro dunque si attiva riuscendo con l'aiuto della Priore Frances Aequanor a riunire sotto un unico vessillo tutte le fazioni avverse ai montanari di Sotminoa compresi i Nordici giunti da poco presso l'Isola.

Giorno e notte pensa alla battaglia che si avvicina e miriadi di piani riguardanti guerriglia, assassinii e trame politiche prendono ad assillarlo costantemente rendendo ancora più fioco il legame che lo mantiene ancora lucido.





*In evoluzione*

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