Immagine di tristano
Maschio
Nessuno Terre Esterne

Tristano

Forza
15
Esperienza
98
Mente
15
Monete
464
Resistenza
15
Schiavi
0
Spirito
15
Cibo
0
Agilità
15
Legna
0
Costituzione
15
Minerali
509
Carisma
15
Casato
-
Procura Cibo
11
Stato Civile
Nubile/Celibe
Raccolta Legna
18
Etnia
 
Raccolta Minerali
33
Navigazione
3
Costruzione Edifici
3
Lavorazione Materiali
3

Iscritto dal 26-04-2007 17:17
Khoda Hafez. Mi chiamo Tristano. Ma oramai tutti mi conoscono semplicemente come "Il Sarmato".


Nacqui 30 anni fa da un'umile famiglia di allevatori di cavalli, di ceppo Medio-Orientale, molti mesi di viaggio da qui in una terra conosciuta come Sarmazia, dove le praterie sono talmente vaste da perdersi da Est ad Ovest, oltre l'orizzonte.


Vivevamo di commercio e di speranze, ma eravamo felici. I nostri genitori non avevano di certo i mezzi per garantire una nostra istruzione dotta. Non eravamo gli unici e l'unica nostra istruzione era quella appresa dai racconti che gli anziani del villaggio ci narravano quasi ogni notte, raccolti attorno al fuoco.


La Sarmazia era una terra abitata prevalentemente da tribù nomadi, e la nostra era conosciuta col nome di Russ. Nel corso della storia furono i nostri avi a soggiogare le altre popolazioni del luogo, grazie alle nostre grandi doti di cavalieri.


Fin da piccolo mi sono avvicinato all'arte della guerra e della cavalleria, assieme al fraterno amico d'infanzia Dagoneth. Raggiunta la maggiore età, il nostro desiderio di libertà e di voglia di esplorare il mondo, insito nel nostro sangue nomade, spinse me e Dag ad intraprendere un viaggio verso le terre dell'Ovest, dove si vociferava ci fossero grandi guerre da combattere.


Battaglie ci hanno formato nel corso di lunghi anni, ma mai un vero credo da seguire, mai un valido motivo per inginocchiarsi sotto un vessillo. Solo due uomini disillusi dalla vita, che hanno fatto di sangue e acciaio l'unico ideale per sentirsi liberi.


Fino a che, di transito sulle coste Nord-Est dell'Isola, l'imbarcazione che ci offriva un passaggio naufragù riversandoci sulle rive frastagliate della costa.

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Solo nei sogni gli uomini sono davvero liberi, è da sempre cosù e cosù sarà per sempre.


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