Politiche 2008 - La scomparsa dei giganti
La scomparsa dei giganti
Articolo di Giovanni Falcone 15 aprile 2008
POLITICHE 2008.
A leggere i risultati di questa tornata elettorale, per quanto largamente previsti e in gran parte auspicati, si rimane comunque sconcertati se non allibiti: “Sono scomparsi i giganti della politica italiana”.
Partiti da prefisso telefonico o poco più, ma pur tuttavia capaci di condizionare la politica nazionale con una permanente strategia dei veti e dei ricatti, minacciando ad ogni piè sospinto la stessa governabilità.
In presenza di scelte difficili, complesse e spesso anche costose, nell’ambito della stessa coalizione di qualunque colore politico, si votava all’unanimità o niente, mai a maggioranza, pena la caduta del Governo in carica.
Trovare la quadra non era decisamente facile, anzi, spesso impossibile.
Partiti con il 30% di consenso elettorale, dovevano subire i ricatti di altre formazioni politiche aventi una rappresentatività dell’1% - 2%.
Questo è valso per le grandi opere, le infrastrutture, per le quali il nostro Paese sconta un gap di competitività con il resto dei partner europei di circa 40%.
E’ stato così per i termovalorizzatori in Campania, ora sommersa dai rifiuti, per i rigassificatori, pagando l’energia di oltre il 30% della media europea, per la TAV (Treno Alta Velocità) o per la rete autostradale, tutto a spese della collettività in termini di sicurezza e ambiente.
Aggregazioni politiche parcellizzate vocate all’arte del “SIGNOR NO” che, pur essendo dei nanetti in termini di consenso popolare, si rivelavano dei giganti nell’influenza dell’azione di Governo.
Ogni giorno, sullo stesso tema e nell’ambito della medesima compagine di Governo, assistevamo a dichiarazioni incrociate, spesso opposte, aventi l’unica finalità di bloccare tutto, come la tela di Penelope del “fa e disfa”.
Alla fine della giostra la paralisi era totale, si tirava a campare, laddove crescevano i problemi insieme al numero di poltrone e di clientele.
C’è da non crederci. Con il mancato raggiungimento del quorum per entrare nelle Aule Parlamentari da parte di questa marea di sigle, partiti e partitini, come faremo adesso a rassegnarci a non vedere più i volti di tanti statisti della politica?
Sarà dura, ma dobbiamo rassegnarci, nella vita non si può avere sempre tutto.
Invito quanti vorranno ad un minuto di raccoglimento, in onore di questi “giganti” caduti sul campo di battaglia, non certo per senso del ridicolo ma per volontà popolare.
Viva la democrazia, viva la libertà.
Bari, 15 aprile 2008
Giovanni Falcone
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