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13/12/2004
Varato il maxiemendamento alla legge di bilancio
Il Polo trova l’intesa, via libera alla Finanziaria
Vertice nella notte a palazzo Chigi. Il leghista Calderoli:
controllerò i fondi per i forestali della Calabria
ROMA - Un maxiemendamento che mette insieme tutti gli articoli
della Finanziaria con le modifiche dell’ultima ora,
compresi nuovi fondi per i forestali calabresi (che avranno
il ministro Roberto Calderoli come commissario), il terremoto
di Brescia, Roma Capitale e l’editoria, e ingloba
il decreto varato due settimane fa per la correzione dei
conti 2004. Un solo testo, dunque, sul quale chiedere la
fiducia prima al Senato, quasi certamente domani al termine
della discussione generale sulla Finanziaria, poi alla Camera.
Per par condicio , ma soprattutto per evitare una quarta
lettura e il conseguente rischio di mandare in fumo le vacanze
di Natale di ministri e parlamentari.
Il governo ha trovato l’intesa sulla blindatura della
Finanziaria e sugli 11 mila forestali della Calabria che
rischiavano di rimanere senza stipendio, l’ultimo
problema esploso sul tavolo della maggioranza ed esaminato
ieri sera, nel corso di un lungo vertice notturno tra il
presidente del Consiglio, il ministro dell’Economia
e i leader dei partiti di maggioranza, insieme agli ultimi
dettagli della manovra. La questione dei forestali è
stata dibattuta a lungo, con la Lega prima nettamente contraria,
poi disponibile a ragionare solo con la nomina contestuale
di un commissario "ad acta". E così è
stato, alla fine, con la designazione dello stesso Calderoli.
Per i forestali arrivano 160 milioni di euro nel 2005 e
i fondi saranno prelevati proprio dal portafoglio di un
ministro leghista (Roberto Maroni), perché per finanziare
questa spesa si ricorrerà alle risorse accantonate
per la riforma degli ammortizzatori sociali. Risolto anche
il problema dei fondi per Roma capitale. Dopo aver ricevuto
183 milioni nel 2002 e 103 milioni nel 2004, la legge per
la capitale rischiava l’azzeramento. Arriveranno,
invece, circa 100 milioni per il prossimo biennio, insieme
a 50 milioni per il terremoto di Brescia. Raschiando il
fondo del barile, il ministro dell’Economia ha trovato
anche le risorse aggiuntive per l’editoria sollecitate
dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo
Bonaiuti, 95 milioni per il prossimo triennio.
Con il maxiemendamento, poi, il governo eliminerà
l’Alta commissione per il controllo della spesa pubblica,
appena varata dal Senato. L’aveva chiesta il governatore
della Banca d’Italia, Antonio Fazio, preoccupato di
garantire un monitoraggio assiduo alla spesa pubblica dopo
l’introduzione del tetto del 2% alla crescita, ed
era stata votata dal Senato, su proposta dell’Udc
Ivo Tarolli, grazie al sostegno dell’opposizione e
contro il parere del governo. Che ora ha deciso di disfarsene.
«Nessuno può accettare di essere messo sotto
tutela», aveva detto il sottosegretario all’Economia,
Giuseppe Vegas. La Commissione, con i suoi dieci membri,
due nominati da Bankitalia, due dall’Istat, due dal
Tesoro, due dalla Corte dei Conti e due dal Cnel, e il potere
di acquisire dati da tutte le amministrazioni pubbliche
e di accedere direttamente alle loro banche dati, rientrerà
nel cassetto.
Nel corso del vertice si è affrontato anche il capitolo
dei sottosegretari. Agli Esteri è vacante il posto
di Mario Baccini, nominato ministro della Funzione pubblica.
Altri ex sottosegretari, come Vittorio Sgarbi alla Cultura,
Stefano Stefani alle Attività produttive, Carlo Taormina
all’Interno, non sono mai stati sostituiti. E i partiti
minori della coalizione chiedono più spazio nel governo.
Nessuna decisione è stata presa, anche se resta l’impegno
politico di provvedere al più presto alla sistemazione
delle caselle mancanti.
Mario Sensini
Fonte news: corriere della sera
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