NUOVO PIANETA
C'è un oggetto misterioso
nel nostro sistema solare
E' un corpo celeste di ghiaccio e rocce, é alla periferia
estrema del sistema solare. La paternità della scoperta
contesa tra spagnoli e americani
ROMA - Nei telescopi è un puntino. Lontano, lontanissimo.
Talmente lontano che non si sa ancora cosa sia esattamente.
Se un gigantesco cubetto di ghiaccio o un vero e proprio pianeta.
Eppure gli astronomi, sempre a caccia di astri da battezzare,
se lo contendono come un pargoletto appena nato cui dare un
nome e un'identità.
Per ora si sa che è un oggetto remoto, forse un pianeta,
che orbita molto lentamente all'estrema periferia del sistema
solare. "Abbiamo individuato l'oggetto controllando alcune
vecchie immagini di una nostra ricerca su oggetti trans-nettuniani",
ha spiegato José-Luis Ortiz, un astronomo dell'istituto
di Astrofisica dell'Andalusia (Spagna). Gli scienziati spagnoli
affermano di essere stati i primi a individuarlo, ma la paternità
della scoperta è contesa con l'équipe americana
del telescopio Gemini, alle Hawaii. Per gli studiosi è
comunque una "grande scoperta".
Del misterioso oggetto cosmico si sa pochissimo. Secondo
i primi calcoli, non dovrebbe superare i 1.500 chilometri
di diametro, meno della metà di quello della nostra
Luna. Ma fra gli studiosi c'è anche chi dice che potrebbe
essere più grande di Plutone (l'ultimo pianeta del
sistema solare), che ha un diametro di 2.274 chilometri. E'
fatto quasi certamente di roccia e ghiaccio ed è lontanissimo,
nell'ordine dei miliardi di chilometri. Nel punto più
vicino al sole, secondo gli spagnoli, è distante più
o meno quanto Nettuno (penultimo pianeta del sistema solare),
mentre in quello più lontano sarebbe più distante
ancora di Plutone.
Gli spagnoli hanno chiamato l'oggetto "2003 El-61",
un codice di identificazione provvisorio, in attesa di stabilirne
esattamente la natura. Nome provvisorio come il "K40506A"
assegnatogli dai colleghi-rivali del telescopio hawaiano.
Il team americano, tra l'altro, non è nuovo a questo
tipo di scoperte: nel 2004 ha rivendicato di aver individuato
per primo "Sedna", un altro remoto planetoide del
nostro sistema solare.
La scoperta è stata quindi casuale, e probabilmente
il misterioso oggetto era già apparso in precedenti
mappe di quell'area del cosmo. Ora se ne stanno quindi cercando
le tracce su vecchi scandagli, specie su quelli automatizzati.
La caccia continua. Verso l'infinito, e oltre.
La redazione di megghy.com
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