Lo zucchero nel caffè non fa ingrassare?
di Luigi Ripamonti
Una ricerca suggerisce che qualche zolletta al
giorno farebbe addirittura dimagrire. «Informazione
rischiosa» dicono gli esperti. «Sono necessari
altri studi prima di trarre conclusioni»
Studio danese. Lo zucchero nel caffè non fa ingrassare?
Una ricerca suggerisce che qualche zolletta al giorno farebbe
addirittura dimagrire. «Informazione rischiosa»
dicono gli esperti STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA
QUESTO ARTICOLO
A sopresa arriva una buona notizia per gli amanti dello zucchero:
mettere zollette e cucchiainì nel caffè o nel
thè ridurrebbe il rischio di ingrassare.
A sostenerlo sono ricercatori danesi che hanno condotto un'indagine
pubblicata sull'European Journal of Cardiovascular Prevention
and Rehabilitation.
LO STUDIO - Gli scienziati hanno analizzato i dati di 5.200
uomini di Copenhagen, arruolati in un ampio studio, denominato
«Copenhagen Male Study», lanciato negli anni '70
per studiare il legame fra obesitá, alcol, tabagismo,
attivitá fisica e consumo di caffè. «E
proprio i risultati sul legame fra sovrappeso e caffè
sono stati quelli più interessanti trovati fra tantissimi
dati», sottolinea Finn Gyntelberg della Clinica di medicina
del lavoro dell'ospedale Bispebjerg di Copenhagen. «Con
nostra grande meraviglia abbiamo infatti constatato che c'erano
molti meno obesi o più gente magra fra chi zuccherava
il caffè e il thè rispetto a chi prendeva le
stesse bevande amare». Secondo il ricercatore «se
si mettono due zollette alla volta nelle 5 o 6 tazze di caffè
e thè che si bevono in media ogni giorno, si riduce
fino al 40% il rischio di guadagnare peso, rispetto al consumo
queste bevande non zuccherate».
Gyntelberg sottolinea comunque che «si tratta solo di
osservazioni, e che è necessario un ulteriore studio
per sapere se è proprio la combinazione di caffè
e zucchero ad attivare gli ormoni che riducono l'appetito».
DUBBI - «Il risultato dello studio danese può
rappresentare uno spunto interessante» commenta Carla
Favaro, docente alla scuola di specializzazione in scienze
dell'alimentazione dell'università di Milano-Bicocca,
«tuttavia, come del resto dicono gli stessi autori della
ricerca, credo che sia necessario aspettare ulteriori conferme
prima di cominciare a usare lo zucchero senza troppi scrupoli».
«Infatti bisognerebbe sapere con precisione come sono
stati ottenuti questi risultati: per esempio occorrerebbe
essere sicuri che la popolazione studiata non fosse rappresentata
in buona parta da persone che , proprio perchè già
sovrappeso, avevano deciso di rinunciare a zuccherare il caffé».
«In questo caso» precisa la specialista, «è
ovvio che il risultato finale sarebbe influenzato dalle condizioni
di partenza dell'esperimento. In pratica: non sarebe lo zucchero
a far dimagrire ma la rinuncia allo zucchero che contrassegna
piuttosto chi ha già qualche chilo di troppo»
«Un altro possibile fattore di confusione potrebbe essere
rappresentato dal numero di caffè bevuti» prosegue
la nutrizionista. «Il caffè, infatti agisce sul
nostro metabolismo basale, ci fa cioè cioè consumare
calorie. Quindi se chi beve cinque caffè con lo zucchero
al giorno viene confrontato con chi beve un solo caffè
non dolcificato, probabilmente risulterà "vincente"
dal punto di vista dell'aumento del peso, perchè il
consumo di calorie causato dai cinque caffè eccederebbe
le calorie in più legate allo zucchero consumato».
«Ma, in questo caso» precisa la professoressa
Favaro, «ci sarebbe da chiedersi se è opportuno
bere cinque caffè al giorno. Una dose che esulando
dal problema del peso, potrebbe produrre su alcuni soggetti
effetti non desiderabili su altri fronti, come per esempio
il sonno o l'ansia».
CALORIE - «Infine» precisa ancora Carla Favaro,
«due conti conviene comunque farli. Una zolletta di
zucchero equivale a circa 20 kilocalorie, quindi cinque al
giorno fanno 100 kilocalorie, il che significa in un mese
3000 kilocalorie in più nel proprio biklancio dietetico.
E se si pensa che 7700 kilocalorie rica fanno "mettere
su" un chilo, una riflessione conviene farla».
«Tutto ciò senza nulla togliere a priori all'interesse
dello studio» conclude la studiosa, «visto che
sul sovrappeso e sull'obesità abbiamo ancora molto
da imparare e non si può escludere a priori che questo
studio danese offra spunti nuovi e interessanti».
(fonte news:
La Repubblica)
La redazione di megghy.com
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