Jacob Borst -> La Ballata del
Vecchio Marinaio
. Forza
su...ormai è notteè ora di avere
il meritato riposoche una vita di mare finora ti ha negatostrappato
dalla madre terra
imbarcato già in verde età.
Ed ora ti lagni vecchio marinaio
di questo mondo che non da certezze
alla ricerca di qualcosa che non hai ancora avuto
di ricchezze e di lussuria non è questo bisogno
che brucia dentro.
Quante volte...
la brezza del mare
forse molte...
ha accarezzato il tuo cantare
nell'ebrezza dell'alcol?
Ora fra i ricordi ti chiedi
quante volte...
hai rischiato
forse molte...
di essere sputato all'inferno?
Infine...
annusi
il mare sospirando,
senti
il vento che verso te sta soffiando,
vedi
il sole che sta sorgendo,
le vele che si agitano
e comprendi...
che ti sei perso nel pensare...
ormai è giorno
è ora di navigare,
sei nato per questo,
vecchio marinaio...
Sirius -> La Valle dell'Inquietudine
Un tempo sorrideva silenziosa
una piccola valle dove nessuno più abitava:
la gente era partita per le guerre,
affidando ai miti occhi delle stelle, a notte,
dalle alte torri azzurre, la custodia
di quei fiori, sopra i quali, per tutto il giorno,
pigramente indugiava la rossa luce del sole.
Ora invece al viandante che di lì passasse
si mostrerebbe il tristo stato di quella valle.
Nulla è ora lì che stia senza un moto:
nulla, tranne l'aria che immobile sovrasta
su quella magica solitudine.
Oh, non un soffio più sommuove quelle fronde,
che ora palpitano come gelide onde
d'intorno alle nebbiose, lontane Ebridi!
Oh, non un vento sospinge quelle nuvole,
che con gravezza si spostano nel cielo inquieto,
dal chiaro mattino fino a sera,
sui fitti campi delle viole non colte -
miriadi d'occhi umani d'ogni foggia -
e sui gigli che ondeggiano e gemono
sopra una tomba che non ha nome!
Ondeggiano: dalle cime profumate
rugiade cadono in gocciole immortali.
Gemono: dagli steli delicati
discendono gemme d' eterne lacrime.
Brendon -> Ti Amo
Non sempre è facile comprendersi
ma talvolta è estremamente difficile
non averi vicino.
L’amore è cosa mutante, ora un cuore palpitante,
ora un rovo rigoglioso, ora m’appare
come astro splendente
ed in tutto questo tu sei il cuore,
tu sei la rosa, tu sei l’altro
ma per te io sono la freccia
che trafigge il cuore, la spina
che protegge la rosa,
il sole che illumina l’altro.
Vorrei essere più presente
ma le asperità della vita mi inibiscono
lasciandomi freddo e vuoto
ed è così che mi sento ;
come un pendolo di Focault :
tu sei il pendolo ed io il “moto perpetuo”.
Pietra Nera -> Il Forgiar dei Cavalieri
Nulla può il tempo,
e nulla si può fare ad esso.
codeste righe son scritte da tempo nella mia mente
ed ora le lascio scritte nel tempo.la sorte ci avvale
nei pensieri per quanto cruenti o dolci che siano sarà sempre
la sorte a sopraffare il culto della nostra mente.così accadde
quando un'uomo poderoso alto scese da cavallo e spogliatosi
dalle sue vesti si trovò chino ed umile avanti
al suo re.
pronto a sopportar ogni umiliazione da lui inflitta
perchè non
mai sarà umiliazione ciò che il suo re
decida per lui.
così che mandato a galoppo la dove nemmeno i lupi
osavano ululare, il Cavaliere rese grazzie e pronto a
morir col cor in mano prese con se coraggio e cavallo
e sparì nel confine.Tornato nei tempi che scordarono
la mandata della morte al suo cospetto nessun mai osava
pensare alla sua vita,
ed ormai reso eroe sol da parole e racconti il suo
guscio tornò stremato
rendendo la sua figura debole scarna e schiavizzata
dal tempo.
strisciò nel tornar al trono del re.
scarnito all'arrivo per colpa del tempo che perder
le sue sambianze fece
ma l'animo non scalfire potè.
capo chino nel fango alzò lo sguardo solo al trono
che il vide.
afflitto ed eroe riconoscito,
il giovane gilio del re gli venne donato tanto possente
quanto bello.
per questo il sol tramonta e sorge, alla sua nascita
crede d'esser il più bello,
ma poi vedendo ella si aggrappa alle spuire del mare
per morir di vergogna
dietro esso.al quanto l'eroe raccolse il dono del re
che a sua volta rese grazie e proclamò il
messere futuro re valoroso.
Hioya -> A Veronica
Una giornata di nere goccie di pioggia mi si presenta
innanzi/
Sconsolato mi faccio vicino alla finestra ed osservo
triste/
tutto è grigio. Tutto è opaco./
Poi. Tu. uno spiraglio di sole che inonda di luce/
La mia stanza buia. La mia vita nera./
Poi tu. un cristallo di neve che scende/
Leggiadro, tra le più grigie goccie d’acqua./
Ne farò tesoro. Lo coglierò tra le mie
mani/
Ed or ciò che solo neve appariva/
Destinata a pochi istanti di vita/
Risulta invece un gioiello/
Di inestimabile valore, tu/
Tu che da neve sei diventata diamante/
Tu che sei la mia luce, tu che sei il mio amore/
e solo tuo è quel posto, li dove pulsa la mia
vita/
Li nel mio cuore. Giace il tuo ricordo./
E li nella mia anima, brilla la speranza/
Di vederti ancora, presto, sempre più presto./
Vicini sempre più vicini.Ti amo.
Diomede, Vorrei Essere:
Guardo la pallida luce della luna
che si intravede tenua dalle tapperelle opache
della notte che c'è in noi.
nell'aria si sente un profumo ingenuo di fiori
candidi,sconosciuti e una musica ti ricorda chi sei.
Ti riporta indietro nei ricordi,
dove spunta lei,
il suo colore,il suo sguardo e ogni suo difeto
pare essere un onore,perchè?
perchè lei era tutto!
vorrei essere cosa?
vorrei essere in quel momento con lei a fianco
senza più ricordi ne nostalgia
ma con le sue paure e i suoi occhi nei miei innamorati!
vorrei essere nel suo cuore,nei suoi pensieri forse già scordati.vorrei...
addio ora è cio che voleva...
una lacrima dolorosa come una nostalgia d'amore!