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141. TU SEI LA PRIMAVERA
Storia di antiche promesse rimbalza tra noi. Tante parole
nel vento, nel tempo passato finché nasce Lui. Una promessa
nell’alba penosa per l’uomo è Dio che la fa.
Una Parola di carne, presenza di vita che non finirà.
RIT. Tu sei la primavera sboccia la vita vera. Cristo Signore
nostro Tu sei la vita per noi. (2v.)
Oggi è apparso nel mondo Iddio bontà. Veste di panni
è un bambino, sua madre lo guarda e dice: “chissà”...
Certo da questa capanna riparte la storia dell’umanità.
Ecco la tenda di Dio, chiunque lo cerca qui sempre verrà.
RIT.
Ora la storia cammina nel segno di Lui. Cristo è principio
e fine di ciò che la vita ti chiede e ti dà. Cristo
amore esigente ridona all’uomo la sua identità. Cristo
il pane spezzato, promessa infinita di carità. RIT.
142. NATALE E LA NEBBIA SCOMPARE
Quante nebbie sul mio cammino, quante lacrime sul mio destino.
Finalmente nel ghiaccio dell’inverno... è natale.
E io che non ti pensavo mai, ho veduto la tua stella, per un attimo
ho sentito che la vita è anche bella. E’ natale.
E’ natale e io ti amo mio signore. E’ natale, dammi
solo un pò d’amore. Per alzarmi ogni mattino con
la stella e sentirla ogni istante mia sorella. Come un bimbo che
è rinato nella notte di natale.
Buon natale, amico mio. Buon natale è nato Dio; non invecchia
questa emozione. E’ natale. E’ colui che non hai visto
mai, te lo senti sulla pelle e t’avvolge con la pace, con
il manto delle stelle. E’ natale.
E’ natale, giorno della creazione. E’ natale: pasqua
eterna dell’amore. Mi rialzo peccatore dall’errore,
voglio vivere il vangelo del Signore. Io bambino che rinasce ogni
notte di Natale.
Sono un uomo che è rinato , oggi è l’alba
di natale.
143. TU SCENDI DALLE STELLE
Tu scendi dalle stelle o Re del cielo, e vieni in una grotta al
freddo, al gelo. O Bambino mio Divino io ti vedo qui a tremar,
o Dio beato: ah, quanto ti costò l’avermi amato!
A Te che sei del mondo il Creatore, mancano panni e fuoco o mio
Signore. Caro eletto pargoletto, quanto questa povertà,
più m’innamora. Giacché ti fece amor, povero
ancora!
Tu lasci del tuo Padre il Divin seno, per venire a penar su questo
fieno. Dolce amore del mio cuore, dove amor ti trasportò.
O Gesù mio, perché tanto patir per amor mio?!
Ma se fu tuo volere il tuo patire, perché vuoi pianger
poi perché vagire? Sposo mio amato Dio, mio Gesù,
t’intendo sì. Ah mio Signore, Tu piangi non per duol,
ma per amore.
Tu piangi per vederti da me ingrato, dopo si grande amor, si poco
amato. O diletto del mio petto, se già un tempo fu così,
or te sol bramo. Caro non pianger più, ch’io t’amo,
io t’amo.
Tu dormi, o Gesù mio, ma intanto il cuore, non dorme no,
ma veglia a tutte l’ore. Deh mio bello e puro agnello. A
che pensi dimmi Tu? O amore immenso, “a morire per te”,
rispondi, io penso.
Dunque a morir per me tu pensi o Dio. E che altro, fuor di te,
amar poss’io? O Maria, speranza mia, se poc’amo il
tuo Gesù, non ti sdegnare. Amalo tu per me, s’io
no’l sò amare.
144. BENEDETTO SEI TU CHE VIENI
RIT. Benedetto sei Tu che vieni nel nome del Signore. Tu il Santo,
Tu il forte, Tu il Salvatore.
Figlio di Abramo promesso alla fede, figlio di Dio, da sempre
invocato, nel nostro cuore: benedetto sei Tu.
Stella di David che annunci il mattino, sole ad oriente che illumini
il mondo a pieno giorno: benedetto sei Tu. RIT.
Dio con noi fin dal tempo dei padri, Emmanuele, hai svelato ai
profeti, la Tua venuta: benedetto sei Tu.
Verbo che parli in parole di uomo, Dio che scendi sui nostri sentieri
, per incontrarci: benedetto sei Tu. RIT.
Fiore Divino sul tronco di Jesse, frutto di donna che inauguri
il tempo, della pienezza: benedetto sei Tu.
Acqua di fonte che sgorghi abbondante, Pane del cielo donato a
salvezza, lungo il cammino: benedetto sei Tu. RIT.
Strada di pace a chi cerca giustizia, Re che ci guidi con legge
d’amor, come un pastore: benedetto sei Tu.
Porta del Regno che s’apre ai bambini, volto di gioia che
accoglie con festa, l’uomo che viene: benedetto sei Tu.
RIT.
145. LA RADICE DI JESSE
RIT. Gloria cantiamo al Signore, gloria all’Altissimo Dio
che vive tra noi.
Dalle radici, cuore di Jesse, nato è un virgulto, figlio
di Dio.
Noi l’annunciamo al mondo: si chiama Gesù.(2v). RIT.
Dentro la notte, un popolo vede, una gran luce, chi mai sarà?
Cantano gli angeli in coro: è nato Gesù. (2v). RIT.
Nasce la gioia come nei campi, quando il raccolto, i frutti dà.
Ecco l’annuncio più eterno: è nato il Signor.
RIT.
146. I RE MAGI
Su nel cielo è mezzanotte, una stella è apparsa
già. I Re Magi stan vegliando, cosa mai succederà?
Dall’Oriente all’Occidente, si domandano: “chissà?
Forse è nato un Re, un Signore dai andiamolo a cercar”.
Ora svegliano i cammelli ed in sella sono già. Le bisacce
sono piene di tesori e di bontà. Quella stella su nel cielo
dove mai li porterà? Il cammino è nel deserto, mai
nessun li fermerà.
RIT. Vanno, vanno i Re Magi a cercare il nuovo Re. Troveranno
in una grotta veramente il Re dei re. (2v)
Ecco là Gerusalemme e la stella non c’è più.
Per le strade indifferente tanta gente se ne va. Ora fermano una
donna, ma nessuno niente sa. Forse il re saprà qualcosa:
alla reggia tutti andiam.
C’era un re molto cattivo che di tutto s’informò.
Invidioso di quel fatto tanto in giro li mandò. Poi di
notte a molte mamme i bambini ammazzò. Ma il bambino nella
grotta mai quel Re più non trovò. RIT.
I Re Magi, forse stanchi se ne vanno a riposar. Cercano nella
campagna una grotta han visto già. C’è di
nuovo quella stella, essi corrono fin là: quella luce del
Signore li ha portati fino a Lui.
S’inginocchiano tremanti danno un bacio a quel bambino.
La Madonna non capisce, S. Giuseppe meno ancora. Tutti i re del
mondo intero lì verranno da Gesù. Quel Bambino appena
nato tutto il mondo salverà. RIT.
147. UN GIORNO SANTO
RIT. Un giorno santo è spuntato per noi: alleluia! Accogliamo
la gioia, accogliamo la pace, accogliamo la luce che risplende
su noi.
Oggi Dio è venuto, il suo giorno è spuntato. Dalla
Vergine, Madre un Bambino ci è nato. Oggi Dio è
disceso dal mistero del cielo: ogni uomo del mondo non sarà
mai più solo. RIT.
Oggi Dio ha parlato, nel suo Figlio diletto: ha svelato il suo
amore e ci ha consolato. Oggi è nato il Signore e Gesù
è il suo Nome. Il suo regno di pace non avrà mai
più fine. RIT.
Oggi è apparsa la grazia, la bontà del Signor. La
sua luce si effonde sulla terra che attende. Oggi abbiamo veduto
la salvezza di Dio. Con la fede nel cuore ritorniamo a sperare.
RIT.
148. EMMANUEL
RIT. Emmanuel (3v): è Dio con noi, è Dio con noi.
Il Dio lontano si è fatto vicino, ha preso un volto come
noi. Lui pensa da uomo, lavora da uomo e ama da uomo: è
uno di noi. RIT.
E’ nato un bambino, è nato il Signore, è nato
il nostro Redentore. La terra è in festa, un uomo crede,
la Chiesa canta. alleluia. RIT.
Abbiamo toccato il Verbo di vita, abbiamo parlato insieme a Lui.
Ha dato la vita per l’uomo che crede, per tutta la nostra
umanità. RIT.
149. FESTA GRANDE
RIT. E’ festa grande oggi in quasi tutto il mondo, perché
è nato per noi il Salvatore, è festa in cielo festa
sulla terra, il Signore è qui tra noi.
Questa è una storia di tanti anni fa. Sembrava fosse solamente
un sogno: è nato in una grotta buia ed era avvolto in fasce,
in una mangiatoia. RIT.
Ad adorarlo son venuti in tanti, pastori con il gregge e mendicanti.
Sono arrivati da lontano anche ricchi e sovrani a portare doni.
RIT.
La guida per noi tutti è quella stella che notte di natale
lì brillava. E’ come se nel nostro cuore qualcuno
ci parlava, da lui ci guidava. RIT.
150. ALLESTITIVI CARI AMICI
Allestitivi cari amici chi su iorna di natali, oh chi festi, oh
chi triunfali, lu gloria Patri.
A lu celu gran festa si faci, a la chiesa cantavanu ancora, all’altaru
c’è chi si adora di rosi e fiori.
E’ venutu lu redentori, porta beni e porta vita, e li grazi
chi a nui ci ambita all’unioni.
Porta beni pe li boni, pe li mali lu so aiutu. Tutti quelli che
l’hannu perdutu l’hannu a trovari.
A trovari na bona via a lu celu chi non c’è via,
c’è lu sigillu.
Non guardati chi è piccirillu, ch’esti grandi e onnipotenti,
ch’esti tantu rispettusellu tra quella paglia.
E’ coprito cu na tovaglia, è coprito cu veru amore
e so mamma cu tanti splendori stringi nel petto.
O Divino mio pargoletto tutti l’angeli vannu a calari, a
Maria la cumbitaru a la capanna.
Chinna notti chioviva manna, era notti desiderata. L’erbicenna
non era criata, spandiva meli.
Risplendenti chi siti a lu celu, rislplendenti chi siti a la grutta,
risplendenti per l’aria tutta la magistrata.
E lu boi cu l’asinellu chi durava lu bambinellu. S. Giuseppi
ch’è vecchiarellu, ch’è veneratu.
Si ricogninu li pastori attornu, attornu di la capanna, e Maria
ch’è vera mamma di lu missia.