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181. IX°: III° CADUTA
Gesù cadi la terza volta, questa via non finisce
mai. La distanza non è più molta, manca poco e Tu
arriverai.
Gesù cadi la terza volta, ancora, il tuo viso è
di nuovo giù. E la croce non ti è più tolta,
ora il Cireneo non lo vedi più.
Alzati ancora, questa volta sei davvero solo. Alzati ancora, l’ultimo
sforzo per donare la vita, la tua vita per me.
182. X°: GESU’ SPOGLIATO DELLE
VESTI
Gesù spogliato delle vesti, non sembra essere Lui il Messia.
Però era scritto, sarebbe apparso come un “verme
della terra”, Lui il Re. Gesù spogliato delle vesti
e il mondo non lo guarda più. La sua vergogna avvera le
scritture: l’Uomo dei dolori è Lui.
Ma la Tua nudità ti fa più Dio che mai. Ma la Tua
nudità ti fa più Re che mai. Per questo amore immenso
che solo un Dio può dare, per tutti noi che Tu da sempre
amavi.
183. XI°: GESU’ INCHIODATO IN
CROCE
Gesù inchiodato in croce, le mani si aprono ai chiodi,
dolore che ora s’innalza sopra il Golgota. Gesù inchiodato
in croce, sta lì innalzato sul legno, la gente lo guarda
sospeso tra cielo e terra.
E’ svanita ogni cosa, ma dov’è la Tua Chiesa
? Stai lì abbandonato. I discepoli via dalla Tua agonia,
stai lì abbandonato. Il Tuo solo sostegno era il Padre
Tuo e, ora pure da Lui, Tu ti senti abbandonato.
184. XII°: GESU’ MUORE SULLA CROCE
Gesù muore sulla Croce (2v), come uno dei tanti, come un
uomo, perché l’uomo proverà la morte prima
o poi, la sua morte prima o poi. E Lui sarà vicino (2v).
Padre, nelle Tue mani, Padre rendo il mio Spirito. Se il peccato
è morte, questa morte adesso l’ha pagata Lui con
infinito amore. E’ infinito questo amore, per esserci vicino
(2v).
Tutto è pagato, tutto è compiuto.
185. XIII°: GESU’ DEPOSTO DALLA
CROCE
Gesù, deposto dalla Croce, tra le braccia della Madre desolata.
Tra le braccia della Donna che sa tutto di Lui, che stringe un
Dio morto per amore.
Gesù deposto dalla croce, il Suo Corpo torturato e senza
vita. Nel silenzio senza tempo, l’estrema pietà,
per un Dio morto per amore.
Ma che speranza in te Maria di resurrezione, quando stringi il
tuo Bambino troppo bianco al tuo seno.
Ma che fede hai tu Maria di
resurrezione, proprio adesso che la morte la vedi qui sopra il
tuo grembo. Insegnaci a sperare, insegnaci a credere.
186. XIV°: GESU’ NEL SEPOLCRO
Gesù adesso è nel sepolcro, nascosto nella terra,
Lui Gesù, adesso è nel sepolcro. Aromi, unguenti
e poi la pietra sulla tomba, e tutto finirà. Poi la pietra
sulla tomba e tutto finirà. Poi la pietra sulla tomba e
solo il pianto rimarrà.
Ma, ma Gesù, nel terzo giorno sorgerà e vita nuova
Lui per primo avrà. Gesù risorgerà. Ma adesso,
Gesù adesso...
Gesù risorgerà. (3v.)
187. ECCO L’UOMO
Nella memoria di questa passione, noi ti chiediamo perdono, Signore,
per ogni volta che abbiamo lasciato il tuo fratello soffrire da
solo.
RIT. Noi ti preghiamo, Uomo della croce, Figlio e fratello noi
speriamo in te (2v).
Nella memoria di questa tua morte noi ti chiediamo coraggio, Signore,
per ogni volta che il dono d’amore ci chiederà di
soffrire da soli. RIT.
Nella memoria dell’ultima cena, noi spezzeremo di nuovo
il tuo pane, ed ogni volta il tuo Corpo donato sarà la
nostra speranza di vita. RIT.
188. CROCIFISSO MIO SIGNORE
Crocifisso mio Signore, presto Tu risorgerai. Non più croce,
non più pena: gloria in cielo troverai.
RIT. Ah, ah, ah qual provo tormento e dolor. Al pensar che vi
offesi o Signor. (2v.)
Tu sei mite, sei innocente, e l’amico ti tradì. Tu
sei dolce, sei benigno, e il malvagio ti colpì. RIT.
Quella Croce che Tu porti, tutto il mondo porta a Te. Quella pena
che Tu soffri, tutto il mondo unisce a Te. RIT.
Dal tuo fianco aperto in croce, la tua chiesa nascerà,
dalla fonte sempre viva, la tua grazia sgorgherà. RIT.
189. PIETA’ DI ME O DIO
RIT. Purificami o Signore, sarò più bianco della
neve.
Pietà di me o Dio nel Tuo amore. Nel Tuo affetto cancella
il mio peccato, e lavami da ogni mia colpa, purificami da ogni
mio errore. RIT.
Il mio peccato io lo riconosco, il mio errore mi è sempre
dinanzi. Contro Te, contro Te solo ho peccato, quello che è
male ai Tuoi occhi io l’ho fatto. RIT.
Così sei giusto nel Tuo parlare e limpido nel Tuo giudicare.
Ecco malvagio io sono nato, peccatore mi ha concepito mia madre.
RIT.
Ecco ti piace verità nell’intimo e nel profondo mi
insegni sapienza. Se mi purifichi con issopo son limpido, se mi
lavi sono più bianco della neve. RIT.
Fammi udire gioia e allegria, esulteranno le ossa che hai fiaccato.
Dai miei errori nascondi il Tuo volto, e cancella tutte le mie
colpe. RIT.
Crea in me o Dio un cuore puro, rinnova in me uno spirito fermo.
Non cacciarmi lontano dal Tuo volto, non mi togliere il Tuo Spirito
di Santità. RIT.
Ritorni a me la Tua gioia di salvezza, sorreggi in me uno spirito
risoluto. Insegnerò ai peccatori le Tue vie e gli erranti
ritorneranno a Te. RIT.
Liberami dal sangue, o Dio mia salvezza, e la mia lingua griderà
la Tua giustizia. Signore, aprirai le mie labbra, la mia bocca
annuncerà la Tua lode. RIT.
Le vittime non ti sono gradite, se ti offro olocausto, non lo
vuoi. La mia vittima è il mio spirito affranto, non disprezzi
un cuore affranto e fiaccato. RIT.
Sia gloria al Padre onnipotente, al Figlio, Gesù Cristo
Signore, allo Spirito Santo, Amor, nei secoli dei secoli. Amen.
RIT.
190. GIA’ CONDANNATO IL FIGLIO
Già condannato il Figlio dalle ribalte squadre, chiede
l’afflitta Madre: “ il Figlio mio dov’è?”
(2v).
Scorge per ogni via, incontra l’empia gente, e chiede ancor
piangendo: “il Figlio mio dov’è?” (2v).
Interroga le mesti figliuole di Sion: “ditemi o buone donne
il Figlio mio dov’è?” (2v).
Sale l’infame monte, con frettolosi passi e chiede ancora
ai sassi: “il Figlio mio dov’è?” (2v).
O Madre bella e casta, o Vergine pudica, permetti ch’io
ti dica: “il Figlio Tuo morì.” (2v).
Quel capo già chinato, quelle annerite gote, dicono a chiare
note: “il Figlio Tuo morì.” (2v).
Guarda la mesta Croce, che a Te rivolta dice: “oh Mesta
Genitrice, il Figlio Tuo morì.” (2v).
Le tombe, i sassi, i monti, la terra, il mar, le sfere, tutto
ti fa sapere: “il Figlio Tuo morì.” (2v).
Ma chi crudel commise tanto esecrando eccesso. “oh dolce
Madre, io stesso uccisi il Tuo Gesù.”(2v).
Per riparare o Vergine, il mio delitto intanto. “deh prestami
quel pianto che versasti un dì.”(2v).
Placato dunque io t’offro, Eterno Divin Padre: “ il
pianto della Madre, il sangue di Gesù.” (2v.)