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Giocare di Ruolo
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Aster 13-12-2011 01:04 | Allora, stavo girovagando per la rete, finendo, quasi per caso, sul sito che è forse la più grande vetrina di GDR-Online come il nostro e proprio su questo sito mi sono imbattuto in una discussione che,lontanamente, trattava un tema che mi ha colpito abbastanza e cioè:” Giocare d Ruolo,cosa è cambiato e perché lo ha fatto”, più o meno il succo della questione era questo. Facendo un rapido esame di coscienza mi sono effettivamente reso conto che molto è cambiato da quando mi iscrissi qui nel lontano 2006, quando ancora non sapevo mettere due parole insieme e formare una frase di senso compiuto. Mi ricordo che mi fiondai in chat, senza nemmeno aver letto una riga di ambientazione, cosa che tra l’altro non faccio tutt’ora, visto che preferisco di gran lunga scoprirla passo passo, e cercai qualcuno che potesse insegnarmi la magia, non sapevo manco cosa fosse la magia in un gdr Play by Chat. Invece ora eccomi qui che uso paroloni come Play by Chat, gdr online, Polivalente, la metà di queste parole nemmeno so cosa vogliono dire, tra l’altro. Comunque, non voglio divagare, quello che voglio chiedere/esprimere questa sera è un concetto semplice, vorrei far ricordare all’utenza che cosa è un gioco di ruolo, un Gioco di ruolo, cioè qualcosa di imprevedibile e in continuo mutamento, soggiogato ai soli limiti della fantasia, perché altrimenti si potrebbe benissimo chiamare: Lo Faccio per Forza di Ruolo. Ora, cosa per voi è cambiato durante questi anni in cui giocate? cosa vi spinge ancora a giocare e cosa vorreste invece che tornasse come prima/cambiasse? Per quanto mi riguarda posso dire che in questi anni è cambiato il modo in cui si gioca, mi spiego meglio: una volta mi capitava spesso di entrare in una chat vuota, iniziare a giocare e vedere le persone che arrivavano, nessuno sapeva che si volesse fare in quella chat, semplicemente si entrava e si giocava, evolvendo lentamente la storia. Oggi invece mi sembra che quasi tutto sia “ preconfezionato”, ci si mette d’accordo sul posto, con i pg prestabiliti e, a momenti ( e non escludo che succeda) anche la fine della giocata. Ecco, questo è anche ciò che desidero cambi, mi piacerebbe che torni la Spontaneità del gioco, l’entrare in chat senza nemmeno sapere il perché e Giocare vedendo poi come si evolve la storia. Ovviamente questo è un mio punto di vista e mi piacerebbe che tutti metteste il vostro. Voglio Essere chiaro, questo NON è un post su “ Quanto è Brutta la nuova isola”, “Quanto è cambiata l’Isola”, “Cosa vorrei cambiasse all’Isola”. Questo post non centra nulla con l’isola, è una riflessione sul gioco di ruolo in GENERALE e ci terrei rimanesse tale. Grazie. |
Cipo 13-12-2011 02:13 | L'Isola è stata, è e certamente rimarrà l'unico gdr per me. Nel senso che da qui sono partito tanti anni fa senza nemmeno sapere cosa fosse un gdr, ma semplicemente ascoltando i consigli di un amico riguardo un semplice gioco in internet (che poteva essere anche pacman). Poi ci ho preso la mano invece. Secondo me gioco di ruolo è essere una parte di un tutto. Cioè essere un elemento di una comunità, una comunità che ha una passione, che vuole divertirsi e dà sfogo alla propria fantasia. E' tardi e non so se è questo il punto della questione, molto più probabilmente sto scrivendo parole in libertà in preda al sonnambulismo. E tra l'altro essendo questa la mia unica realtà di gdr non potrei darti un giudizio oggettivo sul gioco in generale che non abbia dei riferimenti con questa land. Quindi niente, sarei ripetitivo di cose già dette pur condividendo a pieno il tuo discorso sul valore sacro della spontaneità (e che sfizio c'è se no?!). Una volta sul gdr e lo spirito di gioco ci facevamo delle lezioni di alto livello... eheheh belle cose. Ci starebbe una ripassata. ;) |
Eyres 13-12-2011 20:42 | Il gdr.. questo è un argomento che, voi non ci crederete, ma mi ha fatto prendere 14/15 in prima prova! Ovviamente era una simulazione ( -_-'' purtroppo). Cos'è cambiato.. Io direi TUTTO. Ho iniziato a giocare ai GDR che ero molto piccola, l'isola non è stato il mio primo GDR ma devo dire che è qui che mi sono fatta l'esperienza più grande e ho coltivato una passione con i suoi alti e bassi. IO personalmente nel GDR ho trovato (e trovo di tanto in tanto) sempre un grande fascino. L'ho sempre visto come un grando libro, un libro scritto a più mani, un pò come quando suoni il piano in coppia, tutti noi siamo qui per scrivere un pezzettino giorno dopo giorno da aggiungere nel nostro libro. Un libro infinito ed emozionante che ci cattura e ci fa emozionare ogni giorno ad ogni ora. Ricordo giocate interminabili ( vi parlo anche di intere giornate con poche pause in mezzo comprese le 2/3 del mattino) ricordo perle di saggezza che non ti servivano solo nel gioco ma anche nella vita. Definire il GDR quindi come un semplice gioco di ruolo mi pare troppo banale e chi lo giudica senza averlo provato è una persona assai superficiale che come uniche parole nel dizionario ha " Cmq t nn 6 normale.. t 6 1 ^| X v|( intese come freccine) 1 Nerd ". Cosa è cambiato Nei giocatori... Il metodo di scrittura in primis. Ora si tende a descrivere il meno possibile, sia l'ambiente che ti circonda sia il personaggio in se. Le azioni sono brevi, ogni tanto fin troppo, e il parlato del pg sta diventando talmente tanto diretto da trasformarsi quasi in una CHAT fatta di botta e risposta come: " E: ehi ciao B: ciao E come stai? ecc". Non c'è più quella fantasia e quella voglia di interpretare un pg pazzo, un pg particolare brutto se mai. C'è sempre il figo della situazione, l'orlando Bloom del momento per il semplice fatto che è molto più semplice e che le donzelle collegate mi vengono tutte dietro perchè ho la foto figa. Sono cambiati i valori e le aspettative, è cambiata la generazione e i videogiochi dove le immagini si muovono sono molto più diretti e semplici rispetto a un GDR by Chat dove ti devi sforzare per cercare quella parola giusta per far intendere quel concetto o semplicemente devi sforzare la tua mente per cercare di immaginarti un mondo che con gli occhi non lo vedi ma che dentro di te sai già come è fatto... Queste sono le cose principali che secondo me sono cambiate.. purtroppo... |
Rakshasa 16-12-2011 21:10 | Non per contraddirti Eyres (ciao bambini! sì sono viva e ogni tanto rispondo :) ) ma quel tipo di gioco che dici tu... E' stata la prima forma di gioco play by chat. Eh sì: nel primo gdr giocavano così (con faccine annesse però). Il metodo di fare azioni ha passato varie fasi, la fase delle azioni lunghe, delle azioni breve, delle essenziali... non credo tu lo ricordi, ma il Big Boss dei Luttuosi giocava così. Poco descrittivo e con lui credo anche quasi tutti gli altri; ognuno ha la sua dimensione in merito. Io preferisco descrivere di più, lo trovo più soggettivo, eppure pensa: gioco molto ai videogiochi. Sono paragoni troppo semplistici da fare ;) Anche sulla fantasia o voglia di giocare personaggi particolari: forse è vero. Ma semplicemente perché il gioco in generale si è appiattito a favore della coerenza. O cosiddetta tale: questo non si fa, quello non si fa, quello non va bene e la gente ha iniziato a stufarsi di essere ripresa - anche da quelle lezioni piuttosto poco oggettive che citi tu Cipo - ma nessuno di noi aveva pg brutti. Sgradevoli certo, con le lingue biforcute, con le cicatrici in faccia e il cilicio nella gamba, ma non mi risulta ci fossero dei mostri. E per un semplice motivo: bisogna giocarsi ciò che ci si sente davvero. E' inutile fare pg particolari in cui non riusciamo a immedesimarci: va a noia presto, si smette di giocare. Perché dovremmo rendere il mondo che creiamo noi stessi tanto brutto e ingiusto come quello reale? E' cambiato il modo di intendere il fantasy: agli inizi si buttavano in chat goblin, grotte delle meraviglie, tesori nascosti. Si è arrivati pian piano al low fantasy, fino a inghiottirlo lasciando parole vuote a simularlo (non parlo di questo gdr in particolare, del resto è un esame generale di tutto il mondo che ci gravita attorno). Non c'è più sense of wonder e molti, che non l'hanno mai conosciuto, non sanno nemmeno di doverne sentire la mancanza. |
Cipo 18-12-2011 11:21 | Abbraccio ad entrambe le fanciulle, che sono arrivate a conclusioni che appoggio. Vorrei aggiungere solo che quella lezione a cui facevo riferimento, pur essendo certamente poco oggettiva (anche se quasi tutto è poco oggettivo, oggi!), non credo abbia causato danni. La si faceva in tutte le gilde e anche alla scuola della conoscenza ed erano nozioni che si trovano anche in guida (no pensieri, metodo scrittura, no inglesismi...) e che, questo è vero, facevano perno sul buon senso e coerenza. Entrambi sono valori a cui si è sempre tenuto molto e io dico giustamente. Quando parlo di coerenza non intendo che il pg deve essere coerente al 100%, dato che poi siamo tutti un po' incoerenti per natura, non ci riusciremmo nemmeno a giocarcela , è normale! Intendo che bisogna utilizzare coerenza e buon senso nel relazionarsi con altri pg, che significa rispettare il gioco altrui, agevolarlo e "subirlo" anche...dipende dalle cose. Quindi azionare -coerentemente- significa tener conto di ciò che il pg può effettivamente fare, vedere, sentire, toccare, colpire nella situazione in cui si trova ed in relazione agli altri pg che gli stanno intorno. Io l'ho sempre vista così, assolutamente non una costrizione di libertà per il pg, ma un principio fondamentale per la libertà del gioco stesso! Coerenza con la realtà on del pg insomma. Per questo dico che senza buon senso e coerenza il gdr non esisterebbe, a mio modo di vedere e non credo sia questo ad essere cambiato fortunatamente. Magari sono le nostre visioni da utenti, quelle si molto soggettive(!), ad essere diverse, magari abbiamo semplicemente due interpretazioni disuguali di quello che era il valore della coerenza all'interno di una land. Detto questo abbozzo un altro mezzo pensiero che mi è venuto in mente e che magari spalleggia in parte quello di Eyres e cioè che effettivamente le generazioni sono cambiate, da quando giocavo io ad esempio. E con questo voglio dire che son cambiate le persone, i giocatori. Quelli vecchi son cresciuti, hanno lasciato questo mondo, hanno cambiato passioni, hanno nuovi impegni, magari hanno nuove idee perchè hanno perso qualche stimolo; quelli nuovi invece vengono da una generazione diversa a cui piace qualcosa di diverso boh, non saprei come spiegarlo. Il nocciolo è che sono sempre e comunque gli utenti a fare delle scelte e a mutare lo stato delle cose, non è il gioco che cambia o si evolve da solo, o meglio lo fa, ma fino ad un certo punto: sono i giocatori che fanno il gioco. |
Lucius 19-12-2011 09:14 | concordo con Cipollino, da che mondo è mondo è chi gioca nelle chat che stabilisce lo "standard" qualitativo. Attenzione però, non dico che il divertimento dipenda da questo, ovvero non dico che più vi siano player esperti e fantasiosi, più ci si diverte. C'è chi si diverte giocando una chiacchierata in piazza senza troppo "sense of Wonder", e quello è anche giocare di ruolo. Anche nelle epoche di grandi battaglie, fantasiose quest eccetera, c'era chi si divertiva di più giocandosi un taverniere, semplice semplice. Per il resto, l'isola che mi ha visto fare una grossa mole di giocate è diversa da questa. Parlo di isola perchè altri gdr mica ne ho fatti. Numericamente si era molti di più, (il clan al suo apice contava quasi trenta elementi!!!) Quindi era più facile trovare idee, spunti. E c'era, per i Fati anche più motivazione. L'equazione è semplice: Più player che colgono e rimandano spunti---->fati più attivi e ispirati. La diminuzione del numero dei giocatori porta ad un'altro punto importante del diversificarsi del giocare di ruolo. Quando giocavo io le prime volte, c'eran la media di 4 chat attive al giorno, fu facile per me imparare rapidamente le regole essenziali e poi fu facile sviluppare il mio Pg anche grazie agli insegnamenti di chi ne sapeva più di me. Quando tirai su la gilda ebbi modo di guardarne altre 4, 3 funzionali e una no, e mi fu molto d'aiuto osservare gli altri per tracciare un percorso On e Off di costituzione di un gruppo. Ora, per via di un minor numero di presenza, un "niubbo! ci mette di più ad ambientarsi, non dico alla land, intendo proprio al Gdr, figuriamoci ad apprendere e poi (ancora più importante) trasmettere un certa qualità nel gioco. Entra in un posto e non vede molte chat attive, non sente stimoli ad apprendere a giocare velocemente ecc ecc. Per questi motivi credo il che il livello qualitativo del giocare di ruolo sia proporzionale al variare del numero dei giocatori. Ripeto che però non è la qualità a determinare il divetimento, e dovere dei master e dei fati è quello di variare l'offerta, il più possibile. |
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