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Barval

Terre Esterne Cittadino libero Nessuno

21-02-2007 23:00
Bene, bene, sta volta non è cazzeggio o roba simile, ma è una cosa seria.

Stamani in classe abbiam parlato di bulimia e anoressia.

Le solite cose dette e ridette, non c'è che dire, ma l'articolo che la prof ci ha portato mi ha aperto un mondo completamente nuovo, quello del PRO ANA.

Molti non sapranno nemmeno cos'è, io per prima ne ero all'oscuro. Si tratta infatti di una movimento a favore dell'anoressia.

Questi due disturbi alimentari prendono due nomi diversi: ''ana'' per l'anoressia e ''mia'' per la bulimia.

Ma non si limitano a dare due nomi più ''amichevoli'', le considerano loro amiche, personificandole.

Purtroppo molti blog di ragazze con seri problemi sono stati resi pubblici su internet, dove queste persone danno consigli su come vomitare, come farsi passare l'appetito etc...

Uno di questi è ad esempio: http://dentroimieisilenzi.blogspot.com/2005/10/decalogo-pro-ana.html

Vi riporto un pezzo, per farvi capire meglio:

Lettera di ''mia'': Ciao, come stai?? Ho pensato di prenderti qualche minuto per presentarmi. Qualcuno mi conosce come "Bulimia Nervosa", ma visto che saremo presto intime, potrai semplicemente chiamarmi Mia. Questo è il nome con cui le mie migliori amiche mi chiamano. Le mie amiche leali. Col tempo, anche tu diventerai una mia amica leale. A volte potrai sentirti schiavizzata, ma poi penserai a tutto quello che faccio per te, e ti ricorderai che sono la tua unica vera amica. Sai come sembrano avere la vita facile tutte quelle ragazze che ti circondano, le odio! E odio il tuo sentirti inferiore, quindi da ora in avanti ti incoraggerò, e t'ispirerò per realizzare concretamente ciò che mai avresti immaginato. Darai la prova che tutte le schifose opinioni altrui sono sbagliate. Inoltre, non posso sprecare la mia vita con qualcuno che non sia degno... quindi mi dovrai dimostrare di esserlo. Proverò a espormi con te il più possibile, ma nessun altro dovrà saperlo. Soltanto tu saprai che sono intorno a te.

Addirittura si possono trovare i dieci comandamenti del decalogo pro ana:

1) Se non sei magra, non sei attraente;
2) Essere magri è più importante che essere sani;
3) Compra dei vestiti, tagliati i capelli, prendi dei lassativi, muori di fame, fai di tutto per sembrare più magra;
4) Non puoi mangiare senza sentirti colpevole;
5) Non puoi mangiare cibo ingrassante senza punirti dopo;
6) Devi contare le calorie e ridurne l' assunzione di conseguenza;
7) Quello che dice la bilancia è la cosa più importante;
8) Perdere peso è bene, guadagnare peso è male;
9) Non sarai mai troppo magra;
10) Essere magri e non mangiare sono simbolo di vera forza di volontà e autocontrollo.

A proposito del 5° comandamento c'è inoltre da sottolineare che ,molte ragazze per punirsi di aver mangiato si ''flagellano'', vengono infatti chiamate flagellanti, e alcune di loro si fotografano i punti in questione e li sfoggiano nel proprio blog, vantandosene.

A voi la parola.

 
Barval

Terre Esterne Cittadino libero Nessuno

23-02-2007 13:25
Bene, son contenta che vi sia stato un tale interessamento^^

Ora però non aduletemi troppo, sennò arrossisco *_*

Tornando a cose serie, Tahla, purtroppo le famiglie non sempre si accorgono dei problemi al suo interno, anzi, speso e volentieri, come scrive, o li minimizzano o li rifiutano.

Ognuno ha il suo modo di reagire, e non può esere contestato, in quanto non tutti siamo uguali, e se facciamo qualcosa è semplicemente frutto di una complessa elaborazione psicologica che varia da persona a persona.

Non c'è da tralasciare poi che come esiste la guida per vomitare senza dare nell'occhio o come non mangiare ad una festa, c'è pure quella per non far insospettire i genitori, ed è notevolmente argomentata, in ogni singolo punto.

Tolta di mezzo la questione genitori e parenti vorrei esprimere il mio punto di vista sul post di Francesca, che ha suscitato un certo scalpore.

Si può dire che funzioni così, se prendiamo ad esempio lo gnu che se indebolito dalla malattia non riesce a scampare al leone e viene inevitabilmente divorato. Non vedremo mai un altro gnu correre a salvarlo.

Solo una piccola differenza, nel caso un certo fantomatico Darwin avesse avuto ragione, noi non siamo più animali già da un pezzo. Lo siamo stati, certo, se una scimmia con la broncopolmonite cadeva dall'albero e si troncava la spina dorsale non faceva la differenza per nessuno.

Però non penso sia la cosa migliore buttare anni e anni di evoluzione nel cesso. Piano piano abbiam cominciato a camminare su due zampe, abbiamo inparato ad afferrare gli oggetti e ad accendere il fuoco. Deh, abbiam fatto progressi!

E così è stato anche in campo scientifico, nuove tecniche sono state introdotte, scoperte che ci hanno reso la vita più agiata e molte malattie sono state debellate.

Ora, l'anoressia, bulimia o quel che sia, può nascere da varie cause: un disagio col proprio corpo, problemi familiari, ideali distorti di bellezza, etc...

Sono molici, ma ciò che da semplici fissazioni passeggere le fa diventare malattia non sono le cause, ma un problema psicologico, che nasce da cose ben più sentite e gravi della semplice voglia di somigliare ad una modella.

Chi ha certi tipi di problemi, credimi, non credo che se li sia andati a cercare, ne tantomeno che se li sia procurati volontariamente.

Condivido l'idea che ci sia poco da fare in quei casi, se la richiesta di aiuto non parte da loro, ma non per questo bisogna abbandonare una persona a se stessa. Non si può essere tanto ipocriti da pensare di poter salvare qualcuno da quelle condizioni, perciò hanno inventato delle figure, più o meno professionali, chiamati psicologi.

Essi svolgono un lavoro sulla persona, prima di tutto facendoli compiere il passo più grande, cioè quello di accettare il problema, sucessivamente cercano di dare loro gli strumenti per poterne uscire.

Badate bene ho parlato di strumenti, in quanto nessuno può aiutare o avere la pretesa di farlo una persona con dei problemie nostre, a volte deleteree. Infatti, anche nel caso in cui, miracolosamente si riesca a risolverle il problema, una volta che si troveranno di nuovo faccia a faccia con esso non avranno gli strumenti atti a risolverlo, ed avranno una ricaduta.

Si, si può provare a salvarli con l'affetto, ma spesso non è sufficiente, per quanto male possa fare prendere coscienza di ciò.

C'è un altro fattore che risalta inoltre, la voglia di vivere. Penso che tutti abbiano l'istinto di sopravvivenza, o non saremmo arrivati dove siamo ora. Ma anche questo può essere intaccato non dalla propria volontà, ma da problemi ben più grossi. Nessuno nasce con il desiderio si ficcarsi un coltello nello stomaco e farla finita.

Che poi siamo tanto bravi a distruggere il mondo che ci circonda quanto noi stessi è la pura verità, ma non credo che si possa paragonare il buco nell'ozono alla bulimia, i protagonisti son diversi e la storia non avrebbe un filo logico.

Tutti inquiniamo e siamo consapevoli di farlo, non è che si inquina solo dal momento in cui diventiamo schiozzofrenici o bipolari, è la pura volontà che ci spinge a farlo, o la pigrizia.

E sicuramente se ragioniamo in maniera così meccanicistica "il più forte sopravvive e il più debole soccombe" si può solo accettare la realtà così com'è, senza nemmeno avere la pretesa di cambiarla. E allora la voglia di vivere dov'è? Se ti ammali di depressione devi finire i tuoi giorni pensando che in fondo è così e non puoi meritarti niente di meglio? Sei impotente.

Beh, scusate, ma se così fosse, il mio istinto di sopravvivenza comincia a farsi debole... Chi vorrebbe vivere in un mondo del genere.. Per favore...

 
Dagda

Terre Esterne Cittadino libero Nessuno

23-02-2007 14:42
Vorrei tornare al problema dei genitori.

Avevo in classe una ragazza all'ultimo anno delle superiori che arrivò ad un passo dall'anoressia.In una settimana passata in gita scolastica in Grecia mangiò una mela.

Lì il problema era, fra gli altri, anche il confronto con la sorella minore,indubbiamente più carina e magra di lei (per quanto non rientrasse nel mio genere di ragazza).

I professori in base a cose dicevano loro le amiche della ragazza se ne accorsero alla fine della seconda liceo (il penultimo anno parlando di un classico) e ne parlarono ai genitori,entrambi MEDICI, che minimizzarono e dissero che non era vero niente,e che noi dovevamo fare come se nulla fosse.
A maggio dell'ultimo anno la ragazza tentò il suicidio dopo esser scomparsa da casa (fortunatamente si salvo grazie soltanto a sè stessa.Ebbe infatti la forza ci chiamare soccorsi) ed i genitori dettero la colpa a noi che non le eravamo stati vicini in un momento così critico(ricordate cosa avevano detto non più di sei mesi prima).
Al che la prof di italiano (l'unico prof che mi abbia insegnato qualcosa non solo di italiano ma anche del mondo) si incavolò e disse che eravamo stati gli unici ad averci capito qualcosa (avevamo infatti purtroppo pronosticato che non ce la vrebbe fatta ad arrivare alla maturità in quelle condizioni).

Adesso lei sta bene e per quanto ne so,da quando a superato il tentato suicidio è riuscita a ricominciare a mangiare regolarmente.


Racconto questa storia un po' lunga per rispondere alla domanda:" dove sono i genitori?".
I genitori eran entrambi a lavorare in ospedale,la sorella minore era sempre fuori con le amiche e i nonni stavano al piano di sopra e lei faceva ciò che voleva.

Una postilla: non solo le bambine quindi sono a rischio ma anche ragazze più grandi ( lei aveva tra 17 e 19 anni)

 
Caspar

Terre Esterne Cittadino libero Nessuno

23-02-2007 15:17
Purtroppo non ho letto tutto, era impossibile e darò un punto di vista che magari non toccherà tutti i punti trattati.

Uno di voi, ho intraletto, dà la colpa ai media: mi sento in toto di appoggiare questa tesi. La nostra società non è più governata da una coscienza propria, dove ognuno fa quello che fa non perchè sente di farlo ma lo fa perchè gli è stato imposto da altri.

Il mondo della moda e dello spettacolo è uno di questi, fin quando in tv si vedranno ragazze super magre che fanno improbabili balletti o goffe camminate che vengono chiamate sfilate, tutte le ragazzine prenderanno queste come esempio.

Un tabloid inglese ha lanciato tral'altro l'allarme che a furia di mandare in onda Hilton e Spears vedremo crescere una generazione di baby-prostitute.

Il media è uno strumento forte che è capace di manipolare l'opinione pubblica, figuratevi sulla mente di un'adolescente che fatica ancora a prendere concezione di quello che la circonda.

I movimenti come quello segnalato da Barval non sono nuovi e sono simili a tanti altri, razzisti, classisti e così via, quindi ha ragione il Mari a dire che non ci possiamo neppure più stupire dell'esistenza di queste cose.

Non concordo nemmeno sulla selezione naturale, è chiaro che una mente debole è più facile che si avvicini ai pensieri che noi reputiamo sbagliati perchè autolesionistici (su questo si dovrebbe aprire un 3d a parte per capire cosa è giusto e cosa no). Tutte le persone sono vulnerabili e lo sono sopratutto in determinati periodi della loro vita, come detto su durante l'adolescenza, ma anche alla morte di un caro o alla separazione dei genitori, le cause sono molteplici.

C'è chi nei momenti di sconforto si rialza da solo, c'è chi si rialza grazie all'aiuto delle persone care (e qui anche se sei debole vieni aiutato come vieni aiutato dai medici in altre situazioni) e chi invece pensa di rialzarsi avvicinandosi ad altre cose (droghe, alcool, rifiuto del cibo, esagerazione col cibo).

Per farla breve: bisogna prendere coscienza che bisogna agire per conto nostro, fare le cose solo perchè si ha piacere di farle ed aiutare chi, sfortunatamente, non ha una grossa volontà.

 
Sophya

Terre Esterne Cittadino libero Nessuno

23-02-2007 16:24
Allora, ho atteso un pochino prima di rispondere al post... e mi aggrego con i dovuti complimenti per aver tirato fuori un argomento di tale importanza e delicatezza.

La Selezione naturale prevede il superamento di difficoltà di tipo ambientali da parte di quegli individui che possiedono geni più adatti a superare tali difficoltà. (semplificando la definizione)

Non credo che l'esser anoressici, seppur abbia chiari risvolti a livello fisico e quindi ovviamente porti il soggetto in questione ad esser fisicamente debole, sia un valido motivo per etichettare tale persona come "uno di quelli che non ce la fa".

Sicuramente come dice Rak, l'affetto è importante ed è essenziale che chi soffre di questo disturbo riconosca in tutto ciò una vera e propria malattia e abbia voglia e forza per superarla. Ma forse, anche i CIARLATANI di cui si parlava prima hanno il loro rilevante ruolo.

Coloro che soffrono di questi disturbi sono persone emotivamente molto deboli questo è sicuro, persone per il 95% di sesso femminile e di età, come ripeteva Euphemia, molto bassa. Ed è agghiacciante, terrificante, che si trovino in rete siti che incitano, e glorificano quasi questi assurdi modelli.

E' una vera e propria malattia, che segna per tutta la vita ve l'assicuro, conosco gente che ci è passata e non è semplice uscire da questo tunnel, anzi direi difficilmente se ne esce completamente illesi, fisicamente e psicologicamente parlando.

Peso e bilance influenzano fortemente l'autostima. E' una droga, una roba orribile. E quello che ha riportato Barval nel post rende tutto più agghiacciante. C'è evidentemente gente che "gioca" con questo problema, creandone, come qualcun altro diceva, una religione, risolvibile certo... ma secondo il mio parere non del tutto.


La colpa è della società. Dei media. Delle famiglie.

E non credo si tratti di compassione, ma di semplice rispetto come diceva Memnone e di interesse verso il prossimo... Verso chi sta male, chi è effettivamente, se vogliamo così chiamarlo, "debole"... Ma che non per questo non ha diritto ad esser aiutato. Anche se rifiuta tale aiuto. Provare a mutare qualcosa, non credo ci sia nulla di insensato e fuori luogo in tutto questo.

Ma io la vedo così, come quache altro può vederla o sicuramente la vede in modo diverso.

 
Alexdomi

Terre Esterne Cittadino libero Nessuno

23-02-2007 17:15
Si però, la state facendo troppo facile.


La società, non siamo noi?

I mass media non sono gestite da persone come noi?

Ognuno di noi non fa parte di una famiglia?


Il problema è riuscire a sensibilizzare le persone su un argomento grave come questo, visto che ognuno di noi ci si potrebbe trovare implicato.


E' la soluzione, dovrebbe stare nel dare a queste malattie lo stesso rilievo delle altre.


Per me, il problema dei mass media è più delicato di quello che lo state facendo apparire. Chi decide cosa guardiamo in tv non siamo noi, ci impongono cosa guardare (ed io per questo cerco di guardarla poco).

Si parla di pluralità di informazione, ma questa pluralità è reale? Se sulla rai fanno gli stessi format che ci sono su mediaset, uno che sceglie? In tv si parla di anoressia, è vero, ma solo quando muore qualche modella.

Forse io non mi faccio condizionare molto perché considero la tv come un passatempo.

Anche quando si tratta di informazione, di tg, bisogna prendere tutto con le molle. Ricordatevi che ci fanno vedere solo quello che vogliono loro e descrivono i fatti nel modo che a loro sembra giusto. Non vi sembra un' informazione un po' "inquinata"? A me si. E, quindi, il pluralismo va a farsi fottere.

Preferisco molto di più una discussione come questa che cerca di sviscerare il problema e di analizzarlo in tutti i suoi aspetti, invece di un'informazione anacronistica e limitata.

Almeno qui si sentono le idee di tanti.

 
Rakshasa

Terre Esterne Cittadino libero Nessuno

23-02-2007 17:57
Age, non ho affatto detto che non sia compito dei medici far ciò che fanno.
Sto dicendo che non condivido.

Ah, tra l'altro Miesha, mettendo psicologi e ciarlatani nella stessa frase non intendevo associarli l'uno alll'altro, è stato solo un modo per far più veloce.

Sappiamo benissimo chi sono i ciarlatani di cui parlo, ovvero la gente che specula sul dolore altrui.
Detto ciò non ho altro da dire.

 
Nerevar

Terre Esterne Cittadino libero Nessuno

24-02-2007 08:26
Ok, non condividi.
Ma se un medico ti salvasse la pellaccia, magari ad un'età in cui è un po' presto morire, non condivideresti?

 
Rakshasa

Terre Esterne Cittadino libero Nessuno

25-02-2007 06:36
Dipende da in che modo lo farebbe Age.
Perchè se dovesse attaccarmi a una macchina che mi rende un vegetale, scusami tanto, ma la vita è andata.


Altra cosa è un intervento medico.

Non ho detto di essere contro la medicina, ma un accanimento terapeutico.
Voglio dire, potrò anche avere la mia opinione spero.

 
Lucius

Terre Esterne Cittadino libero Nessuno

25-02-2007 14:02
Certo fra, ti invito tuttavia a tenere presente che Accanimento terapeutico e Anoressia, viaggiano su due binari abbastanza distanti.

Voglio dire, una ragazzina anoressica non è detto abbia bisogno di cure che portano sofferenza fisica o debilitano il corpo.

Tuttaltro, basta (relativamente) poco per far si che questo problema si risolva.

Tutto qui, quello che non condivido del tuo ragionamento è (può darsi anche abbia frainteso, per carità) il concetto di lasciare il più debole in mano al destino.

L'altruismo, al pari del tuo concetto di Selezione Naturale, è una caratteristica biologica dell'uomo.

Altro da dire non ho.

 
Nerevar

Terre Esterne Cittadino libero Nessuno

25-02-2007 18:23
Io Frà, per quanto riguarda il discorso del mantenere in vita un morto, beh, ti dico che è brutto, perchè in questo momento non sto vivendo la cosa ma ci sono quasi, e ti dico che se quella persona si vedesse, direbbe di staccar la spina.
Per questo ti dò ragione.

Ma l'anoressia è una cosa curabile, non è una cosa irreversibile. La gente muore d'anoressia, ma se la curi si salva e riesce a vivere una vita decente, normale.
Ed è di quella che si sta parlando, non di "staccare la spina"^_*

 
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