Intesaconsumatori: «In Italia il bimbo costa di più»
Latte in polvere, da dicembre costerà meno
Intesa tra il ministero della salute e le aziede produttrici.
«La riduzione sarà di circa il 30%»
ROMA - Raggiunta l'intesa tra il ministero della Salute
e le aziende produttrici di latte artificiale per una riduzione
del prezzo che varierà dal 25% al 35%. I nuovi prezzi
saranno in vigore da dicembre.
Un poppante beve latte artificiale dal biberon (foto Ansa)
Lo hanno annunciato il ministro della Salute Girolamo Sirchia
e il sottosegretario per le Attività produttive Giovanni
Dell'Elce. «La riduzione sarà di circa il 30%»
ha precisato il ministro, «ma ogni azienda produttrice
abbasserà liberamente il proprio listino».
Il ministro della salute ha ricordato inoltre che è
pronto il decreto fra il ministero della salute e le attività
produttive in cui vengono tagliate le spese che le aziende
sostengono per tenere bassi i prezzi del latte artficiale
negli ospedali e nelle aziende sanitarie locali.
SPESA PER IL BIMBO - Secondo quanto reso noto da Intesaconsumatori
nel nostro paese non è tuttavia soltanto il latte
in polvere a costare di più rispetto al resto d'Europa.
Dai pannolini ai vestitini, dai farmaci alle visite dei
pediatri, tutta la spesa per il bimbo sarebbe più
alta in Italia Il motivo dei costi più alti risiederebbe
nella maggior rigidità della domanda. In altre parole,
i genitori italiani, non volendo far mancare nulla ai loro
figli, anche a fronte di aumenti ingiustificati e spropositati
non rinunciano all'acquisto. E i venditori ne approfittano.
Secondo i calcoli di Intesaconsumatori solo nel primo anno
di vita la spesa per il bambino è di almeno 4.000
euro.
La redazione di megghy.com
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