Stillate rugiada
Stillate rugiada, o cieli,
mandateci il giusto,
o nubi, si apra la terra
e germogli il Salvatore.
Del Signore narrano i cieli la gloria,
di mano sua plasmò il firmamento:
lo dicon giorno e notte a vicenda.
Son parole e voci che orecchio non sente;
giungono fino ai confini del mondo
e l’eco dappertutto le porta.
Strade vuote
Strade vuote, strade senza te,
strade buie, strade senza te,
dove il mio passo risuona inutilmente:
strade vuote, strade vuote.
Come potevo dimenticare tutto di te?
O mio Signore, io voglio ritornare da te.
Il nostro cuore tu l’hai creato tutto
per te:
è inquieto e stanco finché non
trova pace in te.
Su ali d’aquila
Tu che abiti al riparo del Signore
e che dimori alla Sua ombra
dì al Signore: “Mio rifugio,
mia roccia in cui confido.
E ti rialzerà, ti solleverà
su ali d’aquila ti reggerà
sulla brezza dell’alba ti farà
brillare
come il sole così nelle sue mani vivrai.
Dal laccio del cacciatore ti libererà
e dalla carestia che distrugge.
Poi ti coprirà con le sue ali
e rifugio troverai.
Non devi temere i terrori della notte
né freccia che vola di giorno
mille cadranno al tuo fianco
ma nulla ti colpirà.
Perché ai suoi angeli ha dato un comando
di preservarti in tutte le tue vie
ti porteranno sulle loro mani
contro la pietra non inciamperai.
E ti rialzerà...
E ti rialzerò, ti solleverò
su ali d’aquila ti reggerò
sulla brezza dell’alba ti farò
brillar
come il sole, così nelle mie mani vivrai
Su di voi verserò
Su di voi verserò dell’acqua pura:
sarete mondi da ogni vostra colpa,
e vi darò un cuore nuovo,
dice il Signore.
Crea in me, o Dio un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato.
Rendimi la gioia di essere salvato,
sostieni in me un animo generoso.
Sui fiumi di Babilonia
Sui fiumi di Babilonia noi sedevamo piangendo
al ricordo di Sion, al ricordo di Sion.
Ai salici di quella terra,
ai salici noi appendemmo le nostre cetre.
Là ci chiedevano parole di canto
coloro che ci avevan deportato,
canzoni di gioia i nostri oppressori.
Cantateci i canti di Sion.
Come cantare i canti del Signore
in terra straniera?
Se ti dimentico mia terra,
Gerusalemme città santa, Gerusalemme!
Se ti dimentico Gerusalemme,
si paralizzi questa mia destra,
si attacchi la lingua al mio palato,
se il tuo ricordo lascio cadere,
se io non pongo al di sopra di ogni gioia,
Gerusalemme.
Sulla riva del mare
Sulla riva del mare, un mattino,
il tuo sguardo incontrò su due volti
un’attesa:
negli occhi timore e speranza,
la tua voce fu invito e promessa:
“Venite, io sono per l’uomo la
strada e la meta”.
Non cercheremo, Maestro,
dimora lontano da Te;
ma l’amore che dona la vita
è difficile, o Dio, da abitare...
E tu, Signore, sei sempre con noi
per sentieri che non conosciamo.
annunciamo la Croce che salva,
perché vivere è vivere te.
Sulla strada deserta era sera
e il tuo passo incontrò due discepoli,
soli:
sulle labbra paura e sgomento,
la memoria fu lieta scoperta:
“Gioite, io sono tra voi colui che è
risorto!”.
Noi torneremo, Signore,
per accendere ancora speranza
dove i cuori hanno perso la pace
e la fede è tradita dal dubbio.
E fu giorno laggiù in Galilea;
ti incontrammo di nuovo oltre il buio e la
morte:
negli occhi stupore e silenzio,
Tu parlasti e fu nuova certezza:
“Andate, ad ogni creatura portate il
Vangelo!”.
Ti annunceremo, Signore,
fino a che, dai confini del mondo,
nello Spirito nostra fortezza
salirà un canto nuovo a Dio Padre.
Sulla solida roccia
Ho cercato da sempre nella mia libertà
come l’acqua che infine arriva al mare.
Ho aspettato da tempo l’occasione che
poi
mi donasse lo slancio per amare.
Ho ascoltato il silenzio, mi ha parlato di
Te;
io Ti incontro nel vuoto e scopro che...
Sei per me come solida roccia
sul Tuo amore la mia vita sarà...
Sei per me come solida roccia,
la Tua parola al mondo io porterò.
Ora posso fidarmi ed ho capito chi sei
sei venuto per l’uomo per donare.
Sulla solida roccia la mia casa costruirò
l’uragano non la farà cadere.
Tu sorgente d’amore luce sui passi miei,
infinito sostegno adesso sei...
Come un figlio alla madre chiede la verità
per poter nel cammino proseguire;
col medesimo amore Padre, Tu parli a me,
fiducioso che io potrò capire.
Sei parola vivente, sei la mia libertà,
scelta per il mio tempo che verrà...
Sulla tua Parola
Signore, ho pescato tutto il giorno,
le reti son rimaste sempre vuote.
S’è fatto tardi, a casa ora ritorno,
Signore, son deluso e me ne vado.
La vita con me è sempre stata dura
e niente mai mi dà soddisfazione,
la strada in cui mi guidi è insicura:
sono stanco ed ora non aspetto più.
Pietro, vai, fidati di me,
getta ancora in acqua le tue reti.
Prendi ancora il largo sulla mia parola,
con la mia potenza io ti farò
pescatore di uomini.
Maestro, dimmi cosa devo fare,
insegnami Signore dove andare.
Gesù dammi la forza di partire,
la forza di lasciare le mie cose.
Questa famiglia che mi son creato,
le barche che a fatica ho conquistato;
la casa, la mia terra, la mia gente:
Signore, dammi tu una fede forte.
Pietro vai fidati di me,
la mia Chiesa su di te io fonderò
manderò lo Spirito, ti darà il
coraggio,
donerà la forza dell’amor
per il Regno di Dio.
Pietro vai, fidati di me,
getta ancora...
Sul nostro orizzonte
Sul nostro orizzonte è sorta una stella,
nel nostro deserto è nato l’amore;
andiamo al Signore con passi di gioia,
andiamo al Signore con animo ardente.
Andiamo al Signore, il Re dell’amore,
alleluia, alleluia.
Nel cuore del mondo è nata la fede,
la tenebra fugge risplende la luce:
andiamo al Signore vivente speranza,
andiamo al Signore eterna salvezza
I re dell’oriente han sete di Dio,
i re dell’oriente han sete di luce:
andiamo al Signore sorgente di grazia,
andiamo al Signore sorgente di vita.
In Betlem si compie stupendo Mistero,
la Chiesa nascente inizia il cammino:
andiamo al Signore da tutta la terra,
andiamo al Signore cantando alleluia.
A noi che veniamo con umile fede
concedi, Signore, l’incontro nel regno:
vedere il tuo volto, divino splendore,
gioire per sempre in pace serena.
Svegliati Sion
Svegliati, svegliati o Sion,
metti le vesti più belle,
scuoti la polvere ed alzati
Santa Gerusalemme.
Ecco ti tolgo di mano
il calice della vertigine.
La coppa della mia ira
tu non berrai più
Sciogli dal collo i legami
e leva al cielo i tuoi occhi.
Schiava figlia di Sion
io ti libererò
Come son belli sui monti
i piedi del messaggero.
Colui che annuncia la pace
è messaggero di pace.
Symbolum ‘92
Con amore Padre mi hai creato,
mi hai chiamato da lontano
dove il tempo è solo dono
perché rispondessi vicino
amore all’Amore.
E la parola dal silenzio ne fu accenno
che l’uomo amato ancora racconta.
Dove nulla si perde io mi perderò
raccolto nel tuo abbraccio
la gioia gusterò
e Padre tu sarai per me.
Sulla strada compagno e amico mio,
tu sei Figlio e Dio con noi,
ma il mio sguardo lontano
seguendo il legno della Croce
comprese l’Amore.
Quel segno spento diventò speranza
che unì il cielo e la terra fratelli.
Vieni a noi Spirito di pace,
tu che sai la fedeltà
dell’Eterno abbraccio,
allarga i confini del mio cuore
al cuore di Dio
che la mia strada conosca le tue strade
il cuore arda per il freddo del mondo.
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