L' inizio di una giornata noiosa. Un risveglio mezzo
forzato. Una mattina passata a sbrigare faccende domestiche.
L'arrivo del pomeriggio porto' in lei una voglia di cose
proibite. Una telefonata per trovare distrazione in una
monotonia esasperante. Lentamente, alzo' la cornetta,
compose un numero. L'attesa degli squilli, nell'altro
capo del telefono, è snervante. 1° squillo,il
secondo,il terzo, il quarto. Arrivo' il quinto. Un pronto
mezzo forzato, detto con un tono calmo, dolce, e mezzo
assonnato. Un ciao. Poi silenzio . Una domanda stupida,
puerile, e poi... la scommessa. .
Yvelise parlo'."Ciao, come stai? Stavi per casa dormendo?"
Una risposta negativa, un no con un senso che faceva pensare
il contrario. Yvelise continuo' a parlare. "Casa
fai di bello? Scommetto che eri immerso nei tuai sogni,
se sono tediosa, dimmelo, non aver paura". Danilo
rispose: "No, non mi annoi mai, lo sai, a proposito,
quando mi verrai a trovare?" Perchè non vieni
tu? Cosa hai da fare oggi? Devi vedere Olesja?" "Sl,
oggi mi aspetta". "Perchè non mi venite
a trovare? Perchè non vieni tu Danilo?" "Abiti
sempre alla stesso inderizzo, vero?" Si, sempre lo
stesso. Scherzando si pronuncio' la parola rnezzanotte.
"Ci scommetto che non sarai capace di venire a quell'ora,
voglio proprio vedere". Gli disse Yvelise. "Guarda
che ci vengo, non sto scherzando" "Neanch'io
sto scherzando, rispose yvelise, allora ti aspetto a mezzanotte
ok? " "OK" fu la risposta di Danilo.A mezzanotte
sono li".Un saluto frettoloso e un "a più
tard"i. Yvelise, appoggio'dolcemente la cornetta
sul telefono. Rimase un momento suduta sul letto, appoggiata
dolcemente al muro, pensava. La sua mente divagava oltre i
monti, oltre fiumi. Si rivideva lontana, in cima a un
pezzo di terra coltivato di grano. Era li,felice. Il sole
l'iluminava tutta, ,il viso era splendente e il sorriso
gli completava la ballezza. l raggi del sole accarezzavano
i suoi biondi capelli. Un misto, tra spighe di grano e
capelli, un unico colore. Correva al vento, i suoi capelli
svolazzavano, le sue gambe agili, lievemente abbronzate,
saltavano i piccoli sassi. Il telefono squillo'. Yvelise
si distrasse dai suoi pensieri, dai suai ricordi. Ando'
per rispondere ma non udi' nessuna voce. Si alzo' dal
letto si diresse in cucina e inizio' a cercare un qualcosa
da fare e si mise a stirare. La serata passo' lentamente.
Le ore erano interminabili. Arrivo' la mezzanotte. Un
rumore, qualche passo, ed infine il campanella squillo'.
Quattro scalini saliti di fretta. Una porta si apri' .
Danilo era li, davanti a lei. Un sorriso un ciao detto
in fretta e lo fece entrare. Parlarono del più
e del meno. Del rapporto che c' era tra lui e Olesya,
di come andava il suo lavoro ecc... Dopo qualche ora Danilo
disse: "Posso spogliarmi e mettermi a letto? "Certo,
perchè no? Saresti capace di dormire con me senza
sfiorarmi?" "Certo, ne sarei capace". Danilo
inizio' a spogliarsi. Yvelise lo guardava. Da sempre,
aveva provato per lui una forte simpatia. Era tanto tempo,
armai che lo conosceva.Poi Yvalise lentarnente si spoglio'.
Ando' sotto le coperte. Quel contatto di corpi le dava
un certo brivido. Silenziosamente si misero sotto le coperte.
La luce si spense. Yvelise era tenuta stretta dalle forti
braccia di Danilo. La sua testa era appoggiata sul petto.
Dolcemente yvelise accarezzava il viso di Danilo e i suoi
forti e " duri lineamenti maschili. Foi si fermo'.
Poso' la mano sul fianco. Lentamente Danilo le rispose.
Inizio' a baciarle quella piccola mano, interrotta ogni
tanto da piccoli morsi. Di scatto si volto' verso Yvelise
e le disse: "Posso darti un bacio Yvelise?"
Lei non rispose. Senti', ad un tratto le morbide labbra
di Danilo appoggiate sulle sue. Prima dolci, poi sempre
più forte. L'eccitamento , il possesso, una forza
di attrazione fisica era entrato in loro. Uno scambio
di baci, abbracci, strette. Poi, nel più profondo
silenzio, Danilo disse: " Facciamo l'amore Yvelise?
". "No"non possiamo, c'è Olesia
tra noi!" "Yvelise, rispose Danilo, "E'
da tanto che lo desideravo; ti prego Yvelise". "No,
perchè Danilo?" "Perchè tutti
e due lo vogliamo, Yvelise. Poi scese il silenzio... Una
notte passata ad amarsi, a possedersi a vicenda. Nella
stanza silenziosa, Si sentivano solo voci di orgasmi,
di sospiri.. Yvelise pensava: Com'è bello amare,
senza promesse... e lentamente cadde nel sonno tra le
braccia di Danilo. Il mattino li risveglio'. Si ritrovarono
abbracciati, stretti, uniti l'un l'altro. Poi lentamente,
senza una parola, Danilo si vesti'. Quando stava per uscire
si giro', la guardo' negli occhi e gli disse:
"Yvelise"... e scese i quattro gradini..........
Mara Porzia