un ricordo
dei 16 anni
Alta e rosea
fianchi schietti e rotondi
di giovinetto castagno
reca sul capo
fasci odorosi al fienile.
Se canta
è un risucchio la voce
e se mi sorride
ha occhi docili
come quando il vento è sulle spighe.
Quando la madre la chiama dall'aia
il suo nome sull'erbe è uno squillo.
Ne assaporo le sillabe
chicchi d'uva dorata
asprigni al palato.
Il padre capraio cala dal monte
all'ora dei camini
e delle vacche al torrente.
Allora
le giovani lavandaie
lasciano fresco odore di schiume
sul sentiero che sale al paese.
Che peccato
con tutto quel fieno nel pagliaio!
Forse anch'essa la pensa così.
E passano intanto
i giorni del fieno odoroso.
Chissa' quanti baci
- soli e non visti -
col padre sul monte
e la madre dall'aia,
dietro la grande quercia,
ove i suoi fratellini
razzolano coi galli.
Da: Favoloso e' il vento |