a Mario Stefanile
Una città ,
con una strana montagna
e strade che affondavano nel mare
e bianchi marinai
e vele odorose d'altro vento:
una magia troppo grande
per un bimbo stordito
di fragorose arcate notturne
su ignoti fiumi,
smarritosi per vie sotterranee
nel cuore dei monti
e ritrovatosi all'alba
lungo un'azzurra riviera.
Una città,
dopo il primo incontro all'alba,
puo' essere il destino
la storia d'una vita.
Rivive negli anni
nella nostalgia del linguaggio paterno,
nei discorsi di chi resta sui monti
di chi va e ritorna dai mari.
Ci torni
con tante illusioni
e una povera valigia di libri,
per poi ripartirne.
L a ritrovi,
in giorni di fuga e di orrore,
col volto piagato e sformato
come la tua giovinezza
e ne porti lontano l'amore
come una sacra reliquia.
*
Una città ti riprende,
forse per sempre,
coi figli
col tuo lavoro e la tua vita.
L aggiu' sui tuoi monti
il cielo è meno azzurro
lunghi gli inverni
e il mare,
il mare è lontano
laggiu' tra i tuoi monti.
M a ora il cuore è più
stanco,
forse un poco svuotato.
Ti sorprendono echi
di lontani torrenti,
di antiche voci sepolte
sotto l'erba d'un colle.
E se te ne andrai,
forse per sempre,
chissà che l'ultima luce
non sia quella d'un'alba lontana
in una città
di bianchi marinai
e di vele odorose d'altro vento!
Da :Favoloso e' il vento |