a don Luigi
Costanzo
Venti settembre domani:un domani
di memoria d'un tempo
che forse non e' mai stato
se il vento degli autunni
ne ha spazzato fin l'ultima orma.
Transitavano lenti,
intatti dall'erta che giunge alle case
e andavano ancora ai valichi azurri.
I bovi!
Come potevano i nostri occhi di bimbi
contenerne le forme superbe?
Si aveva paura quel giorno.
Cercavamo gli angoli dei portoni
aperti, che ci accogliessero
se un toro tentasse un abuso
alla florida amica del branco
destando fuga e scompiglio
e mugghi di gelosia
e il grido dei bovari
da alti cavalli.
Un sentore di sterco bovino
in quei pomeriggi di ultima estate
rossi di conserve ai davanzali.
Aliti d'aie e di stalle fumavan le
mandrie
( me ne torna il ricordo
con un antico odor di fienili
in tepide notti,
quando i grilli e i latrati
eran voci di lontananza e di buio
ove il cuore affondava.
E andavano traini per l'erta
svoltanti lassu' tra le stelle ).
Domani - un domani
di questo tempo - è fiera a
S. Bernardo.
Camion trasportano buoi
l'uno all'altro serrati.
Ora e' deserta la strada.
Hanno segnato con il loro andare
per queste contrade
i nostri anni perduti,
con le loro ombre antiche, lassu' tra
i castagni.
Il tempo ora e' senza storia.
Da:Favoloso e' il vento |