Stasera, ancora insieme:
due piante un po' incurvate
- piu'dimessi i miei rami -
e tre alberelli dalle verdi cime
col fresco di quei fiori
che t'alitano ancora nel sorriso
un po' sbiadito e stanco
(ignoriamo così
l'inutile rimpianto
delle nostre perdute primavere).
Stasera, appena
a tavola,
trepida guarderai
se ciascuno avra' l'ombra dietro il fianco,
per essere sicura d'un altr'anno,
di questa cena di speranza ancora:
cara superstizione dei tuoi monti
invitta agli anni ed alle nostre celie
come antica saggezza.
Da tempo la tua
voce nell'annunzio,
fatta fiera e sicura
d'un oracolo d'ombre,
e' la nostra certezza.
Da: Quest'ombra sul terreno
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