Il forasiepe dell'alba,
la foglia d 'olivo che s'accartoccia
al fuoco,
la ruta che spegne i sette malanni...
Poveri miti, fili di ragno
cui appendevamo speranze
d 'oscuri domani.
Ma erano monete d 'oro
nella luce dei mattini
gli anni da vivere
che ci contava il cùculo
col suo magico responso.
Quando s'accendeva la montagna
il nostro canto
era un talismano incantato
contro la nòttola della mala
sorte:
"luna santa luna màndami
la bona fortuna."
Sorridevano i vecchi
di quella loro antica ansia
che tornava in una folata canora
della nostra ignara felicità:
"luna santa luna..."
Ora piu' nulla possono
i tizzi del sabato di passione
a salvarci dalla notte dei fulmini.
Da: Luna santa luna (1974)
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