-----
Pour écrire vite, il faut avoir beacoup pensé.
(Per scrivere rapidamente, bisogna avere molto pensato)
(Charles Baudelaire)
Le quali cose ragunare e alla scrittura commettere
non è opera di chi ama l'ozio, né di
picciola industria.
(Pietro Bembo, Opere)
Veggo lo scrittorello, colui il quale vende ognora
a gran prezzo ciò che val nulla: se stesso
e i suoi giudizi.
(Giovanni Berchet, Scritti critici e letterari)
Chi son? Sono un poeta. Che faccio? Scrivo. E come
vivo? Vivo.
(Giacosa e Illica, La Bohème)
Una complessa intonazione affettiva... si compie
quotidianamente in un qualsiasi passaggio dal parlato
allo scritto.
(Raffaello Brignetti, Allegro parlabile)
Come scriverei bene se non ci fossi! Se tra il foglio
bianco e il ribollire delle parole e delle storie
che prendono forma e svaniscono senza che nessuno
le scriva non ci si mettesse di mezzo quello scomodo
diaframma che è la mia persona.
(Italo Calvino, Se una notte d'inverno un viaggiatore)
Solo quando mi verrà naturale d'usare il verbo
scrivere all'impersonale potrò sperare che
attraverso di me s'esprima qualcosa di meno limitato
che l'individualità d'un singolo.
(Italo Calvino, Se una notte d'inverno un viaggiatore)
La nostra sola giustificazione, se ne abbiamo una,
è di parlare in nome di tutti coloro che non
possono farlo.
(Albert Camus, L'artista e il suo tempo)
Io non sono che un povero e contrastatissimo scrittorello
che non può assumere impegni né con
la Gloria, né con la Fama.
(Vincenzo Cardarelli)
Scrivere non è vivere. È forse sopravviversi.
(Blaise Cendrars, L'homme foudroyé)
Scrivere è per me il bisogno di rivelarmi,
il bisogno di risonare, non dissimile dal bisogno
di respirare, di palpitare, di camminare incontro
all'ignoto nelle vie della terra.
(Gabriele D'Annunzio, Notturno)
Quanto più felice il delirio dello scrittore
mio seguace quando, senza starci punto a pensare,
solo col modico spreco di un po' di carta, seguendo
l’ispirazione del momento, traduce prontamente
in scrittura tutto quanto gli passa per la testa,
anche i sogni.
(Erasmo da Rotterdam, Elogio della follia)
Quando si ha il proprio modello ben chiaro davanti
agli occhi si scrive sempre bene.
(Gustave Flaubert, Lettera a Louise Colet, 7-8 luglio
1853)
Quando il cielo vorrà, t'avvezzerai alla mia
scrittura, ed io spesseggerò le mie lettere
con più coraggio.
(Ugo Foscolo, Epistolario)
La mia scrittura si è... volta a narrare,
al puro narrare.
(Carlo Emilio Gadda, I viaggi, la morte)
Il me semble parfois qu'écrire empêche
de vivre.
(Mi sembra a volte che scrivere impedisca di vivere)
(André Gide)
Lo scrivere è un ozio affancendato.
(Johann Wolfgang Goethe, Massime e riflessioni)
La gran cosa è resistere e fare il nostro
lavoro e vedere e udire e imparare e capire, e scrivere
quando si sa qualcosa; e non prima; e, porco cane,
non troppo dopo.
(Ernest Hemingway, Morte nel pomeriggio)
Presentare le cose nella loro verità. Dire
la cosa vera, la successione dei movimenti e dei fatti
che producono l'emozione, e che resta valida per un
anno e per dieci anni o, se siete stati fortunati
e se l'avete espressa con una grande purezza, per
sempre.
(Ernest Hemingway, Le verdi colline d'Africa)
Scrivere implica, nel migliore dei casi, un'esistenza
solitaria. Lo scrittore lavora da solo e, se è
un buon scrittore, deve ogni giorno affrontare l'eternità
o la mancanza di eternità.
(Ernest Hemingway, discorso in occasione del conferimento
del premio Nobel)
I veri grandi scrittori sono quelli il cui pensiero
occupa tutti gli angoli e le pieghe del loro stile.
(Victor Hugo, Pietre)
Quando mi siedo al tavolo di lavoro, non mi sento
più a mio agio d'uno che fosse caduto sulla
piazza dell'Opera in pieno traffico rompendosi le
gambe.
(Franz Kafka, Diari)
La gloria o il merito di certi uomini è scrivere
bene; di altri, non scrivere affatto.
(Jean de La Bruyère, I caratteri)
Je ne lui ai écrit qu'une fois. ( Non gli
ho scritto che una volta )
(Choderlos de Laclos)
Sono anche stanco di questa mia scrittura, giacché
stile non si vuol chiamare, falsamente classicheggiante,
falsamente nervosa, falsamente sostenuta, falsamente
abbandonata e già con tutte le altre falsità.
(Tommaso Landolfi, La bière du pécheur)
Niente insegna a scrivere bene quanto leggere cattivi
scrittori.
(Paul Léautaud, Propos d'un jour)
Con questa razza di giudizio e di critica che si
trova oggi in Italia, coglione chi si affatica a pensare
e a scrivere. Scrivere poi senza affaticarsi punto
e senza pensare va benissimo e lo lodo molto, ma per
me non fa e non ci riesco.
(Giacomo Leopardi, Lettere)
Il tedio e la stanchezza del povero lettore che si
sfiata a ogni pagina, quando anche non penasse a capire,
nuoce ai più begli effetti di qualunque scrittura.
(Giacomo Leopardi, Lettere)
Puoi facilmente considerare, in Italia, dove quasi
tutti sono d'animo alieno dai fatti egregi, quanto
pochi acquistino fama durevole colle scritture.
(Giacomo Leopardi, Lettere)
Ma può anche capitare che uno scriva delle
cose, appunto, pasticciate e inutili (e questo accade
sovente) e non se ne accorga o non se ne voglia accorgere,
il che è ben possibile, perché la carta
è un materiale troppo tollerante. Le puoi scrivere
sopra qualunque enormità, e non protesta mai:
non fa come il legname delle armature nelle gallerie
di miniera, che scricchiola quando è sovraccarico.
(Primo Levi, La chiave a stella)
Lo scrittore sceglie in primo luogo di essere inutile.
(Giorgio Manganelli, La letteratura come menzogna)
Scrivere bene significa quasi pensare bene, e di
qui ci vuole poco per arrivare ad agire bene. Ogni
costumatezza, ogni perfezionamento morale proviene
dallo spirito della letteratura.
(Thomas Mann, La montagna incantata)
Quando si tratta di leggere un libro o di scrivere
qualcosa, non essere maestro prima di essere stato
discepolo .
(Marco Aurelio, Colloqui con se stesso)
La parola abbaglia e inganna perché è
mimata dal viso, perché la si vede uscire dalle
labbra, e le labbra piacciono e gli occhi seducono.
Ma le parole nere sulla carta bianca sono l'anima
messa a nudo.
(Guy de Maupassant, Il nostro cuore)
Si ha voglia di scrivere un romanzo, e si scrive
un'opera di filosofia. Non si è mai soli nella
propria pelle.
(Henry Michaux, Qui je fus)
Per nascere aquila bisogna abituarsi alle altitudini,
per nascere scrittore bisogna imparare ad amare la
rinuncia, le sofferenze, le umiliazioni. Soprattutto
bisogna imparare a vivere appartato. Come la talpa,
lo scrittore si aggrappa al suo limbo, mentre sopra
di lui la vita in rigoglio continua, persistente,
tumultuosa.
(Henry Miller, Nexus)
precedente<<<<<<<------>>>>>>>segue
|