Una
nuova puntata dell'inchiesta iniziata in maggio
Perquisizioni in casa di giocatori e dirigenti di A, B e C
Scommesse, 14 avvisi di garanzia
Coinvolti anche due arbitri di A
Indagati il presidente del Modena Amadei e il ds emiliano Tosi
Salerno, direttore sportivo del Cagliari, sarebbe il "santone"
Il presidente del Modena
Romano Amadei
NAPOLI - Altri 14 avvisi di garanzia per calciatori,
arbitri e dirigenti di società di serie A, B e C. Comincia
una nuova puntata dell'inchiesta sul calcio scommesse condotta dalla
Procura di Napoli. Con una novità: questa volta nel cerchio
degli indagati entrano anche le giacchette nere. Sono coinvolti
infatti due arbitri di serie A: Marco Gabriele e Luca Palanca. Le
loro abitazioni sono state perquisite dagli agenti della Dia (Direzione
investigativa antimafia di Napoli), su disposizione dei pm titolari
dell'inchiesta, Giuseppe Narducci e Filippo Beatrice. I due arbitri
sono poi stati sospesi in via cautelativa da Tulio Lanese, presidente
dell'Associazione italiana arbitri.
Nove giocatori e tre dirigenti - oltre ai due arbitri - sono i
destinatari dei 14 avvisi di garanzia. Effettuate in tutto sette
perquisizioni, nelle quali sono stati sequestrati agende, pc e documenti.
Tra gli altri, sono finiti sotto inchiesta anche il presidente Amadei
e il dirigente Tosi del Modena. Il terzo dirigente coinvolto è
Nicola Salerno, il direttore sportivo del Cagliari. E' lui il "santone",
pseudonimo con cui nelle intercettazioni telefoniche si celava il
coordinatore del giro di scommesse, al quale gli investigatori del
Dia hanno dato la caccia per un mese. Salerno si dice all'oscuro
di tutto. "Ma stiamo scherzando? - ha detto - mi sembra di
sognare. Sono stato chiamato stamattina da alcuni giornalisti, non
ci potevo credere". "Ho telefonato subito a mia moglie
per chiederle se avevo ricevuto avvisi di garanzia o se c'erano
state perquisizioni, ma non risulta niente".
I nomi. Questi sono i nove calciatori che hanno
ricevuto un avviso di garanzia: Alberto Nocerino (Benevento), Maurizio
Caccavale (Pescara), Giuseppe Alessi (La Spezia), Gianluca Luppi
(Ravenna), Salvatore Aronica (Messina), Ivano Pastore, Luca Gentili
e Pasquale Lo Giudice (Catanzaro) e Luis Landini (Sassuolo).
Il Messina ha risposto con un comunicato ufficiale all'avviso di
garanzia del loro giocatore Aronica e alle accuse
di Dal Cin emerse nelle indagini. "In attesa di conferme
documentali - si legge nel comunicato - il Messina si dichiara sicuro
della completa estraneità da ogni ipotesi di colpa di ogni
componente societaria. Si ritiene, infatti, che solo la particolare
accuratezza e meticolosità con cui sono condotte le delicate
indagini in questione, possono aver comportato l'emissione di avvisi
di garanzia anche a carico di soggetti solo passivamente interessati
dalla vicenda".
Gli incontri sotto inchiesta. L'attenzione dei
magistrati è concentrata su 7 partite dello scorso campionato
di serie A. Si tratta di Chievo-Siena (12marzo), Chievo-Modena (2
maggio), Chievo Reggina (18 aprile), Modena-Sampdoria (25 aprile)
- già oggetto dell'indagine - e Siena-Sampdoria (10 aprile),
Ancona-Chievo (25 aprile), Modena-Brescia (10 aprile).
La partita della rissa. Nel decreto di perquisizione
dei magistrati è citata la partita Messina - Venezia, che
fu arbitrata da Palanca. Più volte, in telefonate tra indagati
alla ricerca di partite sulle quali scommettere, è stata
data per sicura la vittoria del Messina. I siciliani vinsero grazie
a un calcio di rigore concesso al 36' del secondo tempo. Quell'incontro
fu segnato da una violenta rissa che costò una sospensione
di cinque mesi al portiere lagunare Soviero.
La storia dell'inchiesta. L'inchiesta è
diventata pubblica lo scorso 11 maggio, quando furono effettuate
le prime perquisizioni e notificati i primi avvisi di garanzia,
coinvolgendo 5 giocatori di A e 12 squadre di A, B e C1. Tra i calciatori
indagati i più noti erano Nicola Ventola e Roberto D'Aversa
e Generoso Rossi del Siena. In una seconda tranche di perquisizioni
finirono nel mirino dei magistrati giocatori più conosciuti
al grande pubblico quali Stefano Bettarini.
(12 luglio 2004) segue >>>
Fonte notizia : www.repubblica.it
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