TORINO - La General Motors paghera' a Fiat 1,55 miliardi
di euro per mettere fine al Master Agreement, inclusa
l'opzione put. Gm restituira' a Fiat la quota del 10%
che ancora possiede in Fiat Auto. Lo rende noto un comunicato
di Gm. L'accordo tra Fiat e Gm prevede lo scioglimento
di tutte le joint venture. Gli americani potranno continuare
ad usare alcune tecnologie diesel Fiat e acquisiranno
il 50% dello stabilimento polacco di Bielsko Biala,
dove si producono i motori diesel 1,3. Lo rende noto
il comunicato diffuso a Torino.''Entro domani Gm versera'
1 miliardo di euro ed entro 90 giorni gli altri 550
milioni''. Lo ha detto l'ad di Fiat Sergio Marchionne.
MONTEZEMOLO: OGGI UN GIORNO DI BUON AUSPICIO
''Oggi credo sia un giorno importante atteso da molto
tempo. Lo considero positivo e di ottimo auspicio per
il futuro''. Lo ha detto il presidente della Fiat, Luca
Cordero di Montezemolo nella conferenza stampa al Lingotto,cui
sono presenti anche il vicepresidente John Elkann e
l' ad Sergio Marchionne. ''Se non si fosse raggiunto
l' accordo avremmo avuto una lunga litigation, perche'
questa settimana avremmo iniziato le pratiche per l'
esercizio del put'', ha detto il presidente della Fiat.
Marchionne ha invece precisato che l' intesa con Gm
e' stata raggiunta alle 6,30, ora italiana, di questa
mattina. Marchionne ha anche aggiunto che 'le alleanze
onnicomprensive non funzionano perche' sono l' equivalente
di una vendita. Dobbiamo fare alleanze mirate'. ''Adesso
Marchionne potra' districare i diversi marchi e riposizionarli
sul mercato. Ci interessa per Maserati, ma non abbiamo
finito di studiare. C' e' possibilita' che Alfa e Maserati
possano lavorare insieme in modo piu' concreto'', ha
concluso il presidente Montezemolo.
BERLUSCONI: SI APRONO NUOVE PROSPETTIVE
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e' stato
informato con una telefonata del presidente della Fiat
Luca Cordero di Montezemolo e dell'Amministratore delegato
della Fiat Sergio Marchionne sulla positiva conclusione
della vicenda con la General Motors. Il presidente Berlusconi
- si apprende - ha espresso la soddisfazione sua personale
e del governo ''per una soluzione che apre nuove prospettive
per lo sviluppo dell'azienda italiana''. ''Ho parlato
oggi con Berlusconi ed e' molto soddisfatto. Mi ha ripetuto
che ha il massimo rispetto per Fiat'' ha detto il presidente
Montezemolo nel corso della conferenza stampa per illustrare
l' intesa con Gm. 'Lo stesso mi hanno detto i ministri
Maroni, Siniscalco e Marzano - ha aggiunto - con il
governo c' e' un 'assoluta chiarezza di rapporti, di
dialogo e di rispetto fra le parti'.
MARONI: ACCORDO POSITIVO,RISOLVE QUESTIONE DIFFICILE
''Ho espresso al presidente Montezemolo il mio apprezzamento
per il raggiungimento di un accordo positivo che risolve
nel modo migliore una questione difficile e rischiosa'':
lo afferma il ministro del Welfare, Roberto Maroni,
commentando il raggiunto accordo Fiat-Gm.
GM, SUI CONTI PESANO SPESE PENSIONI ED EUROPA
Lo ''spettro'' italiano e' stato cancellato, ora tocca
al resto. Risolta la grana Fiat, per la General Motors
il cammino e' ancora irto di difficolta', che vanno
dalle spese per le pensioni dei dipendenti a quelle
per la salute, dalla riduzione dei costi di produzione
alla concorrenza con le altre Case, soprattutto di origine
asiatica, al risanamento del braccio europeo.
Ma non basta: ora ci sara', secondo molti osservatori,
anche un problema di leadership. Il direttore finanziario,
John Devine, non e' mai stato tenero col master agreement
firmato nel marzo del 2000 con Fiat e potrebbe chiedere
la testa del numero uno Richard Wagoner, l' ultimo dei
quattro artefici di quell' intesa anche sul ponte di
comando (gli sono stati l' allora presidente di Gm,
Smith, l' avvocato Giovanni Agnelli e Paolo Fresco).
Le spese per l' assistenza sanitaria e la previdenza
dei dipendenti sono un macigno da oltre cinque miliardi
di dollari, di cui 3,6-3,8 di dollari solo di spese
per le pensioni. Per coloro che lavorano ancora, in
particolare, la spesa si aggirerebbe su 1,6 miliardi
di dollari. Un dato e' significativo per illustrare
la situazione: e' stato calcolato che per ogni vettura
il costo previdenziale e' compreso fra i 2.000 e i 2.500
dollari. In piu' la Casa americana ha dovuto recentemente
sottoscrivere un prestito da 13 miliardi di dollari
per fare fronte ai suoi impegni previdenziali.
I dati dell' ultimo trimestre dello scorso anno sono
stati poco lusinghieri per la General Motors; soprattutto
le perdite in Europa hanno ridotto gli utili della Casa
americana che sono scesi del 37% a quota 630 milioni
di dollari (1,11 dollari per azione) contro 1.013 miliardi
di dollari (2,13 dollari per azione) dell' analogo periodo
dello scorso esercizio. Un campanello d' allarme. Il
fatturato e' lievemente salito da 48,8 a 51,154 miliardi
di dollari. Ma nell' intero 2004 la Casa di Detroit
ha registrato un rallentamento degli utili che sono
passati da 3,82 a 3,69 miliardi di dollari a fronte
di ricavi in aumento da 185 a 193,2 miliardi di dollari.
In frenata e' stato anche il business dell' auto. Nell'
ultimo trimestre 2004 gli utili sono stati di 235 milioni
di dollari, rispetto ai 396 milioni ottenuti nello stesso
periodo 2003. In Europa l'auto ha prodotto perdite nel
trimestre per 345 milioni di dollari, in netto aumento
rispetto ai 66 milioni dell'analogo periodo 2003.
Ma a salvare i conti del Gruppo americano sono le attivita'
finanziarie della della Gmac, una gallina dalle uova
d' oro che nel 2004 ha registrato utili record per 2,9
miliardi di dollari. Le performance di Gmac hanno consentito
ai responsabili di Detroit di prevedere per il 2005
utili per 4-5 dollari per azione, escludendo qualsiasi
voce speciale. Gm conta anche di aumentare le vendite
a livello mondiale, di produrre 2 miliardi di dollari
di liquidita' e di aumentare le spese in conto capitale
fino a circa 8 miliardi di dollari nel 2005. Ma sulle
scelte americane pesera' l' andamento dell' Europa,
dove la Gm ha deciso di mettere mano con forza per ribaltare
la situazione piu' che mai preoccupante per la mancanza
di redditivita', soprattutto della Opel. Nei mesi scorsi
ha infatti annunciato un piano di ristrutturazione che
comportera' un taglio di 12 mila posti di lavoro, con
un risparmio sui costi strutturali pari a 500 milioni
di euro all' anno.
Difficile invece capire come si muovera' il board Gm
nei confronti del proprio presidente. Assunto nel '77
come analista nella Tesoreria di Detroit, Wagoner ha
scalato tutti i gradini della gerarchia interna arrivando
al vertice nel maggio del 2000: ora questa brillante
carriera rischia di essere bruscamente bloccata dall'
affare Fiat.
Fonte news: ansa.it
Altre notizie
La redazione di megghy.com |