Il nostro cuore
Il nostro cuore non si è perduto
i nostri passi non hanno smarrito la tua strada.
Né l’angoscia, né il dolore,
la paura e la spada...
Ma il tuo sguardo fuggirò
la tua casa lascerò.
Della morte, della vita,
del presente, del futuro,
la tua gente non ha paura
la tua rocca sta sicura.
Col mio canto la mia gioia
con l’amore e le parole
la tua gloria loderò
la tua forza griderò.
Il Padre aveva una vigna
Il Padre aveva una vigna,
delizia del suo sguardo,
curata con ogni premura.
Fu devastata, perse splendore.
Ma venne suo Figlio
a morirvi e dar frutto.
Prendete il suo pane,
bevete il suo vino.
L’evento del seme
affidato alla terra
voi già conoscete:
il campo dell’uomo
atteso alla messe,
voi lo irrigate,
ma ciò che matura
è forza di Dio.
Qui non restate, ormai:
è tempo per voi di andare.
La buona notizia portate con voi
per la vita del mondo.
Il Padre aveva una casa,
dimora dei suoi cari,
ornata con ogni bellezza.
Fu rovesciata, vuota rimase.
Ma venne suo Figlio,
e fu pietra angolare.
Entrate al suo cenno,
sedete al suo fianco.
Con pietre viventi
un tempio di pace
voi già costruite:
il nuovo edificio
fondato su roccia,
voi lo erigete,
ma ciò che contiene
è santo per Dio.
Il Padre aveva una sposa,
l’amata del suo cuore,
chiamata con ogni bel nome.
Fu infedele, sola e lontana.
Ma venne suo Figlio,
e la prese per mano.
Guardate il suo volto,
seguite il suo passo.
Un corpo che cresce
di molti fratelli
voi già contemplate:
la sposa che amo
con giovane ardore
voi la onorate,
ma ciò che in lei freme
è vita di Dio.
Il pane del cammino
Il tuo popolo in cammino
cerca in te la guida.
Sulla strada verso il regno
sei sostegno col tuo corpo:
resta sempre con noi, o Signore!
È il tuo pane, Gesù, che ci dà
forza
e rende più sicuro il nostro passo.
Se il vigore nel cammino si svilisce,
la tua mano dona lieta la speranza.
È il tuo vino, Gesù, che ci disseta
e sveglia in noi l’ardore di seguirti.
Se la gioia cede il passo alla stanchezza
la tua voce fa rinascere freschezza.
È il corpo, Gesù, che ci fa Chiesa,
fratelli sulle strade della vita.
Se il rancore toglie luce all’amicizia,
dal tuo cuore nasce giovane il perdono.
È il tuo sangue, Gesù, il segno
eterno,
dell’unico linguaggio dell’amore.
Se il donarsi come te richiede fede,
nel tuo Spirito sfidiamo l’incertezza.
È il tuo pane Gesù, la vera fonte
del gesto coraggioso di chi annuncia.
Se la Chiesa non è aperta ad ogni uomo,
il tuo fuoco le rivela la missione.
Il seme
Il Signore ha messo un seme
nella terra del mio giardino,
il Signore ha messo un seme
nel profondo del mio mattino.
Io appena me ne sono accorto
sono sceso dal mio balcone
e volevo guardarci dentro
e volevo vedere il seme.
Ma il Signore ha messo un seme
nella terra del mio giardino,
il Signore ha messo un seme
all’inizio del mio cammino.
Io vorrei che fiorisse il seme,
io vorrei che nascesse il fiore,
ma il tempo del germoglio
lo conosce il mio Signore!
Il Signore ha messo un seme
nella terra del mio giardino,
il Signore ha messo un seme
nel profondo del mio mattino.
Il seminatore uscì
Ascoltate, amici miei:
il seminatore uscì
sulla strada seminò,
la semente non spuntò:
dagli uccelli divorata
la parola se n’è andata. (2 volte)
Cerca la sua luce e il tuo cuore sarà
una buona terra dove il seme frutterà.
Ascoltate, amici miei:
il seminatore uscì
tra le pietre capitò,
la semente germogliò:
ma il gran sole l’ha bruciata
la parola è ormai seccata. (2 volte)
Ascoltate, amici miei:
il seminatore uscì
ma fra l’erba che s’alzò
la semente rovinò:
dalle spine circondata
la parola è soffocata. (2 volte)
Ascoltate, amici miei:
il seminatore uscì
per un chicco che restò,
una spiga si levò:
la sua messe crescerà
la parola frutterà. (2 volte)
Il Signore ci ha amato
Il Signore ci ha amato
come nessun altro mai.
Ci conduce nella notte,
luce nell’oscurità.
Quando il pane dividiamo
nella gioia tra di noi,
il Signore è qui presente
col suo amor.
È il tuo corpo, dato a tutti noi,
è il tuo sangue dato a tutti noi;
Sei per noi la vita, sei per noi l’amor.
O Signore, porta tutti al tuo amor.
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