Biografia Giuseppe Grillo nasce a
Savignone (GE) il 21 luglio del 1948. Dopo una serie di "prove
tecniche" nei locali cittadini a partire dal 1974, improvvisa
un monologo di fronte a una commissione Rai, alla presenza
di Pippo Baudo. Da questa esperienza infatti scaturiscono
le sue prime partecipazioni doc alle trasmissioni televisive,
da "Secondo voi" con Baudo (nel 1977-78), al Festival
di Sanremo (1978) e a "Luna Park (1978-9) con Baudo e
Heather Parisi, imponendosi subito con i suoi monologhi di
satira di costume e rompendo, con l'improvvisazione, quelli
che erano gli schemi a cui era abituata la tv. La sua voce
inconfondibile cominciò ad essere spunto per una serie
inesauribile di imitatori: "E' pazzesco, è una
cosa pazzesca!" (il suo intercalare più famoso,
sostituito negli ultimi tempi con "straordinario").
Nel 1979-80 partecipa alla prima serie di "Fantastico",
a cui fanno seguito "Te la do io l'America " (1981),
per cui aveva coniato il soprannome "Grillescion",
e "Te lo do io il Brasile" (1984), dove Grillo gioca
da solo la partita "Grillo-Resto de mundo" in un
Maracanà deserto: forse per la prima volta in un programma
TV, porta le telecamere fuori dagli studi televisivi, in una
sorta di diario di viaggio di un italiano che coglie con ironia
gli aspetti più divertenti degli usi e costumi di questi
Paesi (viene progettata anche una terza edizione, Te do lo
do io il Giappone, purtroppo mai realizzata). Anche grazie
ai testi di Antonio Ricci, fu un grande successo ("ci
ha scritto la moglie di Mike Bongiorno: grazie, finalmente
un programma al giovedì sera che si può vedere!").
Ormai la televisione nazionale gli spalanca braccia e porte,
ospitandolo nei programmi di punta, dalle altre serie di "Domenica
in" (1983) a "Fantastico" (1985-86), in cui
Grillo concentra in pochi minuti le sue performance raggiungendo
altissimi indici di ascolto.
All'Epifania 1986, in occasione della serata finale di Fantastico
6, nel momento di maggiore audience Grillo colpisce i socialisti
un po' troppo in anticipo su Mani Pulite con una battuta sul
viaggio di Craxi in Cina ("Martelli gli ha chiesto: Ma
se sono tutti socialisti... a chi rubano?"). Ma già
a Domenica in aveva fatto scorrere qualche brivido lungo la
schiena ai funzionari di via Teulada, esponendo l'esilarante
"teorema P2" che portava al socialdemocratico Longo.
Al Festival di Sanremo del 1988 pochi dei cantanti in gara
si salvarono dai suoi strali, Baglioni e Duran Duran compresi
- e Grillo appare sul palcoscenico del Teatro Ariston sventolando
il suo contratto da 350 milioni e spiattellando tutte le clausole
di censura preventiva pretese dalla RAI, sbeffeggiando i pavidi
dirigenti.
Ma fu il Festival dell'anno successivo, a consacrarlo definitivamente
come terrorista comico della tv: 22 milioni di telespettatori
rimasero quella sera incollàti davanti allo schermo
per seguire i suoi attacchi al vetriolo al mondo della politica,
e al giornalista Sandro Mayer (Grillo suscitò scandalo
definendolo pubblicamente "un coglione"), autore
di un'intervista a un bambino rapito.
Il suo modo di fare spettacolo si fa sempre più graffiante
e corrosivo, dalla satira di costume passa ad affrontare temi
più scottanti di carattere sociale e politico, facendo
rabbrividire i vari dirigenti della televisione che nonostante
il "rischio" continuano ad invitarlo nelle loro
trasmissioni. Riesce persino a sconvolgere i canoni tradizionali
della comunicazione pubblicitaria, con la sua campagna promozionale
per la Yomo (dal 1986 al 1988): una decina di spot, per l'epoca
davvero rivoluzionari e ancora gustosi rivisti oggi (basti
ricordare la "pubblicità telepatica" in assoluto
silenzio con una musica in sottofondo e conclusa dicendo "Provate
a uscire e comprare qualcos'altro, adesso!"). Vince i
premi più prestigiosi del settore: Leone d'oro di Cannes,
premio ANIPA, Art Director's club, Spot Italia Pubblicità
e successo, Gran Premio Internazionale della TV (il Telegatto,
vinto per la sesta volta).
Oltre agli impegni televisivi, che gli fruttano la bellezza
di sei Telegatti, e agli innumerevoli spettacoli dal vivo,
dove esprime al massimo le sue doti di grande comunicatore,
Beppe Grillo si dedica anche al cinema, realizzando i seguenti
film: Cercasi Gesù (1982), scritto con Antonio Ricci
e diretto da Luigi Comencini, che vince il David di Donatello;
Scemo di Guerra (1985), con Claudio Bisio e la regia di Dino
Risi; e Topo Galileo (1988), con Claudio Cecchetto e sceneggiatura
e soggetto scritti insieme a Stefano Benni.
Nel 1990 Grillo abbandona la televisione con uno strappo
definitivo: nel corso di un programma il monologo furente
del comico genovese viene interrotto da Baudo che pubblicamente
"si dissocia" da quelle parole. Da quel momento
Grillo è in esilio forzato. Ma, nonostante il suo abbandono
televisivo, in un sondaggio Abacus del novembre 1991 risulta
il comico più popolare. Anzi, l'esilio forzato dalla
TV è stato anche la sua fortuna: i suoi spettacoli
teatrali e nei palazzetti - da "Buone notizie" (1990)
in poi - fanno registrare ovunque il tutto esaurito. Ora ad
essere presi di mira non sono più i politici ma la
gente comune e il suo comportamento irresponsabile soprattutto
nei confronti dell'ambiente.
Nel 1994 Beppe Grillo torna in televisione, su Raiuno, con
la doppia serata dal Teatro delle Vittorie. Le due puntate
del 25 novembre e 2 dicembre raccolgono i consensi di un vastissimo
pubblico (la seconda serata è seguita da 16 milioni
di telespettatori). Questa volta l'attacco è rivolto
all'inquinamento, alla stupidità collettiva, ai pubblicitari,
la Sip, il 144, Biagio Agnes. Grillo non si risparmiò.
La sensazione che "a pelle" suscitò quella
eccezionale trasmissione fu duplice: dopo 5 anni di assenza
dagli schermi, Grillo era più in forma che mai, mentre
la sua comicità era molto cambiata... ed in modo definitivo.
Che cosa sarebbe successo dopo era chiaro, anzitutto allo
stesso Beppe Grillo, che esordì con le seguenti parole:
"Ho talmente tante cose da dire che non so da dove cominciare,
perché ho cinque anni di... cose. Allora devo dirvi
in 50 minuti 5 anni di robe, e anche per i prossimi 5 anni,
perché faremo solo questo e poi devo andare ancora
via 5 anni." Sta di fatto che la veemenza del suo monologo
fu tale da far registrare il giorno successivo allo show un
vertiginoso calo delle chiamate al 144 e nei mesi successivi
la definitiva chiusura di quel servizio (?) telefonico. E
negli anni seguenti Grillo continuerà la sua battaglia
a fianco delle associazioni di consumatori, in particolare
contro le società telefoniche (nel 1995 partecipa all'assemblea
dei soci Telecom definendola "un'associazione a delinquere";
nel 2000 fa causa alla Omnitel per falsi addebiti sulle schede
prepagate finendo in tribunale).
La chiave di volta del nuovo rapporto di Grillo con le TV
avviene quando il TG1 manda in onda un frammento della terza
serata milanese del 24 febbraio 1995, in cui il comico invita
sul palco il sindaco Marco Formentini, per respirare dal tubo
di scappamento di un furgone costruito in persona dallo svizzero
Markus Friedly: vapor acqueo anziché scarichi tossici!
Durante quella tournée (che tocca oltre 60 città
italiane raccogliendo più di 400.000 spettatori), lo
spettacolo di Bellinzona del 19 marzo 1995 viene registrato
e poi trasmesso su alcune reti televisive straniere (in Svizzera
sulla TSI il 7 aprile e in Germania su WDR poco più
tardi, con tanto di traduzione simultanea in tedesco fuori
campo: e il TG1 ci fa pure un servizio!) e previsto per il
10 gennaio 1996 su Raiuno.
Nel giugno 1995 Beppe fa un infuocato intervento all'assemblea
torinese della Stet di Biagio Agnes. Ma la pressione sulla
RAI di Letizia Moratti è tale che, appena 24 ore prima,
lo spettacolo ("Energia & Informazione", ma
il titolo non viene mai scritto da nessuna parte, biglietti
compresi) viene annullato e mai più mandato in onda,
se non in alcune serate organizzate in tutt'Italia dai Verdi
per la propria campagna elettorale pochi mesi più tardi.
Dopo un breve intermezzo musicale - a settembre 1996, nel
nuovo album "Cremona" di Mina, il comico si permette
di reggere un duetto con la Signora della canzone italiana
nell'esilarante "Dottore" - la vicenda spinge Grillo
a registrare anche le successive tournée, "Cervello"
(Genova, 16 maggio 1997) e "Apocalisse morbida"
(Milano, 2 aprile 1998), trasmesse insieme allo spettacolo
svizzero su Tele+ Nero tra marzo e aprile 1998 (rigorosamente
in chiaro e perfino replicate), rete televisiva che da quel
31 dicembre ospita anche un vero e proprio Discorso all'Umanità
nell'ultima serata dell'anno, subito dopo quello a reti unificate
del Presidente della Repubblica Italiana (facendo nel frattempo
un record d'incassi in carne e ossa al teatro Smeraldo di
Milano sia quell'ultimo dell'anno che a fine '99).
A marzo 2000 comincia il nuovo tour con lo spettacolo "Time
out", 70 date in tre mesi. Due mesi dopo, la Raidue di
Carlo Freccero ripropone alcune serate senza preavviso e in
via eccezionale (non registrazioni di teatro in TV ma vecchi
filmati televisivi a casaccio e senza indicazioni, in stile
Blob) nella serie Comici mica da ridere: volente o nolente,
Grillo è sempre braccato dalla TV: in giugno Striscia
la notizia del "compagno di merende" Antonio Ricci
manda in onda 8 minuti di filmato dai suoi spettacoli di marzo
portati dallo stesso Grillo all'Autorità per la concorrenza
mentre Tele+ manda in onda (per la prima volta criptato) il
suo spettacolo registrato al PalaEur di Roma il 5 maggio 2000,
nonché l'ormai tradizionale Discorso all'Umanità,
in un set che lentamente viene invaso dall'acqua (mentre il
vero Grillo è al PalaVobis di Milano a brindare al
vero Terzo Millennio).
Nel febbraio 2001 fa scalpore la sua installazione nella
sua abitazione a Nervi di un impianto fotovoltaico da 1,8
kWp, grazie al quale può rivendere l'energia in eccesso
all'Enel: è il primo caso italiano di "net-metering".
Il 1° giugno a mezzogiorno presenta al Fnac di Milano
(con l'autrice) il libro "No logo" di Naomi Klein,
mentre 15 giorni dopo partecipa nell'Auditorium milanese al
celebre dibattito "Globalizzato sarà lei!".
A novembre, Tele+ manda in onda (criptata) una selezione da
una decina di date della tournée "La grande trasformazione"
(prima e dopo il fatidico 11 settembre) e la sera di S. Stefano
una delle serate più recenti, al completo e in chiaro:
il 2001 si chiude con il quarto Discorso all'Umanità,
con Beppe che entra e per i primi minuti parla in un set genialmente
capovolto. |