Posto che nessuna legge potrà imporre il modello
organizzativo più idoneo per la prevenzione dei rischi
connessi al riciclaggio di denaro sporco nonché alle
frodi o infedeltà dei dipendenti, è altrettanto
vero che la responsabilità della banca, quale persona
giuridica, sarà commisurata tanto alla gravità dei
danni provocati dalla condotta illecita di qualche dipendente
(apicale e/o sottoposto), tanto dalle cautele e misure
interne adottate per una efficace azione di prevenzione e
contrasto volte a scongiurare tali eventi dannosi.
Ne consegue, anche per effetto della responsabilità amministrativa
imputabile alle società, associazioni o enti forniti
di personalità giuridica - ex Decreto Legislativo
8 giugno 2001, nr.231 - per illeciti derivanti da reato,
l'assoluta necessità di dotarsi di un "Modello organizzativo".
L'adozione di tale "Modello di organizzazione", per una banca, è e rimane
prerogativa esclusiva del Consiglio di Amministrazione o Consiglio
di Gestione (anche in base alla scelta del sistema di governo, monistico o
dualistico, secondo le norme del nuovo Diritto societario ex D.Lgs nr.6/2003).
Un ruolo fondamentale, nella verifica e controllo del modello
organizzativo adottato dalla banca, deve essere esercitato
dal Collegio Sindacale - ex art. 2403 del codice civile (1)
(2) , soprattutto con riferimento all'art.10 della legge
nr.197/91 (3) ovvero agli articoli 5, 6 e 7 del Decreto Lgs
n.231/01, significando di:
- verificare l'avvenuta adozione dei modelli richiesti
dalle diverse norme in vigore;
- valutarne la serietà, l'efficacia e l'adeguatezza
alla realtà aziendale in rapporto alle finalità perseguite
dalla norma;
- valutarne l'effettività ed applicazione concreta
nella quotidianità operativa.
Da questa sommaria premessa, possiamo dedurre che, per una
banca o intermediario finanziario in genere, l'esigenza
di dotarsi della migliore "organizzazione" diventa requisito
fondamentale per la sua stessa sopravvivenza, posto che,
in presenza di coinvolgimento anche inconsapevole in fenomeni
di riciclaggio di denaro sporco ovvero di malversazione ad
opera di dipendenti infedeli, alle pesanti sanzioni pecuniarie,
potrà seguire la interdizione o addirittura il commissariamento.
Attraverso il "Modello organizzativo" prescelto, si potranno prevenire gran
parte dei fenomeni illeciti, garantendo alla stessa banca non solo l'esonero
da qualsivoglia responsabilità amministrativa, ma anche la migliore
serenità professionale ed operativa dei dipendenti ad ogni livello di
responsabilità.
Con la stesura di un buon Manuale Antiriciclaggio, bisognerà diffondere,
con sistematicità, una cultura di legalità fatta di conoscenza
della normativa, ma soprattutto di comportamenti concreti per assicurare la "collaborazione
attiva" imposta dalla legge.
In proposito, di fondamentale importanza appare la necessità di descrivere,
in modo dettagliato, le modalità di alimentazione dell'Archivio Unico
Informatico, avuto riguardo alla corretta identificazione della clientela e
puntuale registrazione delle operazioni, in armonia alle rigorose normative
emanate dagli Organi di Vigilanza (ex D.M. 19 dicembre 1991).
Se per ciascun amministratore il "Conto economico" rimane il documento contabile
più importante della gestione, quale unica scrittura che gli consente
di manifestare all'esterno (soci, mercato, Organi di Vigilanza) lo stato di
salute del soggetto giuridico e, non ultimo il dividendo da distribuire, per
gli Organi di Vigilanza, invece, il documento più importante è rappresentato
dall'Archivio Unico Informatico. Questo infatti, costituisce la più importante
scrittura contabile idonea ad evidenziare e ricostruire, a posteriori e per
un decennio, il percorso dei flussi finanziari in presenza di una indagine
giudiziaria.
Se quanto dico appare condivisibile, qualunque Intermediario (4) , oltre alla
migliore "Formazione" del personale, deve assicurare un controllo a distanza,
continuo e sistematico dell'operatività di cassa degli Addetti operativi,
con l'esclusivo intento di riscontrare entro il termine stabilito dalla legge
(gg.30), la corretta alimentazione del citato Archivio. In tale ottica, l'intermediario
deve adottare adeguate procedure volte a prevenire e impedire la realizzazione
di operazioni di riciclaggio, in particolare istituendo misure di controllo
interno e assicurando una adeguata formazione dei dipendenti e dei collaboratori
(5).
Per concludere, ritengo che mai come adesso possiamo opportunamente ribadire
e fare nostro il famoso motto di Irving Fischer: "LA CONOSCENZA E' INVERSAMENTE
PROPORZIONALE AL RISCHIO".
Bari, 03 marzo 2006
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