Il terremoto giudiziario che sta tentando di localizzare
le mele marce, ovvero di demolire il perverso affarismo finanziario
e creditizio comincia a farsi sentire.
Il clima politico di ambedue gli schieramenti ed in modo bipartisan si
va surriscaldando, nel mentre gli interrogatori dei banchieri arrestati o degli
imprenditori dimissionari si susseguono. I verbali delle dichiarazioni rese,
per evidenti ragioni di opportunità, vengono secretati.
I protagonisti a diverso titolo coinvolti nelle diverse e fortunatamente
sventate scalate bancarie si professano in larga misura innocenti o estranei
agli addebiti contestati.
E' giusto così, siamo in democrazia, il nostro è uno
Stato di diritto.
Qualcuno, invece, non potendo negare l'evidenza in ordine
alla carovana delle centinaia di miliardi delle vecchie lire
allocate su alcuni conti cifrati di banche estere, è stato
quasi costretto ad ammettere che trattasi di "consulenze" ,
beninteso elargite senza contratto, alla buona, come si usa
fra compagni di merenda.
Nel frattempo, nel mentre le indagini della Magistratura
continuano spedite fra uno spumante ed un panettone natalizio,
bilanci di vecchi esercizi finanziari vengono rivisti al "ribasso",
evidenziando considerevoli perdite, quando, viceversa, erano
stati distribuiti dividendi per utili inventati, fasulli,
praticamente falsi.
E' tempo di leggere bene i bilanci, valutare con maggiore attenzione le poste
attive e passive, è tempo di pulizia straordinaria.
In questi frangenti, si sente parlare dell'esistenza di conti "VIP" (sono
i conti delle persone importanti, quali amministratori di grosse società,
amici fidati e forse anche qualche politico di tiratura nazionale o addirittura
europea), titolari di " gestioni a rendimento garantito" , dove i rischi sono
solo della banca e molto verosimilmente accesi a tassi particolarmente generosi,
che ovviamente hanno influito in negativo sul conto economico.
Sono trattamenti di favore (forse strada facendo potranno chiamarsi in altro
modo come tangenti, riciclaggio, ricettazione, appropriazioni indebite, aggiottaggio,
corruzione, concussione etc.), comunemente compensati da entrate aggiuntive
caratterizzate da aumenti generalizzati delle condizioni nei rapporti con la
clientela (gente comune, spesso anche anonimi miserabili che non appartengono
alla categoria dei c.d. VIP).
Le responsabilità, almeno sotto il profilo amministrativo, si
stanno giustamente dilatando alle persone giuridiche,
nell'interesse ed a vantaggio delle quali, gli indagati risultano
aver operato in tutto o in parte (1) .
Ora si tratterà di verificare le governance degli
Enti coinvolti, il modello organizzativo, il sistema dei
controlli dell'auditing interno, le funzioni del collegio
sindacale (2) , le modalità di spesa, la formazione,
la corretta osservanza di codici deontologici onnipresenti
etc.
Tutti i nodi, si spera, verranno al pettine.
Allora si scoprirà che i controlli interni erano
acqua fresca, per non parlare delle società di revisione
e certificazione dei bilanci per finire ai controlli Istituzionali.
Stendiamo un velo di pietoso silenzio, non ci dilunghiamo
(3) . Per queste cose basta e avanza la Magistratura, dalla
quale tutti noi ci aspettiamo quella opera di moralizzazione,
della quale mai come adesso se ne sente la urgente necessità.
Avanti tutta. Osserviamo fiduciosi come spettatori interessati.
Bari, Natale 2005
Giovanni Falcone
info@giovannifalcone.it
(1) DECRETO LEGISLATIVO 8 giugno 2001, n. 231
( GU n. 140 del 19/06/2001 )
Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche,
delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica,
a norma dell'articolo 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300.
(2) IL COLLEGIO SINDACALE NEL NUOVO DIRITTO SOCIETARIO
(3) ETICA, BUSINESS E MALAFFARE
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