E’ di questi giorni l’autorevole grido di allarme
del Procuratore Nazionale Antimafia, di cui gli organi di
stampa hanno dato ampio risalto, circa la perdurante e nefasta
ingerenza della criminalità organizzata nell’economia
di larghe fasce territoriali del nostro Paese.
A dire il vero l’alto Magistrato non ha parlato di “Mezzogiorno”..
ha usato dei sinonimi, forse per non apparire noioso, come
“aree deboli”, Regioni con basso sviluppo”
etc.. La realtà la conosciamo tutti, la conosciamo
bene, se ne parla da cinquanta anni. Continuiamo a chiacchierare.
E’ un allarme tanto giustificato quanto condivisibile.
Il Dr. Vigna, nel suo intervento, ha invitato le forze sindacali
e imprenditoriali e la società civile in genere a ribellarsi
alle organizzazioni mafiose. Non possiamo che associarci.
A leggere ed interpretare certi fenomeni nelle diverse realtà
territoriali, possiamo dire che la criminalità organizzata
è tanto più forte quanto maggiore è il
degrado, il sottosviluppo, la disoccupazione.
Se appare così facile fare una diagnosi, la terapia
stenta a decollare e nel frattempo il paziente soffre, è
agonizzante, non tutti se ne accorgono, potrebbe morire.
Ho vissuto alcuni decenni nella laboriosa Regione Calabria,
ho comandato un Reparto della Guardia di Finanza deputato
al contrasto alla criminalità organizzata. Ho vissuto
una realtà difficile e compreso che non è un
problema di repressione o comunque, ciò rappresenta,
come nel resto del Paese, un aspetto fisiologico per una problematica
complessa.
I problemi sono soprattutto economici. L’imprenditoria
sana viene soffocata e sopraffatta dalle organizzazioni mafiose,
ramificate e padrone del territorio, non cresce, lo Stato
latita, non si vede, non si percepisce nel sentire comune.
Ho parlato in precedenti occasioni di “Aiuti al Mezzogiorno”
finiti nel nulla, o meglio, serviti unicamente ad alimentare
il malaffare (1) (2) (3).
Non voglio ripetermi. Dico solo che basterebbe veramente
poco: sommiamo i soldi erogati negli ultimi 10 anni, pianifichiamo
un piano di interventi per i prossimi 10 in opere strutturali
(idriche, trasporti aeroportuali, ferroviarie) destinando
la stessa somma spesa in passato.
Andrò in Aspromonte, pensando di trovarmi a Cortina
d’Ampezzo.
Poche idee, ma confuse.
Continuiamo a chiacchierare.
Si ringrazia Giovanni Falcone per la collaborazione.
giovannifalcone@excite.it
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